Survey Intel: mancanza di skill digitali ostacolo a Industry 4.0 

La ricerca condotta dalla multinazionale americana rivela le cinque competenze che serviranno per la digital transformation: deep understanding, digital dexterity, data science, connettività, cybersecurity

A che punto siamo con la digitalizzazione della manifattura in Italia? E che bilancio si può fare dopo due anni dalla svolta del Pacchetto Calenda? Per un Paese come il nostro, che di manifattura vive senza alternative altrettanto valide, le risposte a queste domande sono cruciali.

A queste domande ha cercato di dare risposta una ricerca condotta da Intel che offre un quadro d’insieme dell’industria 4.0, ovvero della trasformazione digitale del settore manifatturiero. Lo studio porta alla luce un problema cruciale: importanti lacune nelle competenze, che la maggior parte dei programmi di formazione per la produzione industriale in Occidente non riesce a risolvere.







Creare la forza lavoro con la quarta rivoluzione industriale in atto richiede la collaborazione di università, governo e industria, comprese le iniziative incentrate sulla formazione dei lavoratori per il settore manifatturiero in trasformazione. Con l’intensificarsi della proliferazione dei dati, la connettività e la potenza di elaborazione nell’Edge delle reti, l’IoT sta diventando più accessibile in ambito industriale. L’adozione con successo della nuova tecnologia rimane irraggiungibile per molti: 2 aziende su 3 che attivano piloti di soluzioni di digitali manufacturing, infatti, non riescono poi ad impiegarle su larga scala.

Secondo lo studo condotto da Intel sono 5 le principali sfide che potrebbero far deragliare gli investimenti in soluzioni intelligenti nel futuro: il 36% degli intervistati rileva “lacune nelle competenze tecniche” che impediscono loro di beneficiare del proprio investimento; il 27% cita la “sensibilità dei dati” tra le priorità, date le crescenti preoccupazioni per la privacy, la proprietà e la gestione dei dati e dell’IP; il 23% afferma di non avere interoperabilità tra protocolli, componenti, prodotti e sistemi; il 22% cita minacce alla sicurezza, sia in termini di vulnerabilità attuali che emergenti in fabbrica; il 18% cita la gestione della crescita dei dati in termini di quantità e velocità, nonché sensibilizzazione.

La ricerca ha scoperto che, sebbene ci sia una grande fame di trasformazione digitale, con l’83% delle aziende aventi piani di investimenti in tecnologie per smart factory, le competenze più importanti e le caratteristiche menzionate per questa trasformazione non sono le stesse che sono tipicamente evidenziate dalla maggior parte dei programmi di formazione professionale. Le competenze del future citate dai rispondenti hanno messo l’accento sulla necessità di andare oltre le basi della programmazione per avere una comprensione profonda degli strumenti digitali, dalla raccolta dei dati all’analisi e i feedback in tempo reale direttamente nel contesto operativo.

Le 5 competenze principali del futuro richieste per supportare la trasformazione digitale sono: deep understanding della programmazione moderna o delle tecniche di ingegneria software; digital dexterity, ovvero l’abilità di far leva su tecnologie esistenti o emergenti per risultati di business concreti; data science; connettività; cybersecurity.














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