Snam incrementa gli investimenti di quasi 1 miliardo: 7,4 miliardi 2020-2024. Il 50% dedicato a “hydrogen ready”

La prospettiva, al 2050, è di trasportare gas interamente decarbonizzato per fare dell’Italia un hub europeo dell'idrogeno. Per questo Snam si è impegnata nel costruire posizioni di mercato lungo la catena del valore, sia nell’idrogeno che nel biometano.

Snam
Marco Alverà, amministratore delegato di Snam

«Il piano 2020-2024 apre una nuova fase della storia di Snam, che nella sfida climatica è ben posizionata per avere un ruolo di abilitatore della transizione energetica, con una visione di lungo termine coerente con il proprio purpose e gli obiettivi europei. Snam darà un ampio contributo alla decarbonizzazione del sistema attraverso lo sviluppo dei gas verdi e in particolare dell’idrogeno» Parola di Marco Alverà, amministratore delegato di Snam che così illustra il piano industriale per il prossimo quadriennio. «Il riposizionamento dell’azienda avvenuto in questi ultimi anni e le azioni previste nel nuovo piano, anche grazie alle competenze delle nostre persone e alla sempre maggiore digitalizzazione, ci mettono nella giusta condizione per cogliere le opportunità derivanti dalla transizione energetica».

Snam si impegna a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2040, in linea con il target di contenimento del riscaldamento globale entro 1,5° C previsto dall’accordo di Parigi, consolidando così ulteriormente la propria leadership nei fattori esg (ambiente, sociale e governance); innalza al 50% al 2030 (su base anno 2018) il target di riduzione delle emissioni di CO₂ equivalente Scope 1 e Scope 2 (dirette e indirette energetiche); quasi la metà della riduzione complessiva delle emissioni deriverà dal progetto delle centrali dual fuel, mentre la quota restante sarà raggiunta grazie all’abbattimento delle emissioni di metano del 45% entro il 2025 (su base anno 2015), in linea con gli obiettivi unep (un environment programme), con cui è stato sottoscritto un protocollo. Per quanto riguarda le emissioni indirette Scope 3 (emissioni al di fuori del diretto controllo dell’azienda, per Snam riconducibili principalmente a fornitori e partecipate), la società ha rafforzato le iniziative di collaborazione con le partecipate e avviato lo sviluppo di ulteriori progetti congiunti con i fornitori per raggiungere una progressiva e significativa riduzione.







Inoltre, l’abilitazione dell’infrastruttura a trasportare crescenti quantità di gas rinnovabili e le nuove attività nella transizione energetica consentiranno a Snam di contribuire anche alla riduzione generale delle emissioni per il sistema: nel 2024 l’azienda permetterà di evitare emissioni per oltre 600.000 tonnellate di CO₂ equivalente, grazie anche alla produzione di biometano, alle iniziative di efficienza energetica e ai progetti di mobilità sostenibile a cng e lng. Snam ha inoltre elaborato e pubblicato una “scorecard” su 13 aree con 22 obiettivi materiali e quantitativi per fornire agli stakeholder una visione olistica dell’impegno e della crescente sensibilità in ambito esg, consentendo loro di monitorarne i risultati. In tema ambientale è previsto dal 2021 al 2023 l’incremento della produzione di biometano da 18 a 141 milioni di smc nonché l’aumento da 16 a 43 mila tonnellate di CO₂ risparmiate da attività di efficienza energetica. In ambito sociale, è previsto un focus potenziato su dipendenti, supply chain, sicurezza e comunità attraverso l’aumento della percentuale di donne in posizioni executive e middle management dal 19,3% del 2019 al 25,5% del 2023, e un incremento delle imprese sociali accreditate nella vendor list del 20% al 2023. In ambito governance, nel 2023 almeno il 40% dell’attività del consiglio di amministrazione sarà dedicata a tematiche esg e sul 100% delle terze controparti saranno svolte due diligence reputazionali.

La transizione energetica

Le linee guida della strategia italiana per l’idrogeno prevedono investimenti fino a 10 miliardi di euro al 2030 con 5 GW di capacità di elettrolizzatori installata e un primo target del 2% del mix energetico, con una previsione di crescita attesa fino al 20% nel 2050. La posizione di Snam nel superciclo beneficia di infrastrutture che sono già al 70% hydrogen ready e che saranno abilitanti della transizione energetica. La prospettiva, al 2050, è di trasportare gas interamente decarbonizzato per fare dell’Italia un hub europeo dell’idrogeno. Per questo Snam si è impegnata nel costruire posizioni di mercato lungo la catena del valore, sia nell’idrogeno che nel biometano. Anche l’efficienza energetica è una leva importante per ridurre i consumi e l’impatto ambientale. In un futuro a emissioni nette zero, le rinnovabili ricopriranno un ruolo centrale rispetto a molte delle attività di Snam, e in questo contesto assumeranno rilevanza strategica. L’azienda intende inoltre fare leva sulle competenze distintive rilevanti per segmenti adiacenti, quali l’acqua.

Investimenti per la transizione energetica  e lo sviluppo del sistema

Graham Cooley ceo di Itm Power, società con cui Snam ha recentemente sottoscritto una partnership

Snam ha previsto un incremento degli investimenti di quasi 1 miliardo di euro portandoli a circa 7,4 miliardi di euro nel periodo 2020-2024. Il 50% degli investimenti previsti a piano è dedicato all’infrastruttura “hydrogen ready” (sostituzioni e sviluppo degli asset con standard “hydrogen ready”). Gran parte degli investimenti previsti a piano è finalizzata alla decarbonizzazione per raggiungere l’obiettivo di neutralità carbonica al 2040 e cogliere le opportunità offerte dalla transizione energetica. Circa il 40% di questi impieghi è allineato ai criteri della tassonomia europea, in via di finalizzazione.  Gli investimenti nell’infrastruttura riguardano principalmente le sostituzioni per l’ammodernamento della rete, anche in ottica “hydrogen ready”, per quasi 1.200 km. Sono inoltre previsti l’avvio della conversione di centrali di compressione in ibride gas/elettrico, e la realizzazione della pipeline virtuale in Sardegna e dei primi tratti di rete. Il piano di investimenti prevede anche nuovi allacciamenti legati alla transizione energetica (245 impianti di cng/lng e 50 di biometano), in forte aumento rispetto agli ultimi anni, e altre 100 connessioni alla rete.

Il piano prevede, inoltre, circa 500 milioni di euro di investimenti in digitalizzazione (controllo delle attività da remoto, IoT, cloud ed edge computing) per consentire a Snam di diventare la società di trasporto gas più tecnologicamente avanzata al mondo e garantire sempre maggiore sicurezza e sostenibilità delle attività operative e che permetterà di trasmettere, analizzare e storicizzare quasi real-time una quantità di dati giornaliera 100 volte superiore a quella attuale. Nel corso del 2021 sarà avviato il primo distretto del futuro (techub) a Bologna, dotato delle tecnologie più avanzate. Le attività includeranno, tra le altre, il monitoraggio in tempo reale dei consumi, l’utilizzo di droni e satelliti per l’ispezione della rete, l’individuazione georeferenziata e in tempo reale di eventuali fuoriuscite e la manutenzione predittiva.

Inoltre per il periodo 2020-2024 gli investimenti di Snam nelle attività per la transizione energetica ammonteranno a circa 720 milioni di euro con un contributo all’ebitda annuo di 150 milioni di euro al 2024. Snam4Environment (biometano): specializzata nelle infrastrutture di produzione del biometano e nella promozione di attività green finalizzate al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione. Ben posizionata per beneficiare dei nuovi trend dell’economia circolare punta a favorire lo sviluppo del mercato grazie a un modello di business a basso rischio, alle competenze delle piattaforme Renerwaste e Iniziative Biometano, che gestiscono impianti di biometano da rifiuti e di biometano agricolo in Italia, e all’expertise nella progettazione, sviluppo e costruzione di ies Biogas, attiva a livello italiano e internazionale. Sono previsti al 2024 investimenti per circa 220 milioni di euro per realizzare impianti per una capacità installata di 64 MW; Snam4Efficiency (efficienza energetica): dispone di una solida pipeline commerciale (circa 700 milioni di euro di progetti su base ponderata nei settori residenziale e industriale) ed è pronta a cogliere le ulteriori opportunità derivanti dai programmi nazionali ed europei di stimolo al settore. Sono previsti investimenti per 200 milioni di euro al 2024, con una visibilità sui flussi di cassa nel lungo termine; Snam4Mobility (mobilità sostenibile) società prevede a fine piano la realizzazione di 150 nuove stazioni di rifornimento e l’ampliamento dell’offerta per i mezzi pesanti e prevede di lanciare le prime cinque stazioni di rifornimento di idrogeno. Sono previsti al 2024 circa 150 milioni di euro di investimenti; idrogeno: l’azienda si pone l’obiettivo di presidiare nuove tecnologie  e avviare nuove sperimentazioni. Snam, insieme ad altri partner, ha inoltre vinto tre grants nell’ambito del Fuel Cells and Hydrogen Joint Undertaking, che consentono di accedere a fondi e progetti pilota a livello europeo e creare nuove partnership negli usi finali.
Nel settore dell’idrogeno sono previsti investimenti per circa 150 milioni di euro al 2024.

Acquisto del 33% di De Nora

Paolo Dellachà, amministratore delegato di De Nora. Il 33% dell’azienda è stato acquistato da Snam

Come noto, Snam ha firmato un accordo con Blackstone per l’acquisto di una quota strategica di circa il 33% di De Nora (innovatore su scala globale nelle energie sostenibili e nelle tecnologie per il trattamento delle acque) consentendo di accrescere il proprio posizionamento tecnologico per essere sempre più competitiva nei nuovi progetti per lo sviluppo dell’idrogeno. La rilevanza strategica dell’operazione è stata ribadita in sede di presentazione del piano. In sinergia con il business degli elettrodi, De Nora detiene una partecipazione del 34% in ThyssenKrupp Uhde Chlorine Engineers (tkuce), tra i leader mondiali nello sviluppo, assemblaggio e installazione di elettrolizzatori alcalini. Gli elettrolizzatori alcalini sono complementari agli elettrolizzatori a membrana nei quali è specializzata Itm Power, società con cui Snam ha recentemente sottoscritto una partnership.

Obiettivi al 2024

Nel periodo 2020-2024 è previsto un incremento medio annuo (con base 2019) dell’utile netto del 2,5%; dell’utile netto per azione del 3,2%; dell’ebitdadel 3,3%; del dividendo per azione (dps) del 5% fino al 2022, con ulteriore 2,5% di crescita minima nel 2023-2024.

Il valore degli asset regolati (rab) crescerà di oltre il 2,5% medio annuo nel periodo 2020-2024. Le necessità di sostituzione della rete implicano una crescita almeno in linea con questo trend tra il 2024 e il 2040. La guidance sull’utile netto del 2021 è di una crescita del 3% circa rispetto alla guidance 2020. Per il 2021 Snam si attende un livello di indebitamento a fine anno pari a circa € 13,5 miliardi, tenuto conto degli investimenti previsti nell’anno di € 1,4 miliardi. La rab raggiungerà € 21 miliardi nel 2021.

I dividendi

Snam conferma l’impegno a garantire agli azionisti una remunerazione attrattiva e sostenibile e il pagamento di un acconto sul dividendo. È confermata la crescita del dividendo per azione del 5% fino al 2022, con un’ulteriore crescita minima del 2,5% nel periodo 2023-2024. Snam prevede che per l’esercizio 2020 possa essere distribuito nel 2021 un dividendo complessivo pari a € 0,2495 per azione (di cui il 40% a titolo di acconto con pagamento a gennaio 2021 come deliberato dal consiglio di amministrazione del 4 novembre, mentre il restante 60% a saldo con pagamento a giugno, da sottoporre all’assemblea degli azionisti che approverà il bilancio di esercizio 2020).

 

 














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