Esa Business Incubation Centre Turin: nasce il polo italiano per la new space economy

Avrà l'obiettivo di formare 65 start-up in sette anni. Per la costituzione dell’incubatore l’Agenzia spaziale europea ha designato l’incubatore del Politecnico di Torino I3P, il Politecnico di Torino e Fondazione Links. Le imprese che saranno accompagnate nella crescita operano nelle applicazioni upstream e downstream

Nasce a Torino l’Esa Business Incubation Centre Turin, che da ottobre e per sette anni avrà la missione di supportare l’avvio e lo sviluppo di almeno 65 start-up della space economy nei prossimi 7 anni. Un’iniziativa che si inserisce nel nuovo corso della space economy. Che è profondamente cambiata rispetto a quella che a partire dagli anni ’60 è stata il campo della guerra fredda tra Usa e Russia: da arena della geopolitica lo spazio è diventato terreno delle imprese private.

Non a caso oggi si parla di “new space economy”, un settore le cui barriere all’ingresso sono state abbattute per lo più grazie a costi che diminuiscono per effetto della tecnologia che diventa sempre più accessibile e performante e consente una interconnessione pervasiva. È un settore che nel mondo vale, secondo Space Foundation, tra i 350 e i 450 miliardi di dollari e che Morgan Stanley, nel report Space: Investing in the Final Frontier stima possa raggiungere i mille miliardi nel medio termine.







Ma nel panorama della new space economy si staglia non solo un visionario miliardario come Elon Musk con la sua colossale SpaceX, che ambisce a dare vita a navicelle riutilizzabili, veri e propri bus dello spazio, ma tutta una serie di iniziative nuove, che sono supportare da investitori specializzati. Anche in Italia, come dimostra l’Esa Bic Centre di Torino. La cui centralità è dimostrata dal fatto che tra i nomi che figurano come partner del progetto ci sno grandi industrie del settore da Leonardo a Thales Alenia Space Italia, ad Altec, ad Avio. E una rete di istituzioni e centri di ricerca, tra cui Università di Torino, Competence Center CIM4.0, Centro Italiano Ricerca Aerospaziale, Scuola Sant’Anna di Pisa, Fondazione Bruno Kessler.

L’indentikit dell’incubatore torinese per l’aerospazio

Per la costituzione dell’incubatore l’Agenzia spaziale europea ha designato l’incubatore del Politecnico di Torino I3P, il Politecnico di Torino Fondazione Links. Le imprese che saranno accompagnate nella crescita da questa triade sono imprese che operano sia nelle applicazioni upstream (ovvero sistemi di comunicazione, satelliti, software per controllo di missioni spaziali) sia downstream (applicazione di dati e soluzioni tecnologiche aerospaziali in altri settori quali monitoraggio ambientale, mobilità, logistica, agricoltura di precisione). È prevista inoltre la possibilità di espandere le attività operative del centro attraverso sedi in altre regioni italiane.

Perché Torino è al centro della space economy italiana

Torino sarà tuttavia il centro propulsore di questa iniziativa. Perché a Torino avrà sede il centro aerospaziale “Città dell’Aerospazio” di cui l’Esa Business Incubation Centre Turin rappresenta un tassello importante. E perché il settore aerospaziale è un ambito di ricerca nel quale il Politecnico del capoluogo piemontese, «è storicamente riconosciuto come un’eccellenza a livello internazionale», per dirla con le parole del Rettore Guido Saracco. Insomma, il progetto di cui parliamo da un lato è una grande opportunità per il territorio, e dall’altro è il riconoscimento del livello che in quell’area è stato raggiunto in un settore strategico per la competizione industriale a livello nazionale e mondiale.

«Con questa iniziativa potremo rafforzare il mondo della ricerca e del trasferimento tecnologico nel settore aerospaziale e porre le basi per uno sviluppo innovativo unico nel sistema paese», secondo Marco Mezzalama il presidente di Fondazione Links. Che insieme al PoliTo fornirà supporto tecnologico alle startup selezionate per il programma. Sul fronte dei finanziamenti il progetto sarà invece sostenuto dalla Regione Piemonte, attraverso l’erogazione di contributi per le nuove startup generate localmente o attirate sul territorio, mentre la Camera di commercio di Torino fornirà supporto finanziario per le attività di gestione e la Fondazione Compagnia di San Paolo opererà come principale soggetto di supporto alle operations del centro.

Infine, l’Incubatore I3P avrà il ruolo di gestore dell’intero programma di incubazione, dallo scouting di progetti e startup innovative al supporto strategico, in coordinamento con l’Esa e l’Agenzia Spaziale Italiana. Giuseppe Scellato, presidente di I3P sarà il futuro coordinatore di Esa Bic Turin.

Il processo di selezione delle startup aerospaziali

«Nel predisporre il dossier di candidatura delle startup abbiamo posto particolare attenzione al coinvolgimento di tutti gli stakeholder rilevanti, per garantire la presenza di un ecosistema altamente attrattivo», spiega Scellato.

Le attività del centro prenderanno il via ad ottobre 2021 con il lancio di una open call per start-up e progetti imprenditoriali. Sono previste tre selezioni annuali in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea e l’Agenzia Spaziale Italiana: le start-up selezionate riceveranno gratuitamente i servizi di supporto tecnologico e di business, oltre a contributi finanziari per lo sviluppo dei prodotti e servizi innovativi messi a disposizione da Esa, Regione Piemonte e Compagnia di San Paolo. Il percorso di ingresso sul mercato e lo scale-up delle imprese sarà supportato anche dai partner industriali, istituzionali e finanziari dell’Esa Business Incubation Centre Turin.

Le opportunità di sviluppo industriale di startup del comparto aerospaziale dipenderanno anche dalla capacità di garantire la loro integrazione nelle catene internazionali del valore. Su questo fronte, il centro potrà contare su numerosi partner affiliati: il Distretto Aerospaziale del Piemonte, un ampio gruppo di grandi imprese italiane del settore aerospaziale e numerose realtà industriali innovative, tra cui Tyvak International, Teseo, APR, Argotec, D-Orbit, Ithaca, Nanoracks, Aiko e GV Filtri. L’accesso per le future startup a competenze scientifiche, oltre che dai partner tecnologici La Città di Torino metterà a disposizione infrastrutture rilevanti per il testing di soluzioni di derivazione aerospaziale.

Il centro vedrà infine il coinvolgimento di numerosi operatori finanziari attivi in differenti stadi di sviluppo delle startup, con l’obiettivo di offrire opportunità di investimento dal seed money ai capitali per la crescita e l’internazionalizzazione. Hanno scelto di aderire al progetto il Club degli Investitori, LIFTT, RedSeed, il fondo dedicato all’aerospazio Primo Space, Neva Sgr, RIF-T, Finpiemonte Partecipazioni, CDP Venture Capital, Intesa San Paolo. In particolare, il gruppo Intesa San Paolo metterà a disposizione linee di credito specifiche per le nuove imprese incubate nel centro e Finpiemonte Partecipazioni offrirà opportunità di investimento con strumenti equity o quasi-equity.














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