Torino da record: raccolti oltre 200 milioni di finanziamenti per start-up

Non mancano alcune criticità, a partire dal basso numero di imprese innovative presenti nella città

Torino

Sono 540 le imprese innovative con sede a Torino e iscritte al Registro delle Startup e pmi innovative e si precede che entro l’anno la raccolta di finanziamenti per queste realtà supererà i 200 milioni di euro. Fondi che per lo più arrivano da business angel e venture capital che hanno mostrato interesse soprattutto negli ambiti deeptech (ricerca tecnologica avanzata), robotica, aerospazio, medtech e biotech, industrial tech.

Questo è il quadro fotografato dal Report sulle Start-up e pmi innovative di Torino, realizzato dal Club degli Investitori, che però evidenzia anche alcune criticità. Rispetto allo scorso anno gli imprenditori torinesi dichiarano di sentirsi meno legati alla città: a pesare il numero di investitori, considerato ancora basso, e le poche occasioni di networking. Se paragonata ad altre città europee, Torino appare indietro per quanto riguarda il numero di imprese innovative presenti e la capacità di attrarre capitali, ma la città mostra di possedere gli elementi su cui sviluppare il proprio sistema nel prossimo futuro.







«Non sarà facile mantenere il primato di quest’anno, dato che l’80% dei capitali è stato raccolto solo da 10 aziende», spiega Giancarlo Rocchietti, presidente del Club degli Investitori – «di cui solo una ha raccolto 100 milioni di euro. Come abbiamo voluto mostrare nella Ricerca, per il futuro Torino può contare su un sistema fatto di 543 aziende innovative, 14 incubatori e acceleratori, 11 fra fondi di venture capital e corporate venture capital, 4 start-up studio e 300 business angel, oltre ai principali istituti finanziari e alle principali fondazioni bancarie nazionali che hanno le radici proprio qui. E non dimentichiamo la qualità delle Università e della ricerca prodotta a Torino, riconosciuta da tutti gli operatori dell’innovazione intervistati nella Ricerca. Torino ha tutte le caratteristiche per mantenere il primato degli investimenti high-tech del venture capital italiano – prosegue Rocchietti – ma occorre che tutti lavorino per attrarre e far crescere nuove aziende tech, definendo i settori su cui puntare, aumentando la politica dei grandi eventi legati all’innovazione e ampliando l’offerta di formazione per i nuovi imprenditori».

Secondo Dario Gallina, presidente della Camera di commercio di Torino, «dobbiamo lavorare ancora di più perché Torino sia una destinazione di sempre crescente interesse per gli startupper, indipendentemente dalla provenienza geografica dell’imprenditore. Per questo come Camera di commercio siamo impegnati a far crescere un ecosistema innovativo sempre più attrattivo: mappiamo le realtà già presenti sul territorio con il progetto Torinotechmap, offriamo alle start up corsi di formazione, mentoring, b2b, con il nostro Punto Impresa Digitale, e grazie alla nostra rete EEN promuoviamo l’accesso ad acceleratori in ambito europeo».














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