Scrigno, anche la porta ha un cuore tech

di Laura Magna ♦︎ Linee robotizzate e confezionamento automatico: punta tutto sulla tecnologia 4.0 l’azienda romagnola. L’acquisizione della padovana Cce e l’espansione nei mercati internazionali. Ne abbiamo parlato con l’ad Maddalena Marchesini

La produzione presso Scrigno

Il nuovo corso di Scrigno inizia nel 2018, con l’ingresso del fondo Clessidra nel capitale. L’iniezione di liquidità del private equity ha consentito di rafforzare i piani di espansione della società romagnola, che da azienda di progettazione, produzione e commercializzazione di controtelai per porte e finestre scorrevoli a scomparsa e chiusure blindate, vuole diventare «sinonimo del cuore tecnico di ogni porta», come spiega a Industria Italiana l’amministratore delegato Maddalena Marchesini.

Una svolta hi-tech che ha portato già a fine 2019 i suoi frutti: lo scorso anno il fatturato ha toccato quota 87 milioni, +21% rispetto al 2018, con ebitda del 20%. Il prossimo obiettivo è raddoppiare la capacità produttiva. Ne abbiamo parlato con Marchesini, che ammette serenamente come il Covid 19 – e il conseguente lockdown – sia stato un fulmine a ciel sereno ma non rappresenti un impedimento, oggi, alla realizzazione della strategia di lungo termine. «Siamo pronti a cogliere tutte le opportunità della ripresa delle attività», dice Marchesini. «La nostra strategia di sviluppo è confermata: espansione nei mercati internazionali – valorizzando il marchio e l’innovazione di prodotto – crescita per linee esterne tramite acquisizioni, efficienza operativa grazie a investimenti mirati a mantenere l’eccellenza del nostro polo industriale. La migliore conferma sta proprio nel fatto che stiamo per installare una nuova linea per il confezionamento automatico dei controtelai che appunto ci permetterà di raddoppiare la capacità produttiva, a supporto dei nostri piani di sviluppo», dice Marchesini.







L’ad di Scrigno Maddalena Marchesini

L’espansione dunque avverrà sia per linee interne, sia attraverso M&A. «L’incremento di fatturato del 2019 è per gran parte attribuibile proprio alle acquisizioni. In particolare, a quella di ottobre 2019 che ha visto come target il 100% di Cce, azienda padovana leader nel settore delle guarnizioni automatiche per serramenti. Cee detiene numerosi brevetti, frutto del suo forte orientamento all’innovazione tecnologica, vero patrimonio dell’azienda. Il nostro progetto è creare un polo di eccellenza industriale per le soluzioni di apertura e chiusura porte, che punta su competenze distintive ed una produzione tutta italiana», afferma l’ad.

Ovviamente, qualche rallentamento è da mettere in conto a causa del Covid, che però è stato affrontato come un’occasione per migliorarsi: «a partire dal 23 marzo abbiamo fermato gli impianti con un ricco portafoglio ordini ancora da consegnare, a fine febbraio stavamo crescendo del 5% rispetto all’anno scorso. Durante il lockdown abbiamo lavorato con le organizzazioni sindacali dei lavoratori per rafforzare ulteriormente il Protocollo di Sicurezza aziendale anti-contagio Covid-19 già in vigore: con strumenti di prevenzione ancora più stringenti di quelli previsti dal Governo e un forte impegno sulla formazione delle persone per la loro applicazione. Non ci siamo limitati al Protocollo di Sicurezza ma il 17 marzo avevamo stipulato una polizza assicurativa specifica per il Covid-19 destinata a tutti i dipendenti, che prevede un’indennità giornaliera di ricovero di cento euro, fino a 10 giorni per ogni giorno di ricovero superiore al settimo, un’indennità di convalescenza di 3mila euro in caso di terapia intensiva e un pacchetto di misure di assistenza post-ricovero».

 

La storia di Scrigno

Scrigno progetta, produce e commercializza controtelai per porte e finestre scorrevoli a scomparsa e chiusure blindate

Quella di Scrigno è una storia imprenditoriale italiana piuttosto recente: nata nel 1989 dall’intuizione del fondatore, il cavalier Giuseppe Berardi, l’azienda ha rivoluzionato il concetto di porta scorrevole, inventando il controtelaio per la soluzione a scomparsa: tanto che per indicare i sistemi a scomparsa si usi oggi proprio la parola “scrigno” come sinonimo. L’azienda ha sede a Sant’Ermete, nel comune di Santarcangelo di Romagna (Rimini), dove si trova il polo logistico: tutto si svolge in due stabilimenti a pochi chilometri di distanza, a Savignano sul Rubicone, con una superficie di oltre 100.000 mq. Dal 2017 Scrigno è attiva anche nel settore della sicurezza tramite la controllata Master, con una produzione di oltre 30.000 porte blindate all’anno, nel sito di Piacenza. La produzione è dunque interamente made in Italy e ogni anno 400.000 controtelai escono dalle linee e vengono esportati, in più di 30 Paesi, attraverso le filiali in Europa, per un 60% di fatturato all’estero. Dal 2003 è presente nel cuore della Francia, a Montceau-les-Mines, con Scrigno France, dal 2009 a Barcellona con Scrigno España, dal 2014 a Praga con Scrigno Sro e, infine, da marzo 2019 a Francoforte con Scrigno Deutschland.

Scrigno sta per installare una nuova linea per il confezionamento automatico dei controtelai che permetterà di raddoppiare la capacità produttiva, a supporto dei piani di sviluppo

Il polo industriale di Savignano è all’avanguardia: «abbiamo una fabbrica che sviluppa grandi volumi di semilavorati metallici attraverso processi di trasformazione meccanica intensiva; tutti gli impianti sono interconnessi con tecnologia 4.0 grazie agli investimenti di robotizzazione avvenuti nell’ultimo triennio; la gestione dei materiali è a kanban, termine giapponese con cui si indica la reintegrazione delle scorte a mano a mano che vengono consumate. I reparti sono organizzati con logica delle 5S tipica dell’organizzazione Lean per la gestione dell’ordine e pulizia delle postazioni di lavoro; l’avanzamento dei processi è completamente informatizzato, con report sull’efficienza che consentono azioni di miglioramento continuo. In un secondo stabilimento dedicato – che chiamiamo “la sartoria” – realizziamo invece i prodotti speciali e su misura, fiore all’occhiello dell’azienda», racconta Marchesini.

Il valore aggiunto della produzione sta nella tecnologia dietro (o dentro) la porta. «Il nostro obiettivo è trasformare ogni porta in uno “scrigno”, aggiungendo valore tanto nelle componenti visibili, quanto in quelle invisibili. Per questo abbiamo creato controtelai che consentono l’installazione della porta senza stipiti, permettendole di integrarsi in un continuum con la parete, così come porte blindate con cerniere a scomparsa. Le guarnizioni automatiche sotto-porta di Cce contribuiscono poi a proteggere gli interni da rumore, aria, acqua, vento, con un conseguente risparmio energetico. La nostra ambizione è far sì che Scrigno, oltre a sinonimo di sistema a scomparsa, diventi anche sinonimo di cuore tecnico di ogni porta», conclude Marchesini.














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