Il 20% del Recovery Fund sarà destinato a progetti di digitalizzazione: è quanto emerge dalle prime ripartizioni dei fondi che arriveranno dall’Unione Europea. Circa 40 miliardi saranno utilizzati per la digital transformation del Paese, caldeggiata dalla Ue, quanto mai indispensabile per la crescita economica e sociale italiana. In particolare, i fondi dovranno essere utilizzati per lo sviluppo e la diffusione delle reti a banda larga, che ancora non danno la copertura a tutta la penisola, e per il 5G.
La parte più consistente del Recovery Plan sarà riservata ai progetti green: 75 miliardi che dovranno essere impiegati nella transizione energetica, nell’efficientamento, nella riduzione dell’impatto ambientale, nella mobilità sostenibile e nella stabilizzazione del superbonus al 110% per l’edilizia.
Solo il 10% dei fondi alle infrastrutture: non saranno forse pochi 20 miliardi per portare l’alta velocità al sud? Infatti, le stime preventivate parlavano di 100 miliardi per questo progetto, ma si è deciso di tagliare l’80% della dotazione economica.
Il 5% dei fondi del Recovery Fund dovrebbero essere destinati al piano idrico, per acquedotti e impianti di depurazione. Sempre 10 miliardi saranno utilizzati per progetti di riqualificazione delle periferie cittadine e di rigenerazione urbana.
Ora si attendono le cifre per fisco, sanità, imprese, scuola, lavoro.