I pazienti si operano da remoto grazie al 5G di Vodafone e alla realtà aumentata

La start-up Artiness, vincitrice del bando indetto dalla multinazionale tlc, ha sviluppato il sistema di remote proctoring che è ora in trial all'ospedale San Raffaele

La tecnologia di remote proctoring sviluppata da Artiness,, la start/up vincitrice del bando Vodafone “Action for 5G”

Le operazioni chirurgiche da remoto sono una realtà grazie alla tecnologia di remote proctoring sviluppata da Artiness, la start-up che ha vinto il bando Action for 5G di Vodafone. Con il supporto dell’azienda di telecomunicazione, Artiness ha infatti realizzato un sistema per la chirurgia con supporto da remoto su rete 5G e software in realtà aumentata e Vodafone Italia e l’Ospedale San Raffaele di Milano stanno conducendo un trial clinico per la riparazione della valvola mitrale per via percutanea.

In ambito sanitario il termine proctoring indica il supporto fornito dalle aziende medicali ai medici in sala operatoria per l’apprendimento di nuove pratiche chirurgiche e/o la supervisione e l’assistenza durante l’impianto di nuovi dispositivi; viene normalmente svolto di persona, con il supporto di personale esperto all’interno delle sale operatorie. Il sistema di remote proctoring realizzato da Artiness rende questo supporto possibile da remoto grazie a un software installato su due visori di realtà aumentata connessi e gestiti sull’architettura di edge computing (MEC) della rete 5G Vodafone.







 

Durante l’esecuzione del trial clinico al San Raffaele il sistema di remote proctoring è a disposizione del primo operatore in sala operatoria e del proctor, lo specialista del dispositivo medicale, da remoto. Nel corso del trial il proctor, grazie al visore, visualizza in realtà aumentata sia i segnali medicali provenienti dalla sala operatoria sia un modello 3D del cuore del paziente, realizzato grazie al software di Artiness. Anche il chirurgo visualizza e interagisce con il modello 3D, ricevendo dal proctor indicazioni su come procedere nell’intervento in tempo reale, grazie alla velocità e alla bassa latenza fornita dall’edge computing 5G Vodafone. L’obiettivo del trial clinico che Vodafone Italia e Ospedale San Raffaele stanno conducendo è di verificare l’applicabilità di tecnologie che permettono di remotizzare la pratica di proctoring sfruttando connettività e architettura 5G e di testare la facilità di utilizzo del sistema.

«Due anni fa, la sperimentazione: grazie alla rete 5G Vodafone realizzammo da remoto un intervento di microchirurgia laser su un modello di laringe sintetica», afferma Sabrina Baggioni, direttore programma 5G di Vodafone Italia. «Un’operazione che ci permise di intravedere quanto straordinario potesse essere il futuro della sanità grazie alle potenzialità delle reti mobili di quinta generazione. Oggi, quel futuro è diventato presente. Nel trial clinico condotto all’Ospedale San Raffaele la rete 5G Vodafone, l’edge computing e la realtà aumentata stanno consentendo all’equipe medica di condurre veri interventi chirurgici da remoto. Il 5G e la tecnologia stanno scrivendo una nuova pagina della storia della medicina e della sanità: il futuro è sempre più a portata di mano».

«Siamo fieri di aver contribuito concretamente allo sviluppo e all’applicazione di una tale innovazione grazie anche ai nostri partner, Vodafone e Artiness. Questo progetto è un’ulteriore testimonianza della vocazione del San Raffaele non solo alla cura e alla ricerca ma anche all’ innovazione e al trasferimento tecnologico con l’obiettivo di anticipare oggi ai nostri pazienti le soluzioni terapeutiche e tecnologiche di domani”», spiega Paolo Denti, pi dello studio e cardiochirurgo dell’Ospedale San Raffaele.














Articolo precedenteMarco Squinzi: che cosa farà Mapei nei prossimi anni
Articolo successivoAts Global acquisisce Team3D






LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui