I robot creano posti di lavoro! Parola di Assolombarda, Rta Robotics e Sea Vision

di Barbara Weisz ♦︎ Una giornata dedicata agli sviluppi e alle applicazioni di intelligenza artificiale in azienda, di pari passo con le sfide che riguardano la società e le istituzioni. Tra i partecipanti big dell'industria come Nicola de Cardenas, Maurizio Marchesini, Stefano Rebattoni, Maurizio Cheli, Marco Delaini, Marco Bentivogli, Diego Andreis, Oreste Pollicino, Francesca Ferrari, Domenico Appendino, Hermes Giberti e Tommaso Rossini. Industria Italiana era presente e ve ne darà conto con una serie di articoli

I paesi del mondo in cui sono maggiormente utilizzati i robot nelle fabbriche sono anche quelli con il più basso tasso di disoccupazione. Il numero uno a livello internazionale per tasso di densità di robot industriali è la Corea del Nord, seguita da Singapore, Giappone, Germania. In questi paesi il tasso di disoccupazione è rispettivamente al 2,7%, 1,8%, 2,8%, 5,6%. I dati si riferiscono al 2021 e sono stati forniti da Domenico Appendino, presidente Siri (associazione italiana di robotica e automazione), nel corso di un evento su robotica e intelligenza artificiale organizzato a Pavia da Assolombarda, Rta Robotics, e Sea Vision. Un’intera giornata che ha visto alternarsi sul palco esperti, imprenditori, manager, docenti, e persino un astronauta, Maurizio Cheli, per affrontare tutti i temi connessi all’adozione delle nuove tecnologie in azienda. Con un focus particolare sulle due tematiche, la robotica e l’intelligenza artificiale, che comportano anche i maggiori cambiamenti strutturali nel mondo del lavoro e nella società. Qualche anno fa c’era la paura che i robot sostituissero il lavoro operaio.

Oggi, sottolinea Marco Delaini, managing director di Fanuc Italia, le aziende fanno fatica a trovare operai specializzati nell’utilizzo delle macchine a controllo numerico computerizzato (ne trovano il 30%). In compenso, analoghi timori nascono a fronte dei progressi dell’intelligenza artificiale. Qui, la storia è ancora tutta da scrivere, il lancio di Chat Gpt, la prima intelligenza artificiale generativa, è avvenuto alla fine dell’anno scorso. Ci sono nuove risposte da dare a nuovi problemi, che si posizionano su piani distinti. Le imprese devono riuscire a innovare facendo le scelte giuste, le parti sociali devono trovare il modo adeguato di gestire le veloci trasformazioni in atto, le istituzioni hanno a loro volta il compito di governare i cambiamenti. Anche qui, agendo su diversi fronti. Il primo, sul quale tutti i protagonisti dell’evento organizzato nell’ambito delle celebrazioni di Assolombarda per “Pavia capitale della cultura d’impresa 2023”, è la scuola. Che deve fornire più competenze Stem, coinvolgere maggiormente le ragazze, avvicinarsi al mondo dell’impresa. Ma ci sono anche la sanità (a fronte di intelligenza artificiali in grado di fare una diagnosi il medico deve acquisire nuove competenze). E soprattutto i risvolti di natura giurisprudenziale (la commissione Ue ha approvato l’AI Act, ovvero un regolamento sull’intelligenza artificiale, il Congresso degli Stati Uniti sta a sua volta lavorando su una legge federale).







Maurizio Marchesini, Vicepresidente di Confindustria

Dunque temi relativi alla digitalizzazione delle imprese, alla crescita del sistema del paese, alla formazione, al cambiamento delle professioni e di servizi fondamentali per il cittadino (in un futuro non molto lontano ai robot potranno essere anche affidati compiti che prevedono il contatto con il paziente), alle leggi, alle questioni di natura etica. Sul palco, ai saluti e alle introduzioni di Nicola de Cardenas, presidente sede di Pavia Assolombarda, Maurizio Marchesini, presidente Gruppo Marchesini e Vice-Presidente Confindustria, Stefano Rebattoni, Ceo Ibm Italia e Vice-Presidente Assolombarda transizione digitale e innovazione tecnologica, è seguito il Keynote Speech di Maurizio Cheli, che non è solo andato nello spazio ma è anche salito sull’Everest, applicando un metodo sui leadership e lavoro di squadra appreso come astronauta. E una serie di panel di discussione sui temi sopra descritti. Fra gli altri, Marco Delaini, managing director Fanuc Italia, Marco Bentivogli, Coordinatore Nazionale Base Italia, Diego Andreis, Ceo Fluid-o-tech e Presidente World Manufacturing Foundation, che hanno parlato di robotica nelle imprese.

I robot industriali installati nel mondo. Fonte Siri

Oreste Pollicino, rappresentante permanente d’Italia presso l’UE e ordinario di diritto costituzionale all’Università Bocconi, e Francesca Ferrari, associato di diritto processuale civile all’Università, nonchè esperta di proprietà intellettuale e diritti dei consumatori presso la Rappresentanza Permanente d’Italia Unione Europea, hanno affrontato l’approccio giuridico all’AI. Domenico Appendino, presidente Siri, Hermes Giberti, professore di meccanica applicata dell’Università di Pavia, e Tommaso Rossini, Ceo di Rta Robotics, hanno presentato dati di mercato sulla robotica e sul suo utilizzo nell’industria. Per esempio, secondo la business view di Rta Robotics, il 60% dei nuovi client di robot è un first user, il che indica notevoli margini di mercato. E il tasso di crescita dei robot collaborativi degli ultimi quattro anni, +350%, determinerà quello del futuro prossimo anche in contesti in cui in realtà questi macchinari non servono davvero.

 

Fra i temi fondamentali, ne spiccano due che riguardano l’industria. La ricerca di competenze, per cui al momento sono le aziende a moltiplicare iniziative sul mercato di avvicinamento al mondo dell’istruzione (campionati della robotica, iniziative scuola lavoro), ma sottolineano l’esigenza di aggiornare il mondo dell’istruzione. Fra le prime richieste, il potenziamento degli Its, ma non solo. C’è anche un tema che potremmo definire strutturale. Marco Bentivogli sottolinea come a fronte di un panorama produttivo che sempre più si concentra sul concetto del su misura, c’è un sistema scolastico che a livello di programmi potrebbe essere definito fordista. Di pari passo con questo tema c’è anche la necessità invece di reskilling del personale, e qui la sfida è tutta all’interno delle imprese stesse. E il rapporto con la ricerca e l’università, che pure con il piano Industria 4.0 e le sue successive implementazioni è stato parecchio potenziato (anche attraverso la nascita di competence center e centri di trasferimento tecnologico delle associazioni datoriali, come i Digital innovation hub di Confindustria).

 














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