Prysmian mette in guarda i governi: la fibra low-cost non è un buon investimento

«Abbiamo bisogno che il concetto di “deep fibre” diventi dominante», spiega Philippe Vanhille. «Una rete in fibra sostenibile e di qualità in grado di soddisfare i requisiti delle future applicazioni digitali»

Fibra ottica

I governi a livello globale stanno investendo massicciamente sulle infrastrutture così da dare slancio alla ripresa, ma secondo Philippe Vanhille, executive vice president della divisione telecom di Prysmian Group, non devono cedere alla tentazione di adottare la fibra low-cost.

In un keynote panel sulla sfida degli investimenti nelle infrastrutture digitali in Europa, Vanhille presenta le sue opinioni sul futuro modello per le reti a banda larga, sottolineando l’importanza che sia gli investitori che i responsabili politici adottino una visione a lungo termine. Nel settore digitale in rapida evoluzione, ciò significa mettere in campo le migliori tecnologie disponibili per costruire una rete digitale duratura e ad alte prestazioni, in modo da non mettere a repentaglio i massicci finanziamenti pubblici che sono stati resi disponibili. Inoltre, le fibre ottiche di qualità superiore rappresentano la soluzione migliore per prevenire e contrastare le minacce alla sicurezza e trasmettere in modo sicuro i segnali ottici.







«Nell’urgenza di attuare piani di ripresa, rischiamo di costruire infrastrutture non a prova di futuro o spendere più soldi di quanto dovremmo. Nonostante la pressione del tempo, dobbiamo garantire che l’infrastruttura, essendo un asset nazionale, sia costruita con la giusta ambizione in termini di prestazioni e sicurezza», commenta Vanhille. La recente imposizione di dazi sulle importazioni di cavi ottici dalla Cina rappresenta un’importante presa di coscienza da parte della Commissione Europea, ma secondo il manager è importante concentrarsi anche sul nucleo tecnologico della rete, la fibra ottica.

«Abbiamo bisogno che il concetto di “deep fibre” diventi dominante. Una rete in fibra sostenibile e di qualità in grado di soddisfare i requisiti delle future applicazioni digitali», sottolinea Vanhille.














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