Un modello di business integrato. La strategia per la crescita di GM Leather, big dell’industria conciaria

di Laura Magna ♦︎ L'azienda opera nel settore del lusso vuole tornare a crescere dopo un 2022 dove l'inflazione e il costo materie prime hanno minato i ricavi (ma non l'Ebitda). Gli investimenti in macchinari 4..0. L'acquisizione di Conceria Palladio. Il focus sul zero waste. Ce ne parla l'ad Simone Voltolin

Nuove collaborazioni in vista nel settore del lusso e un occhio sempre aperto su possibili acquisizioni strategiche per GM Leather, realtà manifatturiera veneta che rappresenta a pieno titolo il “Made in Italy” attraverso lavorazioni ad elevato valore aggiunto di pelli destinate alla realizzazione di prodotti per i settori luxury (pelletteria e calzatura) e lifestyle (arredamento di media e alta gamma). «Abbiamo già chiuso alcuni accordi di partnership per fornitura a importanti case di alta moda – dice a Industria Italiana l’ad Simone Voltolin – e stiamo procedendo esattamente nella direzione indicata al mercato in fase di quotazione ormai un anno fa». Direzione che è quella, appunto, di presidiare il luxury, sfruttando un know how unico sviluppato nel settore dei divani di alta gamma, che è stato per anni il core business per l’azienda a capo del Gruppo G.M., fondato nel 1976 dalla Famiglia Marcegaglia

GM Leather ha sede ad Arzignano, che è il primo polo italiano per l’industria conciaria e uno dei maggiori distretti europei e mondiali. «Nel nostro distretto – dice Voltolin – operano oltre 400 aziende con ca. 11mila addetti. Contribuiamo per l’1,5% ca. del Pil. È un distretto caratterizzato da velocità di adattamento e resilienza alle crisi». Così, la contrazione dei ricavi rilevata da GM Leather nel 2022 (37,86 milioni di euro, rispetto a 41,37 milioni di euro nel 2021) sarà presto recuperata. «L’anno è stato complesso con l’inflazione al galoppo e le materie prime e l’energia alle stelle. Ma l’ebitda è cresciuto, a 3,10 milioni di euro, +12,6% rispetto a 2,75 milioni di euro nel 2021. E soprattutto abbiamo delle frecce nella nostra faretra: siamo differenziati geograficamente e investiamo in innovazione e sostenibilità in maniera massiccia». E, se non bastasse, GM Leather si caratterizza per il suo modello di business unico, che copre tutta la filiera: dall’approvvigionamento delle pelli dall’industria alimentare fino al prodotto finito. Un ciclo integrato e verde. 







Un modello di business integrato

Simone Voltolin, ceo di GM Leather

In particolare, la capogruppo GM Leather e la società interamente controllata Snam, si occupano delle attività di approvvigionamento della materia prima (pelli grezze bovine e pelli semilavorate, cosiddette  «wet blue») e commercializzazione del semilavorato e del prodotto finito, mentre la filiera produttiva è presidiata sia attraverso la società interamente controllata Genesi che si occupa delle lavorazioni a maggiore valore aggiunto e personalizzazione (riconcia, tintura, rifinizione, controllo qualità), sia attraverso storiche relazioni con alcuni partner attivi nel distretto nelle attività di lavorazione maggiormente standardizzate.

«La collaborazione con importanti brand del segmento “luxury” rappresenta per noi un passo significativo nel percorso verso l’eccellenza nel settore del lusso sostenibile – dice Voltolin – Essere selezionati come fornitori da questi brand conferma la nostra capacità a rispettare gli impegni che ci siamo prefissati al momento della quotazione in Borsa e premia la nostra volontà di diventare un punto di riferimento per la ricerca e sviluppo nel settore». La ricerca e sviluppo è per GM Leather una priorità assoluta ed è mirata, in maniera decisa, alla sostenibilità, ma non solo. 

… con una forte componente di sostenibilità

«Nel 2022 abbiamo investito oltre 700.000,00 euro – dice Voltolin – in risorse umane: siamo andati a pescare i migliori tecnici tra Arzignano e i comuni limitrofi. Abbiamo investito in macchinari 4.0 oltre 1,5 milioni di euro ed abbiamo anche realizzato un’acquisizione in febbraio 2023, finalizzata a garantire una completa tracciabilità industriale, che sarà a pieno regime a inizio 2024».

In ambito sostenibilità GM Leather aderisce al progetto beleafing, che mira a garantire massima diffusione delle alberature e un benessere ambientale in tutto il territorio

L’acquisizione a cui Voltolin fa riferimento è il contratto ventennale di affitto di ramo d’azienda e quello di sublocazione di immobili strumentali all’esercizio dell’attività situati a Zermeghedo (VI) della Conceria Palladio. Contestualmente, l’emittente ha acquistato da Conceria Palladio macchinari, attrezzature e beni mobili per un valore complessivo di 5 milioni.

Un’attività con un elevato risvolto sociale

L’attenzione ala sostenibilità ambientale è uno dei mantra di GM Leather, che utilizza esclusivamente pelli europee di alta qualità provenienti da allevamenti che rispettano criteri di sostenibilità e benessere animale

«Conceria Palladio rappresenta per noi – spiega Voltolin – uno storico fornitore che svolge, per le pelli fresche acquistate dal gruppo, le attività preliminari di rinverdimento, calcinaio, scarnatura, decalcinazione e piclaggio finalizzate alla conciatura e alla successiva spaccatura della pelle in pieno spessore per l’ottenimento del fiore in wet blue».

L’operazione è altamente strategica e si inserisce all’interno del percorso incentrato sulla sostenibilità avviato negli ultimi anni, che ha portato Gm Leather a porsi come interlocutore di riferimento per i grandi brand firmatari del Fashion Pact che hanno l’obiettivo di ottenere un approvvigionamento di materie prime per il 25% a basso impatto ambientale entro il 2025.

«La vocazione green è parte del nostro dna – dice Voltolin – noi nobilitiamo un sottoprodotto, infatti, la pelle che lavoriamo è lo scarto dell’industria della macellazione. Non lavoriamo visone o rettile. Senza intervento del settore conciario le pelli dovrebbero essere smaltite diversamente con impatto ambientale enorme». 

Questo aspetto si è palesato in maniera macro con l’esplosione del Covid quando il reparto della concia della nostra divisione Palladio è stato chiuso per i lockdown e poi riaperto in fretta e furia perché si stava creando un problema sanitario nei macelli: «Le pelli andavano in putrefazione, perché i consumi alimentari procedevano nella norma o aumentavano – racconta Voltolin -. Con la ripartenza della nostra attività abbiamo dato un contributo essenziale alla soluzione del problema». Quindi, la riduzione dell’impatto ambientale è cuore delle attività di GM Leather.  «Abbiamo fatto scelte oculate riguardo alle materie prime, utilizzando esclusivamente pelli europee di alta qualità provenienti da allevamenti che rispettano criteri di sostenibilità e benessere animale. Il nostro primo processo si concentra sul rendere efficiente l’utilizzo della pelle, riducendo al minimo gli sprechi e avviando iniziative che trasformano i sottoprodotti in risorse preziose per altri settori, come quello alimentare e farmaceutico». 

Il processo di lavorazione: la nobilitazione di un sottoprodotto e il sistema zero waste

Il primo processo è dunque la lavorazione delle pelle in arrivo dai macelli, con scarti ridotti del 95-98%:  «anticipando a questa fase lo scarto di fatto eliminiamo la fase di smaltimento che sarebbe necessaria in una fase successiva e il relativo uso di prodotti chimici: noi destiniamo subito all’industria alimentare / farmaceutica per la produzione della gelatina o del collagene le pelli non adatte ad essere inserite nel processo di lavorazione che porta al prodotto finito – dice Voltolin – utilizzato invece nella pelletteria e calzatura ed in quello che è da sempre il nostro core business, ovvero il settore dei divani di lusso. Soprattutto grazie alla nostra R&S riusciamo a fare lavorazioni personalizzate ed anche molto particolari a costi vantaggiosi per il cliente, riscontrando storicamente gradimento dall’industria dei divani sia Nord Europea sia Usa».

A luglio 2022 GM Leather si è quotata in Borsa

D’altronde, la strategia di espansione internazionale è stata un pilastro fondamentale per il successo di GM Leather.  «Attualmente il 90% dei nostri prodotti finiti viene venduto all’estero, con un focus particolare su Usa, Asia, Nord Europa, Inghilterra e Australia. Ciò ci ha stimolato a sviluppare valore aggiunto attraverso un’attenta ricerca ed un design tarato sulle esigenze dei mercati diversi. Questa diversificazione geografica ci ha fornito nuove opportunità economiche e finanziarie, consentendoci di continuare a investire ed a crescere anche nei periodi di crisi per l’economia». Come quello attuale, immersi in una recessione che, secondo l’imprenditore, è già nelle cose anche se si fa fatica a chiamarla per nome.

«L’economia globale è soggetta a fluttuazioni e sfide che possono influenzare l’industria in cui operiamo. Tuttavia, la nostra attenzione al lusso sostenibile ci rende resilienti e pronti a reagire alle mutevoli condizioni di mercato. Monitoriamo costantemente le tendenze economiche ed adottiamo strategie adeguate per far fronte a situazioni macro economiche difficili. Inoltre, la nostra costante ricerca e sviluppo ci permette di rimanere competitivi, offrendo prodotti unici e di alta qualità. Confidiamo che la nostra dedizione al lusso sostenibile continuerà ad essere apprezzata dai nostri clienti, consentendoci di affrontare e superare eventuali ostacoli economici nel medio/lungo termine».














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