Saipem si aggiudica due contratti offshore in Costa d’Avorio e Italia per 850 milioni euro

Il primo è stato assegnato da Eni Côte d'Ivoire e dal suo partner Petroci; il secondo , da Snam Rete Gas tramite un raggruppamento temporaneo di imprese con Rosetti Marino e Micoperi

I contratti offshore assegnati a Saipem sono uno in Guyana e l’altro in Brasile

Due nuovi contratti per un valore complessivo di 850 milioni di euro sono stati assegnati a Saipem per attività offshore in Costa d’Avorio e in Italia. Il primo contratto è stato assegnato a Saipem da Eni Côte d’Ivoire e il suo partner Petroci. Si tratta di un contratto Subsea Umbilicals, Risers and Flowlines per lo sviluppo del progetto Baleine Phase 2, relativo all’omonimo giacimento di olio e gas situato nell’offshore della Costa d’Avorio, a 1.200 metri di profondità. Lo scopo del lavoro prevede l’ingegneria, l’approvvigionamento, la costruzione e l’installazione (Epci) di circa 20 km di linee rigide, 10 km di riser e jumper flessibili e 15 km di ombelicali collegati a un’unità galleggiante dedicata. I lavori di installazione saranno eseguiti mobilitando le migliori navi da costruzione offshore di Saipem e si svolgeranno nel 2024. Con questa nuova aggiudicazione, Saipem apporta un ulteriore contributo strategico alla storia del campo di Baleine e consolida la propria presenza in Costa d’Avorio. Saipem ha contribuito alle attività di perforazione di Baleine Phase 1 con l’impiego dei mezzi Saipem 10000 e Saipem 12000, e ha poi eseguito in modalità “fast-track” due contratti per la fase 1 del progetto.

Il secondo contratto è stato assegnato a Saipem, tramite un raggruppamento temporaneo di imprese con Rosetti Marino e Micoperi, da Snam Rete Gas per la realizzazione degli impianti per la nuova nave di stoccaggio e rigassificazione (Fsru) che sarà situata nel Mare Adriatico al largo di Ravenna. Il progetto consiste nell’ingegneria, l’approvvigionamento, la costruzione e l’installazione (Epci) di una nuova struttura offshore, connessa a quella esistente, per l’attracco e l’ormeggio della nave Fsru, da collegare alla terraferma tramite una condotta offshore da 26″ lunga 8,5 km, più 2,6 km a terra e un cavo parallelo in fibra ottica. Il passaggio a terra utilizzerà un sistema di microtunneling per ridurre al minimo l’impatto ambientale. Le operazioni offshore saranno eseguite dalla nave posatubi Saipem Castoro 10.




















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