Tecnopolo di Taranto: pronto lo statuto

Passo in avanti verso la fondazione no-profit che dovrà svolgere e supportare ricerca e trasferimento tecnologico green. Intanto, all’ex Ilva il 10 febbraio riparte la linea Produzione lamiere 2

Porto canale di Taranto. Foto di Francesco Nigro da Pixabay

Il testo dello statuto, che consentirà al tanto atteso Istituto di ricerche Tecnopolo Mediterraneo per lo sviluppo sostenibile di Taranto di prendere vita, è pronto per essere esaminato dal Consiglio dei ministri. Lo statuto definisce scopi, funzionamento e organi della fondazione senza scopo di lucro prevista dalla legge di bilancio 2019 con una dote di 3 milioni di euro per ciascuno degli anni sino al 2021.

Il Tecnopolo dovrà svolgere e supportare ricerca e trasferimento tecnologico nell’area delle tecnologie pulite, delle fonti energetiche rinnovabili, dell’economia circolare. Fondazione e sue funzioni dovrebbero rientrare in quel più vasto progetto Cantiere Taranto legato alle sorti dell’ex Ilva.







 

Lo statuto e i fondi del Tecnopolo

Lo statuto – elaborato dal ministero dello Sviluppo economico (Mise) sentiti il ministero dell’Istruzione (Miur) e il ministero dell’Economia – prevede un Consiglio di amministrazione di nove membri, di cui cinque di designazione pubblica e quattro designati di intesa tra i soggetti pubblici o società che volontariamente daranno contributi economici alla fondazione. Il Cda, su designazione del Miur, nominerà poi un Comitato scientifico di cinque componenti. Sono sei invece i membri previsti per l’Organo di revisione. Su designazione del Mise, infine, sarà scelto un segretario generale tra i membri del cda o anche all’esterno.

Il fondo di dotazione, riservato agli obiettivi dello statuto, e il fondo di gestione, destinato alle spese di funzionamento, avranno rispettivamente a disposizione 1 milione e 2 milioni di euro. Il fondo di gestione – la cui entità dovrebbe essere incrementata da donazioni, erogazioni e ricavi di attività svolte – dovrà tra l’altro coprire i compensi.

 

Intanto all’ex Ilva…

Dal 10 febbraio riparte la linea Produzione lamiere 2, grazie a un ordine da 30mila tonnellate, che richiede quattro settimane di lavoro (cui seguiranno due di fermo, ma non è escluso che altre commesse giungano). Intanto, da oggi 60 addetti dell’ex Ilva rientrano dalla cassa integrazione, a questa prima piccola schiera seguiranno altri per arrivare a un saldo di  360.

 

Ancora un rinvio per il Tavolo

Sul fronte delle notizie negative, è stata rinviato (per la seconda volta in un mese) il Tavolo istituzionale per il Contratto di sviluppo che il ministro Stefano Patuanelli avrebbe dovuto presiedere domattina in Prefettura. Questa volta, poi ,neppure è stata fissata una data per il futuro.

 














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