Saie: il settore delle costruzioni è ottimista: il 75% delle aziende prevede di chiudere il quadrimestre in crescita

L’84% delle imprese è sicuro di chiudere l’anno col segno più e prevede un boom del settore nei prossimi 3 anni. Preoccupano incertezza normativa, burocrazia e costo del lavoro

Secondo l’Osservatorio Saie, realizzato da Senaf su un panel di aziende di produzione, distribuzione e servizi per il settore delle costruzioni (edilizia e impianti) in occasione di Saie Bari (dal 7 al 9 ottobre 2021 presso la Nuova Fiera del Levante), la filiera ha ritrovato ottimismo sia per l’immediato futuro che per i prossimi tre anni. Ad alimentare la fiducia sono le performance degli ultimi quadrimestri e dalla centralità del settore nelle misure governative, dal Superbonus 110% e dagli altri incentivi fino al Pnrr. Rimangono ancora delle criticità da risolvere, su tutte la burocrazia e l’incertezza normativa, ma tra investimenti pubblici e privati, che permettono di investire in innovazione tecnologica e sostenibilità, il settore delle costruzioni è consapevole di poter contribuire alla ripresa economica di tutto il Paese.

Le prime indicazioni arrivano dalle aspettative sul fatturato. Il 75% delle aziende è convinto di chiudere il quadrimestre in crescita rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Un dato significativo che viene addirittura superato dalla percentuale di chi si aspetta di chiudere il 2021 con il segno più, ben 8 aziende su 10 (84%). E per i prossimi 3 anni cosa prevedono le aziende? Anche qui i numeri sono rosei, con l’andamento generale del mercato in crescita per l’86% del campione. Non è un caso, infatti, che aumentino anche le aziende che prevedono di assumere nuove figure professionali nel prossimo quadrimestre (61%).







Segnali di forte ripresa che non riguardano soltanto il futuro ma anche il presente: l’83% degli intervistati è soddisfatto già adesso del proprio portafoglio ordini (nel luglio 2020 erano il 74%). Ma la filiera edile può e deve fare di più superando quelle criticità che ne frenano il potenziale. Quali? Su tutti una delle questioni che sta caratterizzando l’era post lockdown dell’economia mondiale: il costo di acquisto delle materie prime, indicato come critico dal 64% delle aziende. Seguono poi quelle problematiche che purtroppo il Paese si trascina da anni: la burocrazia/tempi giudiziari in caso di controversia (61%), l’incertezza normativa (40%) e il costo della forza lavoro (36%). Per superarle, negli ultimi anni l’edilizia è stata oggetto di diversi interventi pubblici e in molti si augurano di proseguire lungo questo percorso. Per le aziende gli incentivi (60%) rappresentano una risorsa determinante se accompagnati da una riforma della burocrazia e da un abbassamento del cuneo fiscale. Si guarda con favore anche allo sblocco dei cantieri, al piano di investimenti nell’edilizia pubblica e all’accesso agevolato al credito.

Passando agli incentivi, ilpreferito dalle aziende è il Bonus ristrutturazione (giudicato positivamente dal 74%), seguito dall’Ecobonus (69%) e dal Superbonus 110% (68%), una misura che l’Osservatorio SAIE ha approfondito con un focus dedicato. Ne emerge che i fatturati di 6 aziende su 10 (64%) sono stati influenzati da questo incentivo, molto più che rispetto a febbraio (49%). Tra gli aspetti più apprezzati spiccano l’accesso allo sconto in fattura e alla cessione del credito, ma le aziende vorrebbero soprattutto un iter burocratico più semplice e rapido, una norma più chiara e la proroga della scadenza del bonus oltre che requisiti d’accesso meno stringenti. Proprio questi saranno i temi che animeranno il convegno inaugurale di Saie 2021 organizzato da Ance, con il titolo “Stati Generali del Superbonus 110% e degli altri incentivi fiscali”, e i tanti altri momenti di condivisione e approfondimento previsti durante la manifestazione.  

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza stanzierà 107,7 miliardi di euro (circa la metà del totale) per l’edilizia, da spendere nell’efficienza energetica, l’alta velocità ferroviaria e l’edilizia scolastica, con l’obiettivo di rendere le infrastrutture italiane più moderne, digitali e sostenibili.

Cosa ne pensano le aziende? Solo circa 1 su 10 (14%) dichiara di conoscerlo nel dettaglio, ma ci sono alcune parti che destano più interesse di altre. Per il 53% delle aziende ad aiutare maggiormente la filiera saranno incentivi e bonus relativi all’efficientamento energetico e messa in sicurezza del patrimonio edilizio privato e pubblico (cittadelle giudiziarie, edifici comunali, ecc.).

A sarà dedicato spazio anche all’innovazione tecnologica e alla sostenibilità, i trend del momento, analizzati dall’Osservatorio Saie. Quante aziende investono in innovazione? Quasi tutte, circa l’88%, con una piccola quota (4%) di aziende dal DNA innovativo che investono addirittura oltre il 30% del fatturato. In generale, la filiera punta soprattutto su sicurezza informatica, connettività/5G, cloud computing e simulazione. Sul fronte sostenibilità, sono tante le azioni messe in campo dalle aziende per essere più “green”. Su tutte l’uso di dispositivi a basso consumo energetico (58%), ma risalta la voglia degli imprenditori di investire in sostenibilità, con il 42% degli intervistati che ha acquistato macchinari e/o impianti efficienti e di nuova generazione e il 33% che ha installato impianti di produzione d’energia da fonti rinnovabili.














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