Schaeffler, bene gli utili operativi semestrali. Ma calo robusto del fatturato (-21,8%)

Il Gruppo tedesco nel secondo trimestre ha registrato ricavi di vendita in diminuzione del 34,5%. Crollo del 26,8% delle revenue Automotive Oem, volume ordini solido con un’ampia quota E-Mobility

Il Covid pesa sulla semestrale del Gruppo Schaeffler, fornitore globale dei settori Automotive e Industrial. Il fatturato della multinazionale per i primi sei mesi ammonta a 5.574 milioni di euro (anno precedente: 7.226 milioni). Al netto degli effetti di cambio, i ricavi di vendita del periodo sono diminuiti in modo considerevole del 21,8%, in conseguenza al calo della domanda dovuto alla pandemia del Coronavirus; il calo per il secondo trimestre è stato del 34,5%.

Questa diminuzione è stata determinata dal calo dei ricavi di vendita di tutte le tre Divisioni, con il ribasso di gran lunga il più consistente del 26,8% al netto degli effetti di cambio del fatturato della divisione Automotive Oem per la prima metà del 2020. L’impatto della pandemia sulle quattro Regioni è cambiato.







La Greater China ha riportato una crescita del fatturato depurato degli effetti di cambio del 3,0% per il periodo in esame grazie alla ripresa che si è manifestata nel secondo trimestre. Le altre tre Regioni hanno registrato una notevole diminuzione dei ricavi di vendita nei primi sei mesi. Nel corso del mese di giugno, le attività hanno registrato una notevole ripresa in tutte le Divisioni e le Regioni.

Nei primi sei mesi del 2020, il Gruppo Schaeffler ha conseguito un Ebit prima degli effetti straordinari di 65 milioni di euro (anno precedente: 556 milioni), che rappresenta un margine Ebit prima degli effetti straordinari del 1,2% (anno precedente: 7,7%). La flessione rispetto all’esercizio precedente è stata principalmente dovuta al calo del margine lordo a seguito del calo dei ricavi in termini di volumi.

L’Ebit per il periodo in esame è stato influenzato negativamente da effetti straordinari per 288 milioni di euro (anno precedente: 73 milioni di euro). Tra questi rientra una rettifica del valore dell’avviamento allocato alla Divisione Automotive Oem per 249 milioni di euro riconosciuto nel primo trimestre. Altri effetti straordinari comprendono inoltre 39 milioni di euro di spese sostenute per l’ampliamento dei programmi Race (Divisione Automotive Oem) e Fit (Divisione Industrial), soprattutto in relazione alla riduzione del personale. L’Ebit risultante, inclusi questi effetti straordinari, è stato pari a -223 milioni di euro (anno precedente: +483 milioni di euro).

 

Calo del 26,8% del fatturato Automotive Oem, volume ordini solido con un’ampia quota E-Mobility

La Divisione Automotive Oem ha generato un fatturato pari a 3.264 milioni di euro (anno precedente: 4.517 milioni di euro) nella prima metà del 2020. Al netto degli effetti di cambio, i ricavi di vendita sono diminuiti in modo considerevole del 26,8% rispetto all’anno precedente, principalmente a causa delle minori quantità vendute. Nel periodo in esame, la produzione mondiale di automobili è stata influenzata in modo significativo dalle chiusure temporanee degli stabilimenti produttivi dovute alla pandemia del coronavirus ed è calata di circa il 33% nei primi sei mesi del 2020. Su questa base, l’outperformance della Divisione Automotive Oem è stata di circa 6 punti percentuali. L’entrata ordini per i primi sei mesi è stata buona considerando il contesto difficile, con un totale di 4,6 miliardi di euro. Il risultante indice ordini-fatturato, che rappresenta il rapporto tra entrata ordini e fatturato, è stato pari a 1,4x nei primi sei mesi (anno precedente: 1,8x). Nel periodo in esame, la Business Division E-Mobility si è aggiudicata due contratti per la fornitura di electric axle drives a importanti produttori globali; i contratti ammontano a circa 1,1 miliardi di euro in volumi di vendita.

L’andamento dei ricavi di vendita regionali è stato molto vario. Nella Regione Europa, il fatturato depurato degli effetti di cambio è calato del 36,0%, nella Regione Americas del 32,6%. Nella Greater China il calo del fatturato depurato degli effetti di cambio è stato del 2,2%. A seguito di una domanda molto debole nel primo trimestre, il settore automotive ha iniziato a recuperare significativamente nel mese di aprile, con conseguente aumento dei ricavi di vendita nel secondo trimestre. In Asia/Pacific si è registrato un calo del 24,9% depurato degli effetti di cambio. Nelle quattro Business Divisions (Bd), solo i gruppi di prodotto degli attuatori e degli assali elettrici (entrambe le Bd EMobility) e dei moduli di gestione termica (Bd Engine Systems) hanno generato un aumento dei ricavi di vendita.

Nei primi sei mesi del 2020 il Gruppo Schaeffler ha conseguito un Ebit di -179 milioni di euro (anno precedente: +221 milioni di euro) prima degli effetti straordinari. Ne è risultato un margine Ebit prima degli effetti straordinari del -5,5% nel periodo in esame, nettamente inferiore al +4,9% dell’anno precedente.

 

Fatturato Automotive Aftermarket diminuito del 14,8%, margine Ebit al 13.8%

La Divisione Automotive Aftermarket ha registrato nel periodo in esame un calo dei ricavi di vendita in termini di volumi depurato degli effetti di cambio del 14,8% attestandosi a 747 milioni di euro (anno precedente: 904 milioni di euro). Dopo un aumento considerevole nel corso dell’anno precedente, principalmente nell’attività dell’Independent Aftermarket nella Regione Europa, nei primi due mesi dell’anno, i ricavi di vendita sono diminuiti in modo considerevole in tutte le Regioni nel corso del restante periodo in esame. L’acquisizione globale degli ordini è migliorata nel corso del secondo trimestre, chiudendo sulla media dell’anno precedente. Inoltre, il portale digitale delle officine Repxpert ha registrato un notevole incremento di attività nel corso del secondo trimestre.

Al netto degli effetti di cambio, i ricavi di vendita sono diminuiti del 13,3% nella Regione Europa, del 19,5% nella Regione Americas, del 12,3% nella Greater China e del 27,0% in Asia/Pacific. La Greater China ha iniziato a recuperare all’inizio del secondo trimestre.

Questi sviluppi hanno portato a un Ebit prima delle operazioni straordinarie di 103 milioni di euro (anno precedente: 141 milioni di euro). Questo rappresenta un margine Ebit prima delle attività straordinarie del 13,8% (anno precedente: 15,6%)

 

Calo del 12,8% del fatturato della Divisione Industrial, forte crescita nella Greater China dovuta principalmente all’attività del settore eolico

La Divisione Industrial ha generato un fatturato di 1.562 milioni di euro (anno precedente: 1.804 milioni di euro) nel primo semestre 2020. Al netto degli effetti di cambio, i ricavi di vendita sono diminuiti del 12,8%. Le Regioni Europa, Americas e Asia/Pacific hanno riportato un calo considerevole dovuto alla crisi nei primi sei mesi del 2020. Al contrario, un tasso di crescita a doppia cifra è stato registrato dalla Regione della Greater China, dove il cluster del settore eolico ha continuato ad ampliarsi in modo considerevole. Anche il cluster del settore power transmission ha contribuito alla crescita. L’entrata ordini della Divisione Industrial si è stabilizzata verso la metà dell’anno. La Divisione si è aggiudicata ordini da clienti chiave per nuovi prodotti nel secondo trimestre, inclusi ordini nel settore in crescita dalla robotica e per prodotti tecnologici lineari. Inoltre, il sistema di condition monitoring Optime, sviluppato appositamente per il semplice retrofit di apparecchiature industriali esistenti, è stato portato al punto di commerciabilità. È stato lanciato sul mercato a luglio.

L’aumento dei ricavi di vendita al netto degli effetti di cambio della Regione Greater China è stato del 17,6%, mentre si sono registrati cali del 23,4% nella Regione Asia/Pacific, del 20,6% in Europa e del 16,8% nella Regione Americas.

Nel primo semestre 2020, la Divisione Industrial ha generato un Ebit prima delle operazioni straordinarie di circa 141 milioni di euro (anno precedente: 194 milioni di euro), che rappresenta un margine Ebit prima delle attività straordinarie del 9,0% (anno precedente: 10,8%).

 

Free cash flow prima dei flussi di cassa in entrata e in uscita per attività M&A migliore rispetto all’anno precedente

Per il primo semestre 2020 l’utile netto (perdita) distribuibile agli azionisti prima delle attività straordinarie ammonta a -76 milioni di euro (anno precedente: +324 milioni di euro), in netto calo rispetto all’esercizio precedente. L’utile netto (perdita) è stato di -353 milioni di euro (anno precedente: +273 milioni di euro). Gli utili per azione senza diritto di voto sono stati pari a -0,52 euro (anno precedente: +0,42 euro).

Con -148 milioni di euro, il free cash flow prima dei flussi di cassa in entrata e in uscita per attività M&A per il primo semestre 2020 è stato superiore a quello del periodo in esame dell’anno precedente (-229 milioni di euro). Gli investimenti (capex) per immobili, impianti, attrezzature e beni immateriali per il periodo in esame, pari a 300 milioni di euro, sono stati nettamente inferiori al livello dell’anno precedente (594 milioni di euro), con un indice di investimenti sul fatturato del 5,4% (anno precedente: 8,2%).

«Grazie a una gestione proattiva, nel primo semestre 2020 siamo stati in grado di generare un free cash flow migliore rispetto all’anno precedente – chiosa Klaus Rosenfeld, ceo di Schaeffler Ag – La rigorosa disciplina sul capitale e sui costi esercitata negli ultimi mesi ha dato i suoi frutti. Manterremo questa disciplina anche nella seconda metà del 2020».

L’indebitamento finanziario netto del Gruppo al 30 giugno 2020 è aumentato a 3.002 milioni di euro (31 dicembre 2019: 2.526 milioni di euro). Il relativo indice di indebitamento, ovvero il rapporto tra debito finanziario netto e patrimonio netto degli azionisti, è salito in modo considerevole a circa il 160% (31 dicembre 2019: 86,6%). Il rapporto tra debito finanziario netto ed Ebtida prima degli effetti straordinari è stato pari a 1,8x a fine giugno 2020 (31 dicembre 2019: 1,2x).

Al 30 giugno 2020, l’organico del Gruppo comprende 84.223 collaboratori (al 31 dicembre 2019: 87.748), con una riduzione del numero di collaboratori del 4% o di 3.525 posti di lavoro nella prima metà del 2020.

 

I programmi delle Divisioni e le misure di riduzione dei costi si stanno rivelando efficaci, solida situazione di cassa

I programmi avviati nelle tre Divisioni nella primavera del 2019 – Race (Automotive Oem), Grip (Automotive Aftermarket) e Fit (Industrial) – stanno avendo l’impatto desiderato. Le misure strutturali e di efficienza avviate in questo contesto hanno contribuito a ridurre il costo del venduto. Inoltre, il Gruppo Schaeffler ha avviato o proseguito le misure per mitigare l’impatto finanziario della pandemia del coronavirus durante il periodo in esame. Tra queste rientrano misure temporanee come l’introduzione e l’espansione della cassa integrazione, l’utilizzo di giorni di ferie e delle ore accumulate nelle banche ore, l’imposizione di blocchi delle assunzioni e i giorni di chiusura dei nostri stabilimenti. L’azienda ha già aumentato nel primo trimestre da 1.300 a 1.900 il numero di posti di lavoro da includere nel piano di cessazione volontaria del rapporto di lavoro.

Il Gruppo Schaeffler ha circa 2,4 miliardi di euro di liquidità disponibile sotto forma di cash e linee di credito, che rappresentano circa il 19% del fatturato degli ultimi dodici mesi.

Il 24 marzo 2020, il Consiglio di Amministrazione di Schaeffler Ag ha sospeso la previsione per l’intero anno 2020 per il Gruppo Schaeffler e le sue Divisioni, pubblicata il 10 marzo 2020, a causa della diffusione a livello mondiale della pandemia del coronavirus e delle conseguenti implicazioni per i risultati operativi dell’azienda. L’ulteriore corso della pandemia e le sue implicazioni economiche non possono ancora essere stimati in modo affidabile. Il Gruppo Schaeffler prevede attualmente che la crescita del fatturato al netto degli effetti di cambio, il margine Ebit prima delle operazioni straordinarie e il free cash flow prima dei flussi di cassa in entrata e in uscita per le attività M&A per l’intero anno 2020 saranno inferiori al corrispondente livello dell’anno precedente.

«Grazie alla coerente implementazione delle contromisure e ai solidi utili apportati dalle nostre divisioni Automotive Aftermarket e Industrial abbiamo finora superato la crisi meglio del previsto – conclude Rosenfeld – La ripresa della domanda nel mese di giugno è un’indicazione che – dopo il punto più basso di aprile – le cose stanno gradualmente migliorando. Ciononostante, l’incertezza su quando torneremo ai livelli pre-crisi rimane elevata. Per noi questo significa che dobbiamo continuare ad agire con grande lungimiranza e disciplina».














Articolo precedenteGestionale, partnership tra Sap ed E.On per piattaforma tecnologica e di processo
Articolo successivoStagnaro (Bruno Leoni): la querelle con Benetton? Una trappola da cinque miliardi






LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui