Prestiti online: come districarsi nella giungla delle rate

Come scegliere l'ente creditore? E come paragonare tra loro i vari preventivi online? Richiedere un finanziamento è spesso un'operazione complicata...

Una spesa improvvisa a cui far fronte, oppure la vacanza a cui proprio non si vuole rinunciare. Sono diversi i motivi per cui potremmo trovarci a richiedere un finanziamento.

Innanzitutto la prima domanda da porsi dovrebbe essere: quanta parte dello stipendio posso impegnare mensilmente senza ridurre eccessivamente la mia possibilità di spesa? Carta e penna alla mano, bisognerebbe elencare tutte le spese fisse che da affrontare mensilmente, dalle più impegnative (mutuo/affitto, bollette, condominio, eventuali altri finanziamenti, assicurazione auto, spese alimentari) alle meno gravose ma comunque ricorrenti (benzina, rata della palestra, del piano telefonico del cellulare, barbiere/parrucchiere, eventuali uscite del sabato sera). Una volta quantificata la parte ancora libera delle proprie entrate, si può cominciare a cercare il finanziamento più adatto alle proprie esigenze richiedendo sempre una rata il cui importo rientri nella effettiva capacità preventivamente calcolata.







In questa seconda fase, è bene scegliere con cura l’ente creditore al quale rivolgersi (accertandosi che sia iscritto negli appositi registri), provvedendo se possibile a richiedere a diverse banche un preventivo di finanziamento, di modo da poterli comparare nel merito. Utilizzando il canale on line questo step è certamente più rapido e pratico: non sarà necessario recarsi presso la filiale più vicina ad orari determinati, ma si potrà richiedere un preventivo online comodamente da casa in qualunque momento della giornata.

Per paragonare tra loro in modo corretto i vari preventivi online, occorre prendere in esame la misura percentuale del Tasso Annuo Nominale (Tan) e del Tasso Annuo Effettivo Globale (Taeg), ove il primo è funzionale alla determinazione degli interessi applicati al prestito, mentre con il secondo si fa riferimento al costo complessivo del finanziamento, costituito dal Tan maggiorato delle spese accessorie. A titolo esemplificativo, si pensi alle spese di istruttoria, a quelle di gestione della rata oppure alle imposte applicate al contratto, che possono incidere anche profondamente sull’ammontare totale da corrispondere alla banca o alla finanziaria.

A ciò si aggiunge anche il peso del premio dell’eventuale assicurazione: difatti, essa può incrementare il costo complessivo del prestito anche del 6%. Prendendo in considerazione un’ipotetica rata di 180 euro, la polizza può farla aumentare anche di circa 10 euro. Eppure, in alcune situazioni, questa è una spesa sulla quale può valere la pena investire, soprattutto se il finanziamento ha una lunga durata.

Nel caso in cui non si fosse dedicato il giusto tempo alla prima fase di valutazione delle proprie finanze, la banca o la finanziaria prescelta valuterà a sua volta la capacità del richiedente di rimborsare l’importo, comparando la rata mensile eventualmente pattuita con il reddito percepito dal soggetto, evitando così di esporre il cliente ad una situazione debitoria troppo elevata. In tal caso il cliente potrà eventualmente optare per un prolungamento della durata del finanziamento richiesto, con contestuale riduzione della somma da versare al creditore ciascun mese.

Un elemento da non sottovalutare riguarda le garanzie del credito. Difatti, presentare all’istituto scelto un soggetto “garante”, in qualità di fideiussore, aumenta le probabilità di accoglimento della richiesta, in quanto si tratta di un terzo al rapporto che interviene nel caso di inadempimento del debitore. Ad ogni modo, ci sono alcune categorie di lavoratori, come i dipendenti pubblici, che possono richiedere un finanziamento nella peculiare forma della cessione del quinto, presentando all’erogatore solo la busta paga percepita (per approfondimenti: http://www.calcoloprestito.org/guida/cessione-quinto-dipendenti-pubblici).














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