Toyota addestra i robot domestici grazie alla realtà virtuale

Con una presentazione video, il Toyota Research Institute (TRI) fa conoscere al mondo un prototipo. Il cui apprendimento sfrutta la VR e il 3D. In vista di future applicazioni nelle fabbriche per compiti ripetitivi o per robot logistici.

Tecnicamente, è difficile addestrare le macchine a lavorare all’interno dell’habitat casa, perché ogni casa è resa unica dal layout e dalle dimensioni dei suoi ambienti, dalla disposizione delle stoviglie, dalla composizione del suo pavimento e via andare. In breve, è quasi impossibile creare un unico set di istruzioni adatto a tutte le case. Per superare questa difficoltà, gli ingegneri della Toyota Research Institute (TRI) stanno perseguendo un modello di apprendimento usando la realtà virtuale, i cui dettagli tecnici sono stati illustrati e pubblicati sul sito Web della Cornell University di New York.

Come ti educo il robot

In concreto, grazie alle cuffie per realtà virtuale, gli ingegneri-trainer si mettono letteralmente nei panni del robot. Possono vedere dal vivo e in 3D ciò che la macchina percepisce attraverso i sensori. Questo processo facilita la direzione di movimento e le istruzioni che ne derivano. Gli insegnanti possono annotare una scena e di conseguenza fornire dettagli, ad esempio come afferrare la maniglia di una finestra per aprirla o valutare l’altezza di un armadio per prendere un oggetto.







Vedere e agire

Questo processo di apprendimento consente ai robot di svolgere attività arbitrarie con una varietà di oggetti distinti anziché attività predefinite con oggetti specifici. Al centro della ricerca di Toyota il legame tra ciò che il robot “vede” e le azioni che gli vengono insegnate. Questo cambio di metodo rende il robot più flessibile di fronte a una situazione a lui sconosciuta, la conseguenza auspicata è quella per cui se il robot si trova di fronte a un oggetto simile ma in una scena diversa, saprà comunque quali azioni compiere a partire dalla esperienza fatta.

Un prototipo casalingo in vista di robot per l’industria

Il Toyota Research Institute ricorda che queste macchine sono, per ora, solo prototipi e non prodotti destinati alla commercializzazione: l’obiettivo è far progredire lo sviluppo di algoritmi. Così da poter immaginare future applicazioni anche fuori casa, specialmente nelle fabbriche per compiti ripetitivi o per robot logistici.














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