Lo sciopero di otto ore indetto da Fim, Uilm,Fiom-Cgil, Fismic e Ugl ha coinvolto tutto il settore dell’auto in Basilicata, bloccando il 18 settembre la produzione nello storico stabilimento di Stellantis a Melfi. Si tratta del primo sciopero a cui hanno aderito tutte le sigle sindacali contro Stellantis: per i sindacati l’adesione ha raggiunto una quota tra il 90 e il 100% dei lavoratori; per l’azienda la percentuale sarebbe più bassa (circa il 25%).
Le azioni di protesta messe in campo dalla Fiom Cgil in questi giorni sono legate alle mancate risposte dell’azienda sull’organizzazione del lavoro, su sicurezza e carichi di lavoro. La situazione è diventata insostenibile anche a seguito delle scelte dell’azienda di continuare con gli incentivi all’esodo e le trasferte senza che ve ne siano le condizioni. Migliori condizioni di lavoro e un piano concreto produttivo e occupazionale sono gli obiettivi delle proteste. In coerenza con ciò la raccolta firme per chiedere un incontro alla Regione Basilicata affinché la vertenza automotive sia regionale e nazionale. La decisione della Fiom di non firmare gli accordi sindacali del 12 luglio è coerente in quanto non si prevedono garanzie occupazionali e di produzione.