Tra simulazione e servitizzazione… l’energia è digitale e sostenibile! La strategia di Schneider Electric

di Renzo Zonin ♦︎ EcoConsult, EcoCare, EcoFit: è così che l’azienda - fatturato oltre 34 miliardi di euro - ha diviso i servizi. Digitalizzazione ed elettrificazione: riduzione del 70% delle emissioni di co2. EcoStruxure: piattaforma per monitoraggio continuo infrastrutture. Ne parliamo con Giancarlo Terzi e Elena Corsi

EcoStruxure

Schneider Electric, multinazionale francese operante nell’automazione e nella gestione dell’energia, ha recentemente riorganizzato la sua offerta di servizi. Offerta che va a complementare il portfolio hardware e le soluzioni infrastrutturali inquadrate nella piattaforma EcoStruxure.

Nella nuova strategia dell’azienda, che fattura oltre 34 miliardi di euro ed è nella classifica Fortune 500, i servizi sono divisi in tre famiglie che vanno sotto il nome di EcoConsult (servizi di consulenza a 360 gradi), EcoCare (piani di servizio) ed EcoFit (riparabilità e circolarità). E già dal nome dei tre raggruppamenti si intuisce che, nella nuova strategia, viene data grande importanza a temi quali la sostenibilità e il contenimento delle emissioni. L’ottica però non è quella ideologica dell’ecologia ad ogni costo, né tanto meno quella del greenwashing che comincia a farsi strada nel mondo business; piuttosto, l’idea alla base della nuova offerta di servizi di Schneider è che sia possibile aiutare le aziende a risparmiare, modernizzando le proprie infrastrutture, digitalizzando, e gestendo in modo accorto la manutenzione. Così facendo, le aziende potranno ottenere, oltre a una riduzione dei costi, la riduzione della propria “carbon footprint”.







Ci sono, inoltre, altri benefici e risparmi “collaterali”, in quanto la progettazione e simulazione digitale degli asset (tramite per esempio digital twin) e la loro gestione in modalità servitizzata consente di aumentarne la resilienza, riducendo i fermi imprevisti e le relative perdite. Il tutto aprendo a una prospettiva futura di servitizzazione piena, nella quale gli impianti non siano più posseduti dal cliente, ma utilizzati secondo formule “pay per use” che già hanno dimostrato la loro validità, per esempio, in ambito It. Ci stiamo avvicinando, insomma, al concetto di “Energy as a Service”. Della nuova strategia e della nuova organizzazione dei servizi abbiamo parlato con Giancarlo Terzi, service vice president di Schneider Electric Italia, e con Elena Corsi, marketing services leader della società.

A tu per tu con Giancarlo Terzi, vp di Schneider Italia, alla scoperta della nuova strategia sui servizi elettrici

La multinazionale francese, 34 mld di fatturato, ha ripensato il suo approccio al mercato dei servizi elettrici per venire incontro alle nuove sfide. Obiettivo: aiutare le pmi a essere più competitive e più sostenibili sotto il profilo ambientale. Ecoconsult: servizi di consulenza a 360° sui macchinari. EcoCare: piani di servizio per la gestione degli asset. EcoFit: riparabilità e circolarità. Il tema dell’energy as a Service. Ne parliamo con Giancarlo Terzi, service vice president di Schneider Electric Italia

Una strategia per i tempi difficili

Giancarlo Terzi, service vice president di Schneider Electric Italia

Negli ultimi tre anni è cambiato il mondo. Prima, era consuetudine per le aziende perseguire la riduzione dei costi in ogni comparto, senza preoccuparsi più di tanto dei rischi. Ma i cigni neri esistono, e ci ha pensato la pandemia a ricordarlo ai C-level. Seguita da guerre che hanno cambiato il panorama delle forniture energetiche, e da leggi draconiane sulle emissioni. Adesso, in un contesto globale sempre più competitivo, le aziende devono pianificare la loro crescita tenendo presenti parecchie condizioni in più. Bisogna essere sicuri di non soffrire interruzioni della propria catena logistica, bisogna essere certi che i propri macchinari non provochino blocchi imprevisti alla produzione, bisogna garantirsi che i propri dati non verranno mai sottratti dagli hacker, e bisogna assicurarsi di operare all’interno dei regolamenti sull’impatto ambientale, sempre più severi. In molti casi, questi requisiti comportano spese aggiuntive rispetto ai budget e – soprattutto per le piccole aziende – adeguarsi al nuovo modo di fare business può incidere negativamente sulla competitività. O almeno, questo è il sentire comune.

In Schneider Electric, invece, non sono d’accordo su questo punto. Secondo gli uomini della multinazionale francese, un approccio basato sulla digitalizzazione, sulla modernizzazione, sulla razionalizzazione, sostenuto dalla loro offerta di servizi, può generare per il cliente un’effettiva riduzione dei costi, aumentarne la resilienza, e favorire il rispetto dei limiti di emissioni. «Il 70% delle emissioni di CO2 può essere rimosso usando tecnologie esistenti – ha detto Giancarlo Terzi, per chiarire il concetto – Un 25% grazie al risparmio indotto dalla digitalizzazione: maggiore efficienza energetica, efficienza di processo, circolarità. Un altro 30% dall’elettrificazione, pensiamo all’uso di veicoli elettrici, all’elettrificazione di processi industriali, all’installazione di pompe di calore. E un ulteriore 45% può essere eliminato con l’uso di energie rinnovabili, con le tecnologie legate alle Smart Grid e Micro Grid, con i Ppa (Power Purchase Agreement) eccetera».

Riduzione delle emissioni. Fonte Schneider Electric

È chiaro che per ottenere questi risultati le aziende devono modernizzarsi e digitalizzare. Ma il know-how per procedere nel modo giusto difficilmente è disponibile in casa, soprattutto nel caso delle Pmi. Di qui l’importanza di poter reperire all’esterno le competenze necessarie. Ed ecco spiegata la nuova offerta di servizi Schneider, che si adatta perfettamente a fornire know-how in uno scenario complesso, nel quale la domanda elettrica sta evolvendosi rapidamente verso il mondo digitale, con smart building, smart home, smart infrastructure e smart industry connesse da una smart grid. Il tutto controllato da un’architettura IioT (come EcoStruxure) capace di fornire edge control e funzionalità sofisticate di analytics e di cybersecurity.

Architettura connessa dai prodotti all’IoT EcoStruxure. Fonte Schneider Electric

Servizi di consulenza per il mondo Vuca

Elena Corsi, marketing services leader Schneider Electric

Il mondo nella quale le aziende devono fare business oggi è così complicato che qualcuno ha voluto coniare un acronimo per definirlo, e l’ha chiamato Vuca: da Volatile, Uncertain, Complex e Ambiguos. Non stupisce quindi che i servizi di consulenza, in Italia, siano in crescita. Nel 2022 sono arrivati a 6 miliardi di euro, +10,4% rispetto al 2021 (fonte: Assoconsult). E proprio un servizio di consulenza a 360 gradi è EcoConsult, primo pilastro della nuova strategia Schneider. EcoConsult è pensato per aiutare i clienti a prevenire blocchi dell’attività e problemi di sicurezza, tramite uno studio approfondito delle condizioni in cui si trovano i suoi asset critici. All’attività di audit segue la formulazione di una serie di raccomandazioni riguardanti interventi efficaci di manutenzione e modernizzazione di componenti obsolete.

L’attività di audit è fondamentale, anche perché lo stato attuale di molte infrastrutture aziendali è piuttosto critico: nelle parti elettriche, in particolare, sembra che molte aziende diano per scontato che non serva manutenzione, e che gli impianti non invecchino. Questo almeno a giudicare dai risultati di circa 10.000 audit condotti fino a oggi dal personale di Schneider. «Nel 98% dei casi, l’audit ha permesso di individuare rischi elettrici e mancata manutenzione – ha spiegato Elena Corsi – e nel 79% dei casi si sono trovate in esercizio apparecchiature obsolete. Non solo, nel 71% dei casi abbiamo scoperto che il sito sottoposto ad audit non aveva le parti di ricambio necessarie per assicurare la continuità di servizio in caso di problemi».

Audit consulenziali per mondo Vuca. Fonte Schneider Electric

Sicurezza di funzionamento

Secondo Gartner, il costo medio per un minuto di fermo impianto è intorno ai 5.600 dollari. Più dettagliata la ricerca del Ponemon Institute, che parla di costi variabili da 2.300 a 9.000 dollari al minuto per le grandi aziende, e fra 137 e 427 dollari al minuto per le piccole. Sono, in ogni caso, cifre che, per fermi anche di poche decine di minuti, possono pesare parecchio sul bilancio aziendale.

La domanda elettrica nel nuovo mondo smart. Fonte Schneider Electric

Ecco perché il secondo blocco di servizi proposto da Schneider si chiama EcoCare, e mette a disposizione dei clienti l’esperienza della multinazionale oltre a una serie di tecnologie digitali di monitoraggio, allo scopo di tenere sotto controllo gli asset lungo tutto il loro ciclo di vita. Una serie di piani di manutenzione consentirà di minimizzare i tempi di inattività, e massimizzare l’efficienza operativa e la sicurezza di funzionamento degli impianti monitorati. Il tutto funziona secondo tre direttrici: un team di esperti Schneider esegue il monitoraggio 24/7 degli asset connessi sfruttando la piattaforma digitale EcoStruxure; gli analytics generati dal sistema di monitoraggio vengono utilizzati per pianificare la manutenzione in modo dinamico, in funzione delle reali condizioni di salute degli asset; e infine i tecnici Schneider intervengono in caso di necessità on site, con tariffe e tempistiche riservate ai clienti con piani di servizio EcoCare. I benefici per il cliente sono consistenti. Secondo Corsi, «Si arriva fino al 75% di riduzione dei tempi di fermo impianto, fino al 40% di riduzione delle attività dei tecnici on-site, e arriviamo a ridurre le emissioni di CO2 fino al 25%».

Piani di servizio EcoCare. Fonte Schneider Electric

Circolarità e riparabilità

L’Earth Overshoot Day è il giorno in cui finiamo di consumare le risorse del pianeta per un dato anno, e iniziamo a usare risorse “a credito”. Questo giorno negli anni ‘70 cadeva a fine novembre, mentre oggi si colloca intorno a metà luglio. Se tutti gli abitanti della terra vivessero come un abitante degli Usa, servirebbero 5 pianeti per soddisfare i suoi bisogni. Ma anche se tutti vivessero come gli italiani, ce ne vorrebbero 2,7. E 2,4 se vivessimo come i cinesi. Insomma, l’abbondanza di risorse è solo apparente, e se non si cambia rotta la situazione potrebbe farsi critica. E questo ci introduce al terzo pilastro della strategia di servizi Schneider, EcoFit, che presto sarà operativo anche in Italia. EcoFit tratta di riparabilità e circolarità, ovvero di un complesso di pratiche in grado da una parte di consentire l’estensione della durata della vita utile delle apparecchiature, riducendo quindi l’impronta di CO2; e dall’altra, sostituisce dispositivi obsoleti con nuove tecnologie nativamente connesse, ad alta efficienza e sostenibili, riducendo anche in questo caso l’impatto ambientale futuro dell’impianto.

Impatto dei fermi imprevisti sui costi. Fonte Schneider Electric

Dicevamo più sopra che gli audit trovano apparecchiature obsolete quasi nell’80% dei casi, ed è quindi facile immaginare l’impatto di un servizio di questo tipo. Gestendo in modo accorto le due opzioni (riparabilità e sostituzione con sistemi moderni) si possono ottenere risultati di tutto rispetto. E se fino a oggi oltre il 70% della clientela ha scelto di far riparare e manutenere gli asset esistenti (tra l’altro, circa il 98% di uno scomparto media tensione può essere rigenerato), chi ha scelto di modificare o sostituire gli asset ha potuto contare su un 30% di risparmi, dovuti alla riduzione dei tempi di fermo e dei costi di cantiere, e su minori costi successivi grazie al passaggio alla manutenzione predittiva e su condizione.

I servizi Ecofit, presto disponibili anche in Italia. Fonte Schneider Electric

Servizi sull’intero ciclo di vita degli asset

EcoConsult, EcoCare ed Ecofit sono concepiti per seguire gli asset del cliente in tutte le fasi del loro ciclo di vita. Dalla progettazione (o riprogettazione), con l’intervento degli esperti di EcoConsult, alla gestione e manutenzione tramite i contratti EcoCare, fino all’estensione della durata di funzionamento, o alla sostituzione con tecnologie più green e riciclo garantiti da EcoFit. L’obiettivo è sicuramente ambizioso, ma le risorse messe in campo da Schneider Electric non sono da meno, anche nel nostro Paese. «Abbiamo 350 persone che ci lavorano – conferma Terzi – con oltre 150 tecnici ed esperti presenti sul campo». Qualche altro numero significativo: oltre 700 abbonati ai servizi digitale, circa 250.000 ore di intervento sul campo lo scorso anno, e oltre 20.000 asset gestiti tramite Piani di Servizio.

EcoConsult, EcoCare ed Ecofit sono concepiti per seguire gli asset del cliente in tutte le fasi del loro ciclo di vita. Dalla progettazione (o riprogettazione), con l’intervento degli esperti di EcoConsult, alla gestione e manutenzione tramite i contratti EcoCare, fino all’estensione della durata di funzionamento, o alla sostituzione con tecnologie più green e riciclo garantiti da EcoFit. Fonte Schneider Electric

«La nostra strategia nasce dal momento storico nel quale viviamo – ci ha detto Terzi – un momento di grandi cambiamenti e accelerazioni. E che sta portando grandi complessità ai nostri clienti, che hanno bisogno di supporto per capire le strategie da dover gestire, e di servizi per poter gestire il ciclo di vita dei loro sistemi. Il nostro obiettivo quindi è di affiancare sempre più i nostri clienti, di supportarli con la tecnologia in tutto quello che è il ciclo di vita dei loro asset».

Servizi End to End da Schneider

[Ripubblicazione dell’articolo del 10 ottobre 2023]














Articolo precedenteCloud, IoT, IA e cybersecurity: è così che cresce Tim Enterprise!
Articolo successivoSaudi Vision 2030: guida a tutte le opportunità di investimento per le industrie italiane






LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui