Telecomunicazione: il settore cresce di valore, ma i ricavi stagnano. L’analisi di Bcg

Dal 2019 al 2023 le telco hanno registrato una performance inferiore alla media di mercato, secondo l’indice S&P 1200 dei titoli globali

Il settore delle telecomunicazioni? Naviga in acque complesse ed è chiamato a destreggiarsi tra una forte spinta all’innovazione e importanti sfide normative, particolarmente stringenti in Europa. Il report di Bcg2024 Telcos Value Creators” analizza lo scenario attuale illustrando le possibili strade per le aziende di un settore che, negli ultimi 5 anni (2019-2023), ha registrato un ritorno totale per gli azionisti medio annuo (TSR) del 6%, in aumento rispetto al 3% del 2022 .

L’incremento del Tsr annuale delle aziende TLC evidenzia la capacità del settore di generare valore per gli azionisti anche in contesti di mercato sfidanti, come quelli degli ultimi anni, con una stabilità relativa, da attribuire soprattutto alla funzione di utility del settore e al ruolo centrale delle telecomunicazioni nel più ampio processo di trasformazione digitale e connettività che i principali Paesi stanno affrontando. Da un esame più approfondito dei dati perà emerge come che le sfide che l’industria è chiamata ancora ad affrontare con ricavi stagnanti e rendimenti irregolari a seguito degli ingenti investimenti sul 5G.







Dal 2019 al 2023, infatti, le telco hanno registrato una performance inferiore alla media di mercato, secondo l’indice S&P 1200 dei titoli globali che, mediamente, ha presentato un Tsr annualizzato del 13%.

Dall’analisi Bcg, che ha riguardato 59 aziende pubbliche a livello globale basandosi sul loro Tsr annuale misurato su cinque anni, emerge che il 70% delle prime 20 aziende classificate ha mantenuto il proprio posto anche nelle classifiche dell’anno precedente. Tra il 2019 e il 2023, inoltre, 41 delle 59 aziende analizzate hanno generato un valore totale di $719 miliardi, con dividendi che rappresentano l’85% della creazione di valore netto di settore, sottolineando il ruolo chiave di questi ultimi. Le rimanenti 18 aziende hanno perso collettivamente 147 miliardi di dollari. In generale, quindi, il settore ha generato un aumento netto del valore di 572 miliardi di dollari con un piccolo numero di aziende con grande capacità di influenza. I tre principali creatori di valore hanno contribuito per ben 247 miliardi di dollari, oltre il 40% del totale netto del settore.

Proprio perché le strategie aziendali possono variare significativamente di caso in caso, Bcg ha individuato alcuni principali archetipi: dai player globali, alle società di infrastrutture.

Telco globali: che rappresentano il 20% del campione osservato e hanno generato il 32% del valore totale, beneficiando di aumenti dei ricavi e dei margini netti con un TSR mediano a cinque anni del 7%, rispetto al 3% del periodo 2018-2022.

Operatori Nazionali: mostrano percorsi di creazione del valore più vari, con un Tsr mediano annualizzato a cinque anni del 6% leggermente inferiore rispetto agli operatori globali, ma comunque in miglioramento rispetto al 3% dell’anno precedente. Rappresentano più di un terzo delle aziende nello studio e hanno creato $267 miliardi in valore, circa la metà del totale del settore. Affrontano una sfida legata ad un maggior rischio regolatorio, poiché gran parte dei loro ricavi proviene da un solo mercato.

Piccoli operatori: benché agili, non presentano performance particolarmente brillanti. Con un Tsr mediano a cinque anni del 3%, che mostra un leggero miglioramento rispetto al 2% dell’anno precedente. Spesso si affidano a una gamma di prodotti in declino, specialmente nei mercati sviluppati. Nonostante rappresentino il 36% delle aziende analizzate, la loro generazione di valore di $33 miliardi rappresenta solo il 6% del totale del settore.

 Società di Infrastrutture: con un Tsr mediano a cinque anni del 10%, si trovano a gestire la pressione dei tassi di interesse consistentemente alti e l’effetto degli investimenti rallentati dei loro clienti telco. Nonostante rappresentino solo il 10% del totale, hanno generato $89 miliardi, il 16% del valore netto totale del settore.

Le sette leve di trasformazione per la crescita secondo Bcg

Come costruire un approccio vincente in un momento di così grande fatica? Sono sette le leve strategiche proposte da Bcg:

  1. Difendere il core: le telco possono offrire prodotti e servizi di alto valore innovando con l’utilizzo di nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale, per la personalizzazione di prodotti core come mobile, linea fissa e TV. Ciò consentirebbe di ottimizzare l’offerta e mantenere una posizione di leadership.
  2. Espandere il business: cercare espansione in aree adiacenti al business della rete core. Mtn il più grande operatore mobile in Africa, lo fa offrendo una gamma completa di servizi finanziari sotto il marchio Mobile Money (MoMo) attraverso la sua rete pan-africana, dimostrando come l’espansione in nuovi mercati possa generare una crescita significativa.
  3. Massimizzare lo sfruttamento dei propri asset: utilizzare attentamente asset come la fibra, le reti fisse e le torri mobili, cercando di condividere le infrastrutture di rete per ottenere rendimenti migliori.
  4. Ottimizzare i costi: implementare programmi di trasformazione dei costi, lavorando a una cultura di efficientamento e semplificazione dei processi. L’AI può essere un importante alleato in tal senso.
  5. Da core a cloud: sostituire le applicazioni legacy on-premise con soluzioni avanzate basate su cloud, per migliorare l’esperienza del cliente e automatizzare i processi.
  6. Implementare architetture di nuova generazione: il passaggio al cloud è un passo chiave nella costruzione di una rete di nuova generazione, innovativa e meno impattante in termini di emissioni di carbonio.
  7. Usare l’AI: l’adozione dell’Intelligenza artificiale e della digitalizzazione è una leva cruciale per l’efficienza operativa e la personalizzazione dei servizi, delineando un futuro in cui la capacità di innovare determinerà i leader di mercato.

«Come in un circolo vizioso, il 40% delle telco europee non guadagna il costo del capitale. Non riuscendo a trasferire questi costi sugli utenti, non ha poi le risorse per investire nello sviluppo di una nuova generazione di servizi che favorirebbero anche una più rapida migrazione dal rame alla fibra», spiega Marc Vos, managing director e senior partner di Bcg. «La killer application sul mercato consumer per incrementare la domanda di banda, al momento non c’è. Il vero boom può arrivare solo da un ulteriore salto nella digitalizzazione di altri settori economici e dalle applicazioni basate sull’intelligenza artificiale. A livello locale, lo sviluppo di un futuro più sostenibile non solo nel breve, ma anche nel medio e lungo termine potrebbe derivare da un intervento al rialzo sui prezzi dell’offerta, per consentire alle imprese una maggiore e reale capacità di azione. E da un’azione di consolidamento: relativa alle reti fisse e mobili o, eventualmente, alle stesse imprese già presenti nel mercato».














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