Scatta l’Ipcei Microelettronica. Contributi per oltre 400 milioni

In Gazzetta ufficiale i criteri per l’utilizzazione e la ripartizione del fondo in capo al Mise e destinato alle aziende che lavorino nei chip efficienti sul piano energetico, nei semiconduttori di potenza, nei sensori intelligenti, nell’attrezzatura ottica avanzata, nei materiali compositi

Entra nel vivo il meccanismo di agevolazione previsto dall’articolo 1, comma 203 della legge di Bilancio 2019 (legge n. 145/2018) per l’erogazione di contributi alle imprese che operano in questi settori: chip efficienti sul piano energetico, semiconduttori di potenza, sensori intelligenti, attrezzatura ottica avanzata, materiali compositi. L’Importante progetto di interesse comune europeo (Ipcei) sulla microelettronica vale in Italia circa 410 milioni di euro e arriva fino al 2024.

Con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, sono dunque a disposizione i criteri per l’utilizzazione e per la ripartizione del fondo finalizzato all’erogazione dei contributi al settore. Il pacchetto di risorse disponibili conta su una dotazione di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019 e 2020, di 60 milioni di euro per il 2021 e di 83,4 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2022 al 2024: in totale sono oltre 410 milioni.







Per l’erogazione materiale delle agevolazioni sarà il ministero dello Sviluppo economico (Mise) ad effettuare una valutazione preliminare di natura tecnico-amministrativa in merito alla realizzazione del progetto ed all’ammissibilità dei relativi costi di gestione.

Cosa sono gli Ipcei

I progetti Ipcei sono un tipo di partenariato pubblico-privato di ricerca e sviluppo in ambito industriale. Questi sono ammissibili soltanto se, tra le altre cose, affrontano una necessità che il mercato da solo non può soddisfare e se non danneggiano la concorrenza. La Commissione europea ha adottato il regolamento sugli Ipcei nel 2014, tuttavia il primo progetto è stato approvato a dicembre 2018, ed è appunto il progetto microelettronica, esso coinvolge Francia, Germania, Regno Unito e Italia con un budget di 1,7 miliardi di euro dedicati alla microelettronica.














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