Stampa 3D, grazie a Materia le maschere sub italiane Mares ora sono anti-Covid19

Nell’ambito delle attività nazionali di pronta reazione alle straordinarie esigenze sanitarie derivanti dal Covid-19, arriva una nuova iniziativa creativa: dopo l’operazione avviata a Brescia per quelle della francese Decathlon, ora anche le maschere sub del marchio italiano Mares sono state trasformate in un presidio medicale adeguato alla respirazione ventilata; lo rende noto Il secolo XIX, in un video pubblicato sulla sua piattaforma web.

Il prodotto modello “Sea VuDry+”, normalmente sul mercato come attrezzatura da immersione marina, è stato infatti riadattato con un apposito componente che la rende un dispositivo funzionale nei casi di insufficienza respiratoria. La società Materia srl di Rapallo – attiva nei servizi di engineering, rendering prototipazione e manifattura additiva – ha prontamente realizzato una prima commessa di questi pezzi con una stampante 3D Sintratec “S2” a tecnologia SLS, peraltro il primo sistema di questo tipo installato nel nostro paese. 







«Servivano dei pezzi in fretta per sviluppare e testare il progetto – dichiara Sergio Angelini, direttore tecnico di Mares (gruppo Confisub, che rappresenta il 70% del mercato internazionale) – le parti avute in sinterizzazione plastica hanno centrato lo scopo».

I ventilatori polmonari in uso nei reparti di rianimazione sono divenuti tristemente noti al pubblico in questo periodo, perché a causa dell’epidemia la quantità di macchine disponibili sul territorio è insufficiente; così si riescono a rimettere in fretta risorse aggiuntive, che spesso risultano salva-vita. 

Nel servizio del quotidiano, si mostrano in successione le fasi del semplice processo: alla maschera originale prima si sfila il tubo in dotazione; quindi al suo posto si aggiunge lo specifico adattatore previsto in due ingressi in/out, ovvero proprio la parte personalizzata sviluppata per l’occasione; poi alle estremità si aggiungono un paio di filtri del tipo normalmente in uso nei reparti di rianimazione; infine si sostituisce lo “strap” elastico nel retro con uno in tessuto con clip, così da garantire maggiore aderenza e confort nel fermo alla testa del paziente.

«È un orgoglio personale e una soddisfazione professionale aver preso parte all’progetto – dichiara Riccardo Suriano, direttore operativo di Materia – dando un contributo in questo periodo cosi difficile». La compagnia svizzera Sintratec – produttore del sistema di stampa 3D in questione – ha contribuito al buon fine dell’operazione per via del rappresentante in Italia CMF Marelli srl, con una fornitura di materiale PA12 utilizzato per la costruzione.














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