M&A, blockchain e Medio Oriente: il dream team di Trigenia per il 4.0 delle imprese

di Laura Magna ♦︎ L'impresa torinese realizza software di controllo e algoritmi per la gestione intelligente e sostenibile degli impianti industriali e per consulenza e finanza agevolata. Tra i clienti ci sono Magneti Marelli, Michelin, Pirelli, gruppo Miroglio, Ferrero, Delpharm. Per il 2022 spazio alle acquisizioni, blockchain per la certificazione dell'efficienza energetica e il consolidamento in Medio Oriente

Trigenia

M&A per espandersi in Italia, una blockchain per “certificare” l’efficienza energetica e le transazioni P2P e il consolidamento delle attività in Medio Oriente. Sono i prossimi obiettivi di Trigenia, società di Torino che nasce come Energy Service Company e che si è evoluta fino a diventare una società di consulenza attiva in vari settori e che ama autodefinirsi “abilitatore del 4.0”. Oggi circa la metà del fatturato (5 milioni nel 2021, in aumento dai 3 del 2020) dipendono da software di controllo e algoritmi sviluppati internamente per la gestione intelligente e sostenibile degli impianti industriali.

Un’evoluzione naturale perché, come spiega a Industria Italiana il fondatore e ceo Massimo Catania, «transizione green e digitalizzazione sono in fondo due facce della stessa medaglia: l’una non esiste senza l’altra». Ai clienti, tra cui si annoverano i nomi di Magneti Marelli, Michelin, Pirelli, gruppo Miroglio, Ferrero, Delpharm, Trigenia oggi dunque«offre un servizio interamente chiavi in mano, dalla diagnosi dei consumi energetici e dei possibili risparmi, alla scelta delle soluzioni tecnologiche per ottimizzarle, che in parte produciamo in house, fino alla messa in servizio dei sistemi. Spaziando anche nel campo della ricerca della finanza e delle agevolazioni, e all’energy management in outsourcing: per le aziende clienti vuol dire ottimizzare la propria organizzazione rivolgendosi a un interlocutore unico. Un vantaggio di per sé», dice Catania.







Il business model

Massimo Catania, ceo e founder Trigenia

Questo business model unico è ciò che rende Trigenia una storia da raccontare. «In base ad analisi benchmark che abbiamo condotto non abbiamo trovato aziende che fossero nostri reali competitor a 360 gradi. Ognuna si occupa di un singolo aspetto: finanza agevolata o integrazione digital o efficienza energetica. Noi abbiamo la parte consulenziale, ma anche l’ingegneria di processo e un team di ingegneri esperti all’interno dell’azienda che ci consente di capire quali macchine sono da sostituire e che caratteristiche devono avere quelle nuove per essere compliant con il 4.0. Facciamo lo stesso sui Sistemi di secondo livello come Scada e Mes: se l’azienda ha un sistema di proprietà, glielo implementiamo, altrimenti integriamo i nostri software. Dal 2020 inoltre siamo Exclusive Partner di Wonderware Italia per tutte le tematiche legate agli Energy Monitoring System. Ci occupiamo anche della parte burocratica: il nostro team predispone la documentazione necessaria, e se necessario, un ente di certificazione esterno rilascia la certificazione per il progetto».

Per le aziende avere un unico interlocutore è già un vantaggio di per sé, in termini di risparmio di tempi e costi. E il fatto che nel dna di Trigenia ci siano transizione verde, digitale e servizi di finanza pubblica agevolata, costituisce e rappresenta il vero vantaggio competitivo.

Il mercato di riferimento

Trigenia impianto cliente. Trigenia, società di Torino che nasce come Energy Service Company e che si è evoluta fino a diventare una società di consulenza attiva in vari settori e che ama autodefinirsi “abilitatore del 4.0”. Oggi circa la metà del fatturato (5 milioni nel 2021, in aumento dai 3 del 2020) dipendono da software di controllo e algoritmi sviluppati internamente per la gestione intelligente e sostenibile degli impianti industriali

A oggi gli investimenti effettuati in efficienza energetica nel comparto industriale in Italia, nel 2020, equivalgono a quasi 2,1 miliardi di euro. Di questi, oltre il 90% sono riferiti ad investimenti in tecnologie hardware, mentre circa l’8% degli investimenti è stato effettuato in tecnologie software per il controllo e monitoraggio delle prestazioni dei cicli produttivi. In particolare, interventi sul processo produttivo, cogenerazione e sistemi di combustione efficiente cubano per oltre il 50% del totale degli investimenti 2020. Lo dice la stessa Trigenia sulla base su una survey condotta su un campione composto per il 59% da grandi imprese e per il 64% da imprese energivore. «Si tratta di un campione che ricalca il nostro cliente tipo – dice Catania – aziende energivore, per l’80% tra i 20 milioni e i 250 milioni di fatturato. La restante parte è rappresentata da multinazionali a cui diamo in genere servizi mirati e puntuali».

Quali? «Per esempio – risponde il manager – per una grande azienda meccanica abbiamo realizzato la riqualificazione di una sala compressori con macchine e sistemi di controllo realizzati in house dal nostro team di esperti, dopo aver fatto un audit energetico e individuato quali interventi compiere sulle tecnologie installate», dice Catania. E ancora per una primaria industria chimica abbiamo realizzato «l’installazione di nuovi macchinari altamente tecnologici e l’integrazione del Sistema di Monitoraggio Energetico Cloven, un software interamente realizzato dal team interno, che consente l’acquisizione e la supervisione, in tempo reale, dei consumi energetici e dei principali parametri di funzionamento degli impianti. Dalla conoscenza dettagliata di tali aspetti deriva la possibilità di individuare per gli energy manager le aree critiche su cui intervenire, massimizzando così l’efficacia delle azioni di risparmio». Per entrambe le aziende l’intervento ha generato certificati di Efficienza Energetica (TEE), i cosiddetti certificati bianchi, che sono titoli di risparmio energetico scambiabili sul mercato tra le aziende (e uno dei canali principali con cui il GSE supporta il tema dell’efficienza energetica).

L’evoluzione di Trigenia: origine accademica e anima visionaria

Se oggi quello dell’efficienza energetica è un tema ora sentito nel mondo delle industrie, quando Trigenia viene fondata nel 2007 è pioniera in un mercato appena agli albori. Trigenia nasce dall’incontro tra Catania, esperto di finanza agevolata e fondi europei, con Luca Battaglio, ceo della Battaglio SpA, azienda nel settore alimentare e due accademici del Politecnico di Torino, Marco Badami, ordinario di Sistemi per l’Energia e l’Ambiente e Armando Portoraro. «Il nostro percorso è iniziato cercando di capire dove un’azienda cliente potesse fare efficienza integrando nuova tecnologia o in termini metodologici. Il core business di Trigenia si basava sull’audit energetico e si pianificava un percorso di efficienza energetica: dunque affiancavamo il cliente e lo accompagnavamo nelle scelte tecnologiche e metodologiche. Ma avendo anche un know how in ambito finanziario, abbiamo fin da subito aiutato i clienti nelle scelte finanziarie, cercando risorse europee, nazionali, incentivi fiscali, certificati bianchi: insomma leve di qualunque genere per rendere il ritorno dell’investimento più allettante». Fino a diventare costruttori di tecnologia, che oggi hanno un peso importante in termini di fatturato.

Il 63% (come nel 2019) delle aziende rispondenti dispone di software di monitoraggio e gestione dei consumi. Il 48% (+13% vs 2019) inoltre fa uso di linee guida interne per la gestione dei consumi, mentre il 35% (-17% vs 2019) delle aziende dichiara di avere una figura altamente specializzata nella gestione dell’energia

Dall’efficienza energetica al 4.0

«Nel 2012 abbiamo stretto le prime partnership tecnologiche perché l’efficienza è un percorso che si integra anche attraverso software e sistemi digitali – dice Catania – Ci siamo resi conto che i sistemi di monitoraggio sul mercato non rappresentavano soluzioni complete ed idonee ad ogni diversa esigenza del cliente, così li abbiamo sviluppati internamente. Abbiamo iniziato a realizzare anche soluzioni di intelligenza artificiale: oggi il 40-50% del nostro fatturato è legato a software di controllo e algoritmi che consentono la gestione intelligente degli impianti. Nel 2017 siamo diventati un interlocutore ideale per chi voleva fare progetti legati al 4.0, perché avevamo tutti i livelli, finanzia, efficientamento energetico e tecnologie abilitanti. Oggi ci troviamo di nuovo al centro del nuovo paradigma sulla sostenibilità, guidato da Pnrr e dal Green Deal».

Il ruolo dell’innovazione nelle utility

Prossimo obiettivo: l’estensione sul territorio italiano

L’ultima tappa di questo percorso è avvenuta a gennaio 2021 con l’acquisizione di BD Automation, gruppo che opera nell’automazione industriale, da cui deriva la newco Bt Digital Automation, che progetta e sviluppa architetture hardware e software per il controllo e la supervisione dei processi. «Bt Digital Automation è System Integrator di Schneider Electric ed è in grado utilizzare tecnologie IoT e machine learning che si integrano con il mondo dell’automazione tradizionale», dice Catania. Insomma, la newco contribuisce a completare la gamma di offerta di Trigenia. Ma la politica di M&A non si conclude qui e la crescita per linee esterne proseguirà, ma con un orizzonte di espansione geografica. «Abbiamo intenzione di fare altre operazioni di M&A per estendere la geolocalizzazione e il nostro modello di business in Italia, andando alla ricerca di società affini alla nostra che abbiano un rapporto consolidato con il territorio. Per realizzare questo progetto stiamo già facendo scouting», dice Catania.

La Commissione Europea ha previsto di stanziare oltre la metà del contingente di 95,5 miliardi di euro per le misure riguardanti il secondo pilastro «sfide globali e competitività industriale europea

L’espansione internazionale

Non solo Italia: nel futuro di Trigenia c’è non solo l’Europa ma anche il Medio Oriente. «Trigenia LLC opera dal 2018 nel mercato degli Emirati Arabi Uniti e ha sede ad Abu Dhabi. La società è stata la prima ESCo accreditata dall’Abu Dhabi Department of Energy per lo sviluppo di progetti di efficienza energetica ed Energy Performance Contract. Abbiamo uffici e soci locali e vorremmo ripetere in Medio Oriente il modello di business italiano, considerando che gli Emirati Arabi sono la culla dell’innovazione digitale e del Building Energy Management System». Infine, nel 2020, il Gruppo si è aggiudicata per la compagine italiana, il Bando Blockpool europeo per tecnologie Blockchain Bdlt, «siamo stati scelti per rappresentare l’Italia in un concorso aperto nei 27 Paesi: abbiamo sviluppato una piattaforma blockchain per “certificare” l’efficienza energetica e le transazioni P2P. Le tematiche di frontiera sono sempre difficili da mettere a terra e il nostro ruolo è da sempre quello di sensibilizzare le aziende per far loro comprendere il valore aggiunto. Sappiamo che per molte aziende si tratta di argomenti ancora oscuri, ma siamo stati sempre dei visionari: crediamo nel futuro e siamo consapevoli che il futuro dell’economia e del mercato sarà basato per la maggior parte sull’energy transition».














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