Siemens e Nvidia spalancano le porte del metaverso industriale: parlano i ceo

di Piero Macrì ♦︎ Per accelerare il passaggio al metaverso serve un nuovo approccio al mercato, con soluzioni concepite per essere fruite as-a-Service. La multinazionale guidata da Roland Busch ha unito le forze con il colosso delle Gpu per integrare la sua piattaforme Xcelerator e 3D Omniverse e «aprire l’era della tecnologia digital twin immersiva». Building X, la suite software per edifici intelligenti. Industrial Operations X, suite in cui confluiscono IIot, sensori, edge, cloud e low-code. Il concetto di Industrial Metaverse, che connette oggetti reali al mondo virtuale. Ne parliamo col ceo di Siemens e con Jensen Huang, fondatore e ceo di Nvidia

Sta arrivando una nuova onda disruptive. Si chiama metaverso e per cavalcarla servono ottimi surfisti 4.0. Offrirà esperienze virtuali immersive lungo tutto il ciclo di vita produttivo. Prodotti connessidigital twin, intelligenza artificiale, 5g, edge computing. Insieme danno vita alla nuova automazione che nasce dall’analisi del dato. Ma per accelerare l’evoluzione al metaverso serve un nuovo approccio al mercato. Più pragmatico, con piattaforme predisposte per abilitare soluzioni as a service per comparti e settori verticali: nell’industria, nei trasporti, nelle infrastrutture e negli edifici. «Integrando mondo digitale e fisico possiamo raggiungere nuovi livelli di flessibilità e time to market. Costruire un mondo virtuale che corrisponde con assoluta precisione al mondo reale apre opportunità infinite.», afferma Roland Busch, presidente e ceo di Siemens. Ecco, quindi, la piattaforma Xcelerator: include hardware, software e servizi, un ecosistema di partner certificati e un marketplace.

Indirizza un mercato che si pensa possa crescere a un tasso medio annuo del 10%. Sarà determinante per la generazione di nuovi ricavi per il gruppo, che ha chiuso il 2021 con un fatturato di 15 miliardi di euro. L’annuncio segna l’inizio di una stagione di acquisizioni ed estensione delle alleanze. Strategica, in questo senso la partnership con Nvidia, leader mondiale del supercalcolo basato su processori grafici e logica algoritmica con un fatturato di 26,9 miliardi di dollari: servirà a migliorare e rendere più performante il digital twin.







Roland Busch (r.), CEO of Siemens AG and Jensen Huang, founder and CEO of Nvidia at the launch event of the Siemens Xcelerator on June 29, 2022 in Munich.

Al centro dell’intesa l’integrazione della piattaforma di progettazione e collaborazione 3D Omniverse: utilizza un potente motore di intelligenza artificiale, Nvidia Ai, per dare vita a modelli digitali sempre più reali. «Con Nvidia si apre l’era della tecnologia digital twin immersiva», dice Busch. L’integrazione con Xcelerator e l’ecosistema dei partner Siemens darà nuovo impulso all’uso dei gemelli digitali, migliorando la produttività e i processi della produzione e del prodotto». Sarà possibile creare soluzioni digital twin con simulazioni immersive e visivamente accurate, con un contenuto fotorealistico. E si creeranno le condizioni perché le imprese possano diventare data driven alla velocità del software. «Insieme diamo vita a un mondo completamente nuovo di automazione industriale, fondato sulla simulazione e realizzato con le soluzioni meccaniche, elettriche, software, IoT ed edge di Siemens», afferma Jensen Huang, fondatore e ceo di Nvidia. La tecnologia di intelligenza artificiale di Nvidia è utilizzata da oltre 25.000 aziende in tutto il mondo, tra queste Bmw che la utilizza per la configurazione e il layout delle linee di montaggio e per simulare nuovi flussi di processo. Quello di Bmw è solo uno dei tanti esempi di come i gemelli digitali possano dare vita a impianti software-defined. Come dice Busch, «I digital twin fotorealistici basati sulla fisica e integrati nel metaverso industriale offrono un enorme potenziale di trasformazione delle nostre economie e industrie, fornendo un mondo virtuale in cui le persone possono interagire e collaborare per risolvere i problemi reali. Grazie a questa partnership, renderemo il metaverso industriale una realtà per le aziende di tutte le dimensioni»

Xcelerator include hardware, software e servizi, un ecosistema di partner certificati e
un marketplace.

Suite software as a service: Building X e Industrial Operations X

Il lancio della piattaforma rientra nella strategia Siemens che prevede il rafforzamento delle offerte as-a-service e lo sviluppo di ricavi ricorrenti su base annuale. L’ecosistema di partner conta già 50 aziende e la loro offerta la si può trovare nel marketplace dedicato. «Si parte da quelli già esistenti tra cui Accenture, Atos, Aws, Bentley, Microsoft e Sap, ma è nostra intenzione portare a bordo piccole, medie e grandi imprese», spiega Busch. Con Xcelerator, Siemens razionalizza l’intero portafoglio di soluzioni hardware e software con un approccio modulare, cloud based, interoperabile, con stantard api che permettono la connessione a qualsiasi applicazione. «Il nostro portfolio – aggiunge il ceo – si trasforma per includere applicazioni più aperte, un crescente numero di soluzioni as-a-service e hardware IoT che può essere aggiornato costantemente». La prima cloud native application che nasce in logica Xcelerator è Building X, la suite software per edifici intelligenti. E’ basata sulla tecnologia della neoacquisita Brightly Software, azienda leader negli Stati Uniti nel settore dei software per la gestione degli asset e della manutenzione. Si tratta di una suite end-to-end di dati e analisi dedicata all’efficientamento energetico, la sicurezza e la manutenzione degli edifici. Sfrutta la potenza dell’intelligenza artificiale di Omniverse e può connettere un qualsiasi apparato. Secondo tassello l’Industrial Operations X, la suite in cui confluiscono tutte le tecnologie abilitanti l’Industrial Iot, dai sensori all’edge e al cloud, nonché la componente di sviluppo low code Mendix.

Una piattaforma unificata in open innovation

Per l’industria il
Accendere un digital twin di una fabbrica è come accendere una fabbrica reale

La trasformazione digitale non è semplice. Spesso si fa fatica ad andare oltre il proof of concept. Come su una nave da crociera, in prima classe si balla e si beve ma in sala macchine è sempre fumo e sudore. Per implementare le soluzioni si devono integrare sistemi legacy e unificare grandi volumi di dati che risiedono su data base sviluppati secondo una logica a silos. L’incomunicabilità, la frammentazione di tutte le componenti potenzialmente abilitanti l’industrial Iot mette al centro il tema dell’interoperabilità, della connessione alle più diverse applicazioni industriali e d’impresa. «Per accelerare l’adozione del metaverso industriale si deve procedere in modo diverso dal passato. Si deve ragionare in termini di open innovation. Occorre semplificare, creare una value chain collaborativa tra imprese, system integrator, software house e fornitori di automazione e di informatica». Un cambiamento radicale, con hardware e software che diventano “IoT enabled by default». Le applicazioni? Interoperabili via Api. Insomma, con Xcelerator prende vita una digital business platform per la trasformazione digitale che integra tecnologia, clienti e partner in un unico ecosistema. L’obiettivo è realizzare un mondo plug & play dove ogni singolo tassello della piattaforma possa essere implementato velocemente con la più grande semplicità. «Da soli non si può fare tutto, è importante e necessario integrare e valorizzare il contributo di un’ampia platea di player industriali», dice Busch

Industrial Metaverse. Un mondo virtuale sempre connesso di oggetti reali

Oggetti che si comportano esattamente come il modello reale nel mondo fisico. Per l’industria il prossimo decennio sarà trasformativo quanto lo sono stati questi dieci anni di industria 4.0. Quello che accadrà è lo stesso di quanto avvenuto nel mondo consumer. Una delle tecnologie abilitanti è l’intelligenza artificiale. «Ci lavoriamo da dieci anni e abbiamo fatto progressi incredibili, afferma Huang. Abbiamo sviluppato software che crea una conoscenza cognitiva, sensoriale, spaziale e percettiva. Ma a differenza del mondo consumer – raccomandare un film, notizie, musica in base ad algoritmi – nell’industria, le raccomandazioni e le informazioni a supporto del potere decisionale, hanno a che fare con il mondo fisico. Tutto molto più complicato. Non si può sbagliare. E poi c’è la questione della rappresentazione virtuale, che deve essere fotorealistica, e la capacità di darne una visione in real time». Secondo il ceo di Nvidia, la combinazione delle competenze industriali di Siemens e quelle legate all’intelligenza artificiale di Omnverse offrono un potenziale di sviluppo incredibile. Significa creare un virtual world per tutte la value chain, dalla progettazione alla produzione, dall’immissione del prodotto nel mondo reale alla gestione del suo intero ciclo di vita.

Plant virtuali fondati sulla simulazione

Digita Twin

Accendere un digital twin di una fabbrica è come accendere una fabbrica reale. La realtà immersiva crea una rappresentazione di siti produttivi dove esistono milioni di parti meccaniche, elettroniche e software che devono funzionare nel mondo digitale. Vogliamo introdurre un qualche cambiamento? Lo possiamo simulare nella consapevolezza che la modifica innescherà lo stesso identico effetto nel suo corrispettivo fisico. Funziona? Bene, possiamo implementarlo con la sicurezza che il plant si comporterà nel modo che è stato evidenziato dalla simulazione. Si verifica un fermo di produzione? Possiamo indagare e avere delle informazioni per prendere delle azioni correttive. Vogliamo verificare che le nostre decisioni risolveranno il fermo senza causare alcun problema.? Basta simulare il tutto e poi valutare se procedere all’aggiornamento nel mondo fisico. Insomma, come dice il ceo di Siemens, “con il digital twin immersivo possiamo gestire la fabbrica virtualmente”.

Xcelerator, una via democratica al digitale

Per quanto retorico, vale la pena ribadirlo: tutte le aziende che vogliono essere competitive devono trasformarsi in digital company e avviare un percorso di convergenza Ot- It. Nell’era dell’automazione industriale simulation-based sostenuta dalla logica del metaverso, il modello di trasformazione da process driven diventa data driven. Genera valore per il cliente e nuovi flussi di ricavi sostenuti da modello di business as a sservice. Il bello di questa trasformazione è che non richiede essere data scientist o specialisti software. E’ una via democratica al digitale ed è alla portata di multinazionali, grandi e piccole e medie aziende. Per realizzarla serve avere un ambiente IoT ready. Si inizia dai sensori a livello di campo per passare da controllori ed edge computing, fino al cloud: integrazione orizzontale, di processo, e integrazione verticale con tutto lo stack tecnologico dell’IoT. «Xcelerator rappresenta il naturale passo in avanti nell’attuazione della nostra strategia di digitalizzazione per consentire un’innovazione e una creazione di valore ancora più rapide, afferma il ceo della multinazionale tedesca. Xcelerator unisce la potenza della nostra tech company a un fiorente ecosistema di partner tecnologici. Ci stiamo unendo per semplificare la trasformazione digitale in modo che le aziende di tutte le dimensioni possano trarne vantaggio velocemente».














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