Roberto Cingolani nella squadra di vertice di Leonardo

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Roberto Cingolani, ceo di Leonardo

Il direttore scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia guiderà la divisione Chief Technology & Innovation Officer dell’ex Finmeccanica

Leonardo rafforza la squadra di vertice per realizzare gli obiettivi del Piano Industriale e garantire una maggiore spinta alla crescita dell’azienda, attraverso l’innovazione tecnologica, per assicurarsi la leadership nel marcato Aerospazio, Difesa e Sicurezza. È quanto comunicato al cda dall’amministratore delegato dell’ex Finmeccanica Alessandro Profumo, che ha deciso di costituire tre nuove Unità Organizzative.

La divisione Chief Technology & Innovation Officer, per l’indirizzo e la gestione dell’evoluzione delle tecnologie innovative del Gruppo, è affidata a Roberto Cingolani, direttore scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova. Enrico Savio si occuperà della Strategy & Market Intelligence, creata per la definizione delle linee di indirizzo strategico e del posizionamento competitivo dell’azienda, mentre sarà Giovanni Soccodato a guidare la Chief Strategic Equity Officer, per la governance ed il coordinamento delle partecipazioni e delle joint venture strategiche e delle operazioni di M&A







Roberto Cingolani e l’Istituto Italiano di Tecnologia

Nato a Milano nel 1961, il fisico italiano dal 1988 al 1991 è stato membro dello staff del Max Planck Institut di Stoccarda, sotto la direzione del premio Nobel per la fisica Klaus von Klitzing. Dal 1991 al 1999 Cingolani è stato prima ricercatore e poi professore associato di fisica generale presso il Dipartimento di scienza dei materiali dell’Università del Salento, mentre fra il 1997 e il 2000 è stato professore in visita presso l’Università di Tokyo, in Giappone e poi presso la Virginia Commonwealth University, negli Stati Uniti. Dal 2000 al 2005 Roberto Cingolani ha detenuto la cattedra di fisica generale presso la Facoltà d’Ingegneria dell’Università del Salento, dove ha fondato e diretto il Laboratorio Nazionale di Nanotecnologie di Lecce.

Dal dicembre 2005 è direttore scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) di Genova, dove ha sviluppato il programma Humanoid Technologies, che si fonda sull’idea che l’imitazione tecnologica della natura e dei suoi processi possa fornire soluzioni per migliorare la qualità della vita dell’uomo. Nel 2015 gli viene assegnato il Premio Roma per lo Scienza per aver dato vita, con l’Istituto Italiano di Tecnologia, a un centro di ricerca avanzata di grande rilevanza nazionale e internazionale, combinando straordinarie capacità di analisi scientifica, di coordinamento organizzativo e di correttezza amministrativa. L’Iit ha l’obiettivo di promuovere l’eccellenza nella ricerca di base e in quella applicata e di favorire lo sviluppo del sistema economico nazionale.

Lo staff complessivo dell’Istituto conta 1694 persone provenienti da oltre 60 Paesi; l’area scientifica è rappresentata da circa il 80% del personale. Il 49% dei ricercatori proviene dall’estero: di questi, il 33% è costituito da stranieri e il 16% da italiani rientrati. Oggi il personale scientifico è composto dal 7% Principal Investigator, 12% ricercatori e tecnologi di staff, 40% post doc, oltre 41% studenti di dottorato. Nel 2018 il finanziamento ricevuto dallo Stato, tramite il Ministero dell’Economia e delle Finanze, è stato di circa 91 milioni di euro, di cui l’80% è stato destinato alle attività tecnico-scientifiche. Le risorse esterne acquisite direttamente dalla Fondazione ammontano a 254 milioni di euro dal 2006, di cui 182,3 milioni di euro in progetti competitivi, 54,8 milioni di euro in progetti commerciali e 17 milioni di euro in progetti in-kind. La produzione dell’Iit vanta oltre 200 progetti Europei e più di 30 Erc, quasi 800 titoli di brevetti attivi, 20 start-up costituite e più di 30 in fase di lancio.














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