Gruppo Renault: accordo per disciplinare il lavoro ibrido

di Chiara Volontè ♦︎ La nuova modalità migliorerà l'equilibrio tra vita professionale e privata dei dipendenti. In Francia iniziati i negoziati con i sindacati

Luca De Meo, il manager italiano che è ceo worldwide del Gruppo Renault, con la nuova concept car Mégan eVision

«Porre le regole del gioco della nuova organizzazione ibrida del lavoro è fondamentale. Questo è il senso dell’accordo che firmiamo oggi. Andando alla ricerca del giusto equilibrio tra la presenza fisica e il lavoro in smart working, ma anche sfruttando tutti i vantaggi che la tecnologia ci può offrire, guadagneremo in efficacia e miglioreremo la qualità di vita dei nostri dipendenti in tutto il mondo. Questo accordo davvero unico è di grande modernità. Anche questo è Renaulution».

Commenta così Luca De Meo, ceo del Gruppo Renault, l’accordo siglato con Eric Vidal, Segretario del Comitato di Gruppo Mondo, e Valter Sanches, Segretario Generale di IndustriAll, per disciplinare la trasformazione delle modalità di lavoro su scala mondiale. Basato sulla fiducia, questo accordo prevede un’organizzazione ibrida per trarre il meglio dal lavoro in presenza e in smart working, migliorando così l’equilibrio tra vita privata e vita professionale dei dipendenti.







«Come estensione dell’accordo quadro mondiale del 9 luglio 2019 – chiosa Eric Vidal, Segretario del Comitato di Gruppo Mondo del Gruppo Renault – l’addendum firmato in data odierna risponde alle attese di tutti i dipendenti del Gruppo Renault nei confronti dello smart working: pone le basi per strutturare una nuova modalità di lavoro quotidiano che abbina performance aziendale ed equilibrio tra vita privata e vita professionale per i singoli dipendenti del Gruppo Renault nel mondo».

Questa nuova organizzazione ibrida del lavoro del Gruppo Renault, che si prefigge lo scopo di trarre il meglio dalle attività in presenza e in smart working, funziona su base volontaria e verte su tre principi. In primis, più flessibilità nell’organizzazione personale del lavoro: organizzazione della settimana tra smart working e lavoro in presenza con almeno due giorni di smart working a settimana e mantenimento di almeno il 20% dell’orario di lavoro mensile in presenza. In secundis, responsabilizzazione ed autonomia: in base agli obiettivi individuali, libera organizzazione del lavoro tra individuale, collaborativo ed incontri in presenza con il team. Infine, rispetto dell’equilibrio tra vita privata e vita professionale: rispetto degli orari di lavoro dell’azienda, ma anche dei periodi di pausa e di ferie (diritto alla disconnessione).

Questo addendum estende l’accordo quadro mondiale firmato nel 2019 e consente di accompagnare la trasformazione del Gruppo Renault, soprattutto rivedendo la sua modalità di lavoro. Risponde anche alle attese espresse dai collaboratori, che si sono accentuate con la crisi sanitaria, sulla possibilità di fare un mix tra lavoro in presenza e smart working per migliorare l’equilibrio tra vita privata e vita professionale.

«La pandemia ha costretto buona parte dei dipendenti a lavorare in smart working ed è di fondamentale importanza accertarsi che i diritti dei lavoratori siano ben tutelati – commenta Valter Sanchez, Segretario Generale di IndustriAll Global Union – Questo accordo con il Gruppo Renault è un primo passo importante in quanto stabilisce standard mondiali elevati e fornisce il quadro per i negoziati nazionali/ locali sull’argomento. Ci rivolgeremo ad altre aziende su questo tema, nella speranza che seguano questo buon esempio».

La firma di questo addendum apre, ora, la strada alle implementazioni locali per applicare l’accordo in tutti i Paesi in modo da giungere a proporre localmente il miglior equilibrio tra efficienza e benessere al lavoro. La Francia, già dal 13 aprile, ha iniziato i negoziati con le parti sociali per definire le condizioni di questa nuova organizzazione ibrida del lavoro per i lavoratori francesi. Anche gli altri Paesi del Gruppo definiranno, nei prossimi mesi, le condizioni locali di applicazione dell’addendum ai rispettivi territori.














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