Il Consiglio Generale dell’Unione Industriale di Torino si è riunito, in videoconferenza, per votare il nuovo Consiglio di Presidenza, che rimarrà in carica dal 2020 al 2024.
I candidati elettri sono Antonio Calabrò, Consigliere Delegato e Direttore della Fondazione Pirelli, Vicepresidente di Assolombarda, componente del Consiglio Generale di Confindustria che in passato ha ricoperto il ruolo di stato Vicedirettore e Direttore editoriale de Il Sole24Ore; Massimiliano Cipolletta, Amministratore delegato del Gruppo Scai, Vicepresidente dell’Unione Industriale di Torino nel quadriennio 2016–2020, Presidente del Gruppo Ict dell’Unione Industriale di Torino, Presidente del Digital Innovation Hub Piemonte e Vicepresidente della Fondazione Torino Wireless; Anna Ferrino, Amministratore delegato di Ferrino e Vicepresidente di fondazione Crt, oltre che Vicepresidente di Assosport, Vicepresidente del Teatro Stabile e componente del consiglio di amministrazione della Fondazione La Stampa Specchio dei Tempi; Marco Lavazza, Vicepresidente della Lavazza, Vicepresidente dell’Unione Industriale di Torino dal 2019 e componente del Consiglio Generale di Confindustria e Presidente di Unione Italiana Food.
Come previsto dallo statuto, infine, entrano di diritto nel Consiglio di Presidenza Giovanni Fracasso e Alberto Lazzaro.
Fracasso è socio fondatore e Amministratore delegato di Scai Dooh.IT, Presidente del
Comitato Piccola Industria dell’Unione Industriale di Torino, Presidente del SeTi (Servizi e
Terziario Innovativo) e componente del Consiglio Generale di Confindustria.
Lazzaro, infine, è Amministratore Delegato di Wisildent e Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori dell’Unione Industriale, di cui era già Vicepresidente.
«Ci attende un compito molto difficile e proprio per questo è stata scelta una squadra che testimonia grande capacità di visione ed elevato livello imprenditoriale e manageriale», ha dichiarato Giorgio Marsiaj. «È fondamentale la collaborazione molto stretta con le associazioni e con le imprese dei territori vicini al nostro, che appartengono alle stesse filiere, per individuare insieme un percorso di uscita dalla crisi».