Non solo IA generativa. I grandi progetti di Software Ag per la manifattura

di Barbara Weisz ♦︎ Connessione, integrazione dati, processi: devono coesistere per abilitare la trasformazione digitale. È il metodo del colosso tedesco: così cresce il business. Cumulocity IoT: piattaforma per l'Industria. Per edge o cloud, è in costante evoluzione: aggiornata anche con ChatGpt. Il caso Reply Blue: manutenzione impianti. Ne parliamo con Francesco Paladini, country manager Italia; Enrico Manzoni, Partner Account Manager; Andrea Venditti, senior manager Reply Blu

Vi ricordate i richiami dei prodotti per correggere difetti di produzione? Preistoria, si potrebbe dire. In una smart factory scatta un warning nel momento in cui un pezzo non viene prodotto correttamente, e si interviene in tempo reale, bloccando la linea. Per esempio, utilizzando Cumulocity IoT, piattaforma cloud per la manifattura di Software AG, colosso tedesco che interpreta la digitalizzazione all’insegna di un concetto chiave: semplificazione. Le imprese devono avere soluzioni che rendano il processo di business fluido, la tecnologia se è ben impostata non solo ottimizza i processi, elimina i colli di bottiglia, riduce gli sprechi, ma abilita nuovi servizi. Al centro di tutto c’è il dato, che però deve essere preciso, contestualizzato, aggregato. Insomma, avere un significato che, appunto, lo renda immediatamente utilizzabile per prendere decisioni. Nel caso sopra proposto, che andremo ad approfondire, il dato acquisisce valore perché arriva in tempo reale. Nel momento preciso in cui serve per prendere la decisione conseguente nel più breve tempo possibile (prima di aver terminato un ciclo di produzione, o peggio prima di dover richiamare i prodotti che sono stati interessati dal problema).

Ci sono casi in cui invece il valore aggiunto deriva dalla comparazione con altri dati, piuttosto che da strumenti di analisi. Il meccanismo non è lineare: durante il processo di trasformazione digitale, è possibile che per un’azienda acquistino valore dati fino a quel momento sottovalutati, e quindi magari si procede con l’implementazione di soluzioni originariamente non previste. E qui c’è un altro elemento centrale nell’approccio di Software AG: il costante aggiornamento dei software. «Noi abbiamo già ChatGpt interconnessa con le nostre soluzioni, nel giro di poche settimane dal lancio l’abbiamo implementata» sottolinea Francesco Paladini, country manager per l’Italia di Software AG, intervistato da Industria Italiana nel corso di Sps a Parma. Il problema è che non sempre le imprese sono pronte a fare il salto. Malgrado i passi avanti, innegabili, negli ultimi anni (la crescita del pil degli ultimi due anni, e anche l’andamento migliore del previsto di questo inizio 2023 incamera fra le altre cose gli incrementi di competitività e produttività abilitati soprattutto dal piano Industria 4.0), le resistenze da parte degli imprenditori sono ancora notevoli. «Ci sono aziende innovative, che nel Dna hanno quindi la forza e la determinazione di portare avanti in modo efficiente un progetto, e altre spaventate da scelte che possono prevedere di allontanarsi dell’area di comfort» spiega Paladini.







Francesco Paladini, country manager per l’Italia di Software AG

Che mette l’accento su un altro elemento caratterizzante per Software AG: «Abbiamo un offering ampio di soluzioni software, piattaforme in molti ambiti. E curiamo in particolare la parte dell’integrazione. Con soluzioni che quindi possono andare incontro a chi ha sistemi in casa, e altri in cloud, e vuole farli comunicare, oppure preferisce spostare pian piano tutto sul cloud». E che, in alcuni casi, «sono leader di mercato, secondo Gartner e Forrester Wave». Vediamo esattamente come si concretizza questo approccio, mettendo l’accento sia sulle soluzioni tecnologiche sia sugli aspetti strategici che abilitano la business transformation. «Innanzitutto, con noi il cliente riesce a fare sinergia, con soluzioni integrate fra di loro», ci spiega Paladini. Quindi, per esempio, «gli evitiamo di doversi rivolgere anche ad altri vendor per completare la trasformazione digitale».  Le soluzioni Iot per il manifatturiero si rivolgono a due ambiti fondamentali.

«Per le imprese che digitalizzano la fabbrica, efficientiamo la linea di produzione, grazie a monitoraggio, riduzione costi, riduzione scarti, improvement qualità». Qui, il target quindi sono tutte le aziende che producono beni, anche di consumo. «Per chi invece fa robot o macchine per l’industria, gli smart equipment maker, facciamo un’operazione diversa. Cerchiamo di convincerli a vendere un macchinario connesso, quindi una soluzione completa, che comprenda l’hardware più il monitoraggio verso il cliente. Per esempio, con la manutenzione predittiva si possono prevenire problemi di produzione, si effettua il monitoraggio da remoto del funzionamento. Questo comporta una serie di benefici, abilitando nuovi modelli di business. Un caso classico è il pay per use, per cui non ti vendo la macchina del caffè, ma fatturi ogni volta che fai il caffè con la mia macchina. Questo è disruptive sul mercato, perchè sbaraglia la competizione». Come vedremo il gruppo tedesco (fatturato 958,2 milioni di euro, quasi 5mila dipendenti in 70 paesi del mondo), ha intrapreso a sua volta negli ultimi anni una strategia di business basata sul saas, software as a service, che si aggiunge al business tradizionale legato alla vendita di prodotti.

 

Cumulocity IoT e l’integrazione dei dati

Enrico Manzoni, Partner Account Manager di Software AG

Dal punto di vista più strettamente tecnologico, «copriamo tre grandi aree legate al tema dei dati» spiega Enrico Manzoni, Partner Account Manager di Software AG: connessione, integrazione dati, processi. Nel dettaglio, «una piattaforma iot per raccogliere i dati dai device, basata sul concetto di process of everything, quindi connessione di oggetti (iot), dati, da qualsiasi fonte arrivano. E poi, le persone e i processi coinvolti». La piattaforma è Cumulocity Iot, ed è fra i leader nei Magic Quadrant 2022 for Global Industrial IoT Platforms di Gartners. «Raccogliamo qualsiasi tipo di dati (nel settore manifatturiero, ma anche in altri ambiti, come smart cities, smart building, healthcare). L’altra caratteristica della piattaforma è quella di integrare dati che arrivano non solo dai device, ma anche magari da un database pre-esistente, o da applicazioni in cloud. Il terzo aspetto è la parte di processo, che permette di mappare i processi in modo da definire nuove modalità operative a cui devono attenersi gli operatori». Quindi, Iot, integrazione, processi, «per individuare colli di bottiglie, abilitare logiche di process mining, o semplicemente per attivare nuovi modelli di business. oggi si va sempre più verso modelli di business che non prevedono più la vendita del prodotto ma la vendita di nuovi servizi collegati al prodotto. Quindi, monetizzazione, servitizzazione. Questo non è solo un aspetto OT tipico, non si risolve nel connettere la macchina, ma devo generare dei dati, devo avere una convergenza IT e OT, che mi permette di generare i dati e di gestirli, quindi illustrarli attraverso le dashboard. Ma anche avere la possibilità di parlare con i sistemi».

Esempio: «se io non vendo più un prodotto, ma vendo un servizio, quando il cliente mi chiede di erogargli quel servizio, probabilmente devo andare sui sistemi che ho in casa ad esempio per verificare, sul mio billing, se ha pagato le fatture per continuare a fornire il servizio. Questo non lo faccio con l’OT, lo faccio con l’integrazione IT. Probabilmente dovrò istruire i miei utenti fare nuove operazioni. Significa diversificare i processi, analizzare quali sono le modifiche, istruire le persone per indicare che non si lavora più in un certo modo ma in un altro. Probabilmente avrò modificato la mia catena di fornitori per avvertire che i miei SLA sono cambiati». In sintesi, «il processo end to end Iot non è connettere la macchina, ma è connettere una serie di informazioni». Facciamo un esempio sui sistemi di Iot applicati alla sicurezza. «Qui utilizzerò sistemi di processo. Aris (la piattaforma di analisi dei processi aziendali) mi consente di implementare il controllo dei rischi. Che si possono mitigare con dispositivi di protezione, eventualmente dotati di sensori. Quindi, automaticamente, se il dispositivo non è indossato dall’operatore, il sistema Iot manda il segnale sullo scorretto dispositivo indossato. E il sistema di processo informerà il responsabile della sicurezza, dicendogli che in un determinato cantiere c’è una persona che non sta indossando il giubbotto. Questo garantisce la bidirezionalità del controllo rispetto al tema sicurezza».

Cumulocity IoT, piattaforma cloud per la manifattura di Software AG, colosso tedesco che interpreta la digitalizzazione all’insegna di un concetto chiave: semplificazione

Non solo cloud: dati integrati anche sull’edge

Attenzione: non è detto che il cloud sia sempre la soluzione giusta. In una demo presentata a Sps Italia Software AG ha proposto la simulazione di una linea di produzione: un pezzo viene acquisito, lavorato (nel caso specifico, da un robot che effettua un’incisione attraverso un laser), passa poi al packaging, dove un altro robot attraverso un sistema di visione verifica la qualità all’interno della confezione. La piattaforma Iot, Cumulocity, gira in un ambiente cloud. Ma c’è anche l’esempio di installazione su un edge b, quindi un oggetto fisico, collegabile alla macchina senza connessione Internet. La piattaforma raccoglie i dati, definisce i Kpi, definisce le dashboard, e permette di automatizzare sistemi anche in ottica di edge computing. E’ anche questa una nuova frontiera: «invece che trasferire il dato sull’unità centrale, lo si lavora vicino alla macchina. Quindi, per esempio, se sono in una zona poco coperta dalla rete, posso usare l’edge per raccogliere i dati e poi eventualmente li posso mettere online dopo». E’ una soluzione che per esempio viene utilizzata nei parchi eolici: «tutte le pale raccolgono i dati singolarmente, su quei singoli dati viene fatta un’aggregazione dei dati, che vengono poi aggregati a livello di gruppi di pale» Dove sta la creazione di valore? «Non mando dati grezzi, ma solo dati già aggregati».

Al centro di tutto c’è il dato, che però deve essere preciso, contestualizzato, aggregato. Insomma, avere un significato che, appunto, lo renda immediatamente utilizzabile per prendere decisioni

La tecnologia del futuro: sempre più Ai

Le piattaforme sono in continua evoluzione, e gli aggiornamenti vanno sostanzialmente verso la semplificazione, per cui sono in linea con le nuove tendenze di mercato sullo sviluppo low code o no code. Per esempio, sottolinea Paladini, «noi abbiamo già ChatGpt interconnessa con le nostre soluzioni». L’intelligenza artificiale generativa sviluppata dalla californiana Open AI è una sorta di evoluzione del machine learning, tecnologia portante della trasformazione digitale dell’industria. Paladini ritiene che l’intelligenza artificiale sia fra le tecnologie del futuro: «mi aspetto che l’intelligenza artificiale cresca. Oggi monitoriamo le macchine in funzione di eventi esterni, ma siamo noi che attraverso il codice diciamo loro cosa fare. Un domani l’AI sarà in grado di gestire le macchine, rendendole sempre più autonome e meno dipendenti dal nostro monitoraggio».

Per chi fa robot o macchine per l’industria, gli smart equipment maker, Software AG cerca di convincerli a vendere un macchinario connesso, quindi una soluzione completa, che comprenda l’hardware più il monitoraggio verso il cliente. Per esempio, con la manutenzione predittiva si possono prevenire problemi di produzione, si effettua il monitoraggio da remoto del funzionamento

Un caso pratico di estrazione di valore, il dato in tempo reale

E adesso veniamo a un caso pratico di applicazione delle tecnologie realizzato con il partner Reply Blue. E’ una soluzione che «abbiamo implementato sul plant di Madrid di un noto costruttore di camion su una parte della linea di assemblaggio dei parabrezza» ci spiega Andrea Venditti, senior manager del system integrator che fa parte del gruppo torinese dell’innovazione IT. La soluzione interviene su un punto della catena di montaggio in cui i robot prendono il parabrezza, inseriscono il sigillante, e poi lo applicano sul camion. «Noi abbiamo raccolto i dati su questo pezzo di linea, dati già disponibili sull’impianto. Li abbiamo portati in cloud con Cumulocity Iot, e abbiamo realizzato nuove funzioni per la manutenzione. La piattaforma ha un modulo di analytics che applica intelligenza ai dati, e noi abbiamo implementato gli algoritmi per dare un warning sui livelli di sigillante non conformi». Quindi, è possibile accorgersi in tempo reale se c’è un errore. «Nel caso, l’operatore blocca la linea. Il vantaggio è che se ne accorge subito, non dopo aver già realizzato una determinata quantità di camion».

Raccolta dati nel settore smart energy

E l’impresa «evita di sfornare prodotti che avranno un problema di qualità. E’ un esempio di capacità di analisi dei dati in real time, che sfrutta la potenza computazionale del cloud». Ed è emblematico perché «sono dati che il cliente aveva già, ma non li analizzava in tempo reale». E un caso in cui il dato diventa un’informazione di business proprio perché viene dato in real team sulla linea. Ci sono casi in cui invece il procedimento per dare valore al dato può essere diverso. «A volte il cliente scopre cosa vuole man mano che comincia a lavorare sulla trasformazione digitale. E un pezzo di informazione che non percepiva come rilevante diventa invece interessante perché aggiunge valore». A fronte di una richiesta del genere, il partner tecnologico ha due possibilità: «o riscrivo da zero il codice, oppure uso la piattaforma». Che, appunto, è «low code, quindi non c’è bisogno di sviluppatori, ma mette a disposizione strumenti di sviluppo che un system integrator come Reply Blue può implementare per realizzare esattamente quello che vuole il cliente. In parole semplici, sono ambienti di sviluppo facilmente deployabili». Altro vantaggio delle piattaforme low code: «se il cliente non è digitalizzato in partenza, in una fase iniziale analizzerò pochi dati. Ma quando ne avremo un numero maggiore, potremo utilizzare la semplicità di sviluppo della piattaforma per implementare il sistema, senza rifare il software. Modifichiamo solo la formula di calcolo».

Raccolta dati nel settore smart city

Qualche dato su Software AG

Il gruppo tedesco ha chiuso il 2022 con un fatturato di 958,2 milioni di euro, in crescita del 15% sul 2021 (comprende anche StreamSets, acquisita nel corso dell’anno), il margine operativo lordo è cresciuto del 9% a 178,5 milioni di euro. Per quanto riguarda l’Italia, Paladini sottolinea che  «l’Europa è cresciuta quasi del 40% nel ’22, e noi siamo in linea». Il trend positivo è dovuto in particolare «alle soluzioni per la trasformazione digitale». Il digital business 2022 è cresciuto a livello di gruppo del 16%, e l’outlook 2023 prevede una crescita fra il 10 e il 15%. Il modello di business prevede «sia il rapporto diretto, in particolare con i grandi clienti, sia il supporto di partners, che naturalmente coinvolgiamo se le nostre soluzioni lo richiedono». La vendita avviene attraverso un meccanismo di sottoscrizione, per cui «il cliente paga di mese in mese, e utilizza licenze, manutenzione, possibilità di evolvere attraverso la nostra consulenza». Abbonamenti e software as a service, una strategia praticata a livello worldowide.














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