Studio Prometeia: Leonardo contribuisce al Pil del Piemonte per l’1,1% (1,3 mld euro)

La tavola rotonda "La filiera dell’Aerospazio, Difesa e Sicurezza in Piemonte" aperta da Giorgio Marsiaj, presidente di Unione Industriali Torino, è stata l'occasione per discutere l'impatto del Gruppo nella regione

Il Gruppo sviluppa sul territorio italiano ricavi per 9,5 miliardi di euro, impiegando oltre 31mila addetti

Lo Studio Prometeia analizza l’impatto di Leonardo nell’ecosistema produttivo del Piemonte e mette in evidenza come il Gruppo sia il fulcro di una filiera che complessivamente contribuisce al Pil regionale con circa 1,3 miliardi di euro, pari all’1,1% del totale (+36% rispetto al 2018). Inoltre, ogni euro di valore aggiunto creato dall’azienda genera, in media, 1,2 euro addizionali sul territorio. Dai dati contenuti nello Studio Prometeia (relativi all’anno 2021), emerge come dieci occupati di Leonardo in Piemonte sostengono, in media, ulteriori 24 occupati addizionali per un totale di 14.500 addetti dell’ecosistema locale, valore cresciuto del 28% rispetto al 2018. Le oltre 400 aziende della filiera, con una incidenza delle Pmi all’87%, muovono circa 400 milioni di euro di volume ordinato e nella regione il valore degli investimenti nelle attività di ricerca & sviluppo dell’azienda raggiunge i 232 milioni di euro, pari al 9,7% su base totale regionale. Leonardo contribuisce al rafforzamento della filiera regionale tecnologica e ad alto contenuto di conoscenza: aerospazio, servizi informatici e professionali sono tra i principali settori interessati. La produttività media del lavoro, caratterizzato da un mix di competenze elevato, alimentata da Leonardo risulta essere maggiore del 44% rispetto alla media regionale e la filiera di Leonardo rappresenta il 30% di tutta l’industria hi-tech del Piemonte. Le attività innovative, che trovano ulteriore linfa nel lavoro svolto dal Leonardo Lab Future Aircraft Technologies di Torino, dedicato alla ricerca e allo sviluppo di soluzioni tecnologiche per le prossime generazioni di velivoli, sono inserite in un ecosistema composto da imprese, istituzioni ed università. In questo contesto, la collaborazione già avviata tra il mondo industriale, le istituzioni regionali, le istituzioni formative (le accademie, ma anche gli Its) e l’imprenditorialità innovativa delle start-up risulta essenziale per assicurare un sostegno concreto ai fini della crescita di una filiera strategica d’innovazione a livello locale e nazionale.

Nella regione, il Gruppo Leonardo è presente con tre sedi principali, tra Torino, Caselle e Cameri – attive nei business dei velivoli e dell’elettronica – per oltre 4.000 addetti impiegati, vantando un importante patrimonio tecnologico aeronautico e avionico: il Piemonte è stato la culla della tradizione aeronautica del nostro paese. A Torino sono presenti anche le attività di Thales Alenia Space – la joint venture tra la francese Thales (67%) e Leonardo (33%) – che fornisce soluzioni ad alta tecnologia per telecomunicazioni, navigazione, osservazione della Terra, gestione ambientale, e, in particolare presso lo stabilimento torinese, nei domini dell’esploraz ione scientifica e delle infrastrutture orbitali e planetarie abitate.







Allargando lo sguardo all’Italia, lo Studio Prometeia indica che l’ecosistema produttivo guidato da Leonardo è composto da oltre 4.000 aziende, delle quali l’87% sono Pmi, con più di 125mila occupati complessivi, e genera lo 0,6% del Pil italiano, grazie a 10 miliardi di euro di valore aggiunto. Un dato che rappresenta l’1,4% del valore prodotto dall’intera industria nazionale e il 13% dell’industria high tech italiana. L’azienda sviluppa sul territorio italiano ricavi per 9,5 miliardi di euro, impiegando oltre 31mila addetti, ed esporta il 75% della produzione che, nel 2021, vale l’1,4% di tutte le esportazioni di beni in Italia, raggiungendo una produttività del lavoro del 50% più elevata rispetto alla media italiana. Su base nazionale, il moltiplicatore del valore aggiunto di Leonardo è pari a 2.9: significa che per ogni singolo euro generato dal Gruppo se ne creano ulteriori 1.9 addizionali per l’intera economia italiana. Venendo al moltiplicatore dell’occupazione, questo si attesta a 3.9: dieci occupati nel Gruppo 2 sostengono, in media, ulteriori 28 occupati addizionali nell’economia, con lo 0,4% dell’occupazione nazionale sostenuta da Leonardo e dalla sua filiera. Rispetto al 2018, lo studio Prometeia sottolinea come, a fine 2021, l’impatto totale delle attività del Gruppo Leonardo sull’economia italiana sia cresciuto del 18%, in termini di valore aggiunto prodotto, e del 16%, in termini di occupati: il risultato è frutto di una espansione delle attività dirette del Gruppo e degli acquisti presso la propria supply chain italiana. Leonardo ha finalizzato, nel tempo, programmi ad hoc per la costruzione di una catena di fornitura affidabile, solida, innovativa, competitiva sul mercato domestico e aperta alle sfide internazionali, e sostenibile. Tra questi, il programma Leonardo Empowering Advanced Partnerships ricopre una valenza particolarmente importante.

Dal 2018, con il lancio del programma Leap, Leonardo ha inteso supportare la crescita dimensionale e qualitativa della propria supply chain, dotandosi di un modello di gestione e valorizzazione della propria catena di fornitura per creare con la filiera relazioni più solide e sostenibili, facendo “sistema” e svolgendo un ruolo di traino e acceleratore per la crescita delle Pmi nell’ecosistema nazionale. Nel 2021, sono stati affiancati agli obiettivi di performance operativa e competitività di costo, quelli di sostenibilità, nella convinzione che un business sostenibile generi valore per il cliente, per la società e per l’ambiente. Viene così avviato il Leap – Partnership for Sustainability, secondo step del programma, focalizzato sull’innovazione, la trasformazione digitale, la cyber security e la transizione green, attraverso le leve della sostenibilità per garantire la competitività di medio lungo periodo dell’ecosistema industriale integrato di Leonardo. Il Leap segue un approccio modulare comprendente vari tipi di interventi, alcuni applicabili a tutta la base fornitori, altri più selettivi e impegnativi in termini di impatto e risorse impiegate. Per oltre 130 fornitori sono già stati attivati specifici progetti di miglioramento e sviluppo, tra cui, programmi mirati di formazione manageriale e tecnico specialistica, accordi di partnership commerciale di lungo periodo, sostegno per il trasferimento tecnologico e convenzioni per il supporto finanziario. In tema di finanza, in particolare, Leonardo ha rafforzato il pacchetto di soluzioni e strumenti finanziari a disposizione dei fornitori e avviato una serie di convenzioni che consentono di preservare l’accesso al credito dei supplier italiani di piccole e medie dimensioni. Grazie allo sviluppo del programma, in costante aggiornamento, l’azienda è diventata, di fatto, promotrice e protagonista di una politica industriale in grado di sostenere competitività e sostenibilità di una delle principali filiere del paese.

La filiera dell’aerospazio. Difesa e sicurezza in Piemonte

Lo studio Prometeia sottolinea come, a fine 2021, l’impatto totale delle attività del Gruppo Leonardo sull’economia italiana sia cresciuto del 18%

Aprendo i lavori del convegno “La filiera dell’aerospazio. Difesa e sicurezza in Piemonte” organizzato da Leonardo con Unione Industriali Torino e Distretto Aerospaziale Piemonte, il presidente di Unione Industriali Torino Giorgio Marsiaj ha dichiarato: «Il progetto della Città dell’Aerospazio è la grande sfida che il sistema industriale torinese e piemontese, al fianco delle Istituzioni, sta affrontando non solo in un’ottica di sviluppo del proprio territorio, ma per dare al paese una leadership internazionale nel settore aerospaziale. Nella convinzione dell’assoluta priorità di tale obiettivo, Unione Industriali Torino ha deciso di intervenire direttamente nella concretizzazione di questo progetto strategico attraverso un proprio investimento. Contribuiremo quindi economicamente al fianco degli altri partner della futura Città dell’Aerospazio di corso Marche, integrando le risorse già predisposte con un sostegno che assume anche una forte valenza simbolica: noi ci siamo e saremo al fianco delle imprese e delle istituzioni in questa fondamentale sfida. Una sfida che permetterà di accrescere la competitività del settore, collocando il nostro territorio e le sue imprese ai vertici europei e mondiali del relativo sistema industriale. La prospettiva è di potenziare il contributo al prodotto finale apportato dalla filiera tecnologica e scientifica in tutte le fasi di sviluppo della produzione aeronautica, nonché di portare investimenti, nuovi insediamenti di imprese e attrarre talenti in grado di favorire la crescita dell’economia torinese e piemontese. È però necessario fare in fretta: confidiamo tutti nell’avvio del cantiere entro la fine dell’anno».














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