A tutte le pmi industriali: la guida pratica per gli incentivi in internazionalizzazione, efficienza energetica, transizione 4.0

di Laura Magna ♦︎ Finanziamenti a tasso agevolato o a fondo perduto, crediti di imposta: sono tante le opportunità messe in campo per la manifattura. Si parte il 3 giugno con Sace Simest per le imprese che vogliono espandere il proprio business all’estero. La dotazione di 10 milioni del Por Lombardia. I bandi Isi Inail, Archè e Faber per il 4.0, e la Nuova Sabatini

Le pmi industriali hanno oggi a disposizione una serie di incentivi per internazionalizzarsi, diventare efficienti dal punto di vista energetico e realizzare la transizione 4.0. Ma spesso muoversi tra le diverse opzioni e scadenze non è così semplice. Pertanto, conoscere modalità e tempistiche di partecipazione è fondamentale per riuscire ad approfittarne. Anche perché alle proposte che vengono inserite in Legge di Bilancio si aggiungono agevolazioni regionali o ministeriali particolarmente premianti per le manifatture lombarde (che da sole rappresentano il 23% del pil domestico). Gli incentivi sono erogati sotto forma di finanziamenti a tasso agevolato o a fondo perduto, o crediti di imposta. Una panoramica completa è stata presentata nel corso di un webinar organizzato da Vendor, società di consulenza che aiuta le aziende a sviluppare piani di efficienza per l’impresa attraverso servizi di finanza agevolata.

«Le pmi lombarde in particolare hanno a disposizione numerose opportunità in termini di incentivi e agevolazioni: è importante conoscerle e coglierle tempestivamente per riuscire ad accedere a fondi limitati e a bandi che spesso aprono e chiudono velocemente», spiega Roberto Mori, sales consultant per la Lombardia di Vendor che insieme alla collega Alessia Bianchini ha illustrato le varie opportunità per le imprese che ripercorriamo di seguito in questa guida.







 

Incentivi per l’internazionalizzazione: si parte il 3 giugno con Sace Simest

Partiamo dagli incentivi per l’internazionalizzazione che Sace Simest eroga, fino al 30 giugno, senza garanzie. La data di start per presentare le domande è il 3 giugno per i finanziamenti a tasso agevolato oltre a un contributo a fondo perduto per pmi e per le grandi imprese di alcune filiere. La misura prevede la combinazione di un finanziamento a tasso agevolato e di un contributo a fondo perduto. Le percentuali e i massimali variano in base alla linea di finanziamento. In generale si arriva a un finanziamento agevolato fino al 100% delle spese ammissibili di cui un contributo a fondo perduto fino al 50%.

Gli incentivi per l’internazionalizzazione che Sace Simest eroga, fino al 30 giugno, senza garanzie. La data di start per presentare le domande è il 3 giugno per i finanziamenti a tasso agevolato oltre a un contributo a fondo perduto per pmi e per le grandi imprese di alcune filiere

Più in dettaglio l’incentivo può essere chiesto per sette diversi interventi:

  • per partecipare a mostre e fiere e missioni di sistema (nel qual caso vale per tutte le mid e bi cap di qualsiasi settore e consta del 100% fino a 150mila in termini di finanziamento con un contributo a fondo perduto fino al 50% a fondo perduto). Dal 2020 e fino al 2022 è attivo il voucher della Regione Lombardia per la partecipazione alle fiere internazionali che si svolgono nello stesso periodo sul territorio. Sono ammissibili le spese per costi di partecipazione, consulenze, costi di personale e costi generali, con un contributo che varia dai 10 ai 15mila euro. Si tratta di un contributo a fondo perduto che ammonta per i nuovi esportatori al 50% per una sola fiera e al 60% per la partecipazione a più fiere e, rispettivamente del 40% e del 50% per gli esportatori abituali;
  • per sviluppo di studi di fattibilità su investimenti in Paesi esteri, aperto a tutte le imprese con un massimo del 100% di finanziamento a tasso agevolato fino a 200mila euro e del 50% a fondo perduto;
  • per promuovere forme di ecommerce, con lo sviluppo o l’acquisizione di piattaforme di vendita online. Vale per le sole società di capitali, con un massimale per quanto riguarda il finanziamento agevolato di 450mila euro (100%) e fino al 50% a fondo perduto;
  • anche l’inserimento in azienda di un temporary export manager, ovvero figure specializzate per lo sviluppo nei mercati esteri. Anche questa misura vale per le sole società di capitali e prevede finanziamenti del 100% fino a 150mila euro e fino al 50% a fondo perduto;
  • ancora, tutte le imprese possono avviare programmi di assistenza tecnica (attraverso la formazione di personale operativo all’estero) ottenendo un finanziamento a tasso agevolato fino a 300mila euro di cui fino il 50% a fondo perduto);
  • sono incentivabili anche i programmi di inserimento sui mercati esteri, con apertura di uffici, showroom o negozi, possono essere finanziati fino a 4 milioni di euro per ogni tipologia di impresa e con fondo perduto fino al 50%;
  • l’ultima voce è la patrimonializzazione delle pmi esportatrici, che vale per pmi e mid cap le quali possono migliorare o mantenere la propria solidità patrimoniale con un finanziamento massimo di 800mila euro o fino al 40% del patrimonio netto dell’azienda e il fondo perduto fino al 50%. Il finanziamento agevolato è sicuramente il più premiante e prevede un tasso fisso pari al 10% del tasso di riferimento comunitario e ha una durata di 4 anni oltre due di pre ammortamento. Per accedervi l’azienda deve avere un fatturato estero negli ultimi due bilanci di almeno il 20% o di almeno il 35% nell’ultimo anno. L’agevolazione in termini di tasso di interesse è soggetta al raggiungimento degli obiettivi di fatturato estero progettati, altrimenti si perde (e il finanziamento torna a tassi mercato, ma si conserva il diritto al fondo perduto.
La misura prevede la combinazione di un finanziamento a tasso agevolato e di un contributo a fondo perduto. Le percentuali e i massimali variano in base alla linea di finanziamento. In generale si arriva a un finanziamento agevolato fino al 100% delle spese ammissibili di cui un contributo a fondo perduto fino al 50%. Nella tabella le sette linee di finanziamento ammissibili

 

Tutti gli incentivi per l’efficientamento energetico del Por Lombardia

È in arrivo, con una dotazione finanziaria di 10 milioni di euro, un bando dentro al Por Lombardia per supportare le imprese del territorio negli investimenti che impattano sul sistema produttivo aziendale, riducendo i consumi energetici con un considerevole incremento della sostenibilità. Sono ammesse le pmi manifatturiere o del settore estrattivo (Codice Ateco B o C) con sede operativa in Lombardia. Si tratta di un contributo a fondo perduto fino a 30% delle spese ammissibili e fino a un massimale di 400mila euro per ciascuna impresa beneficiaria.

Il bando sarà articolato su due linee di intervento, ciascuna per un valore complessivo di 5 milioni di euro:

  • Investimenti che abbiano effetti sul sistema produttivo dell’azienda;
  • Investimenti in soli impianti fotovoltaici.

Per partecipare l’impresa dovrà presentare la Diagnosi Energetica che può essere anche antecedente alla pubblicazione del bando e che rappresenta una fotografia dei consumi energetici di un’azienda e permette di capire quali interventi sono necessari per ridurre i consumi energetici e quindi anche i costi di un’impresa. Individuando diseconomie e inefficienze e cercando soluzioni.

È in arrivo, con una dotazione finanziaria di 10 milioni di euro, un bando dentro al Por Lombardia per supportare le imprese del territorio negli investimenti che impattano sul sistema produttivo aziendale, riducendo i consumi energetici con un considerevole incremento della sostenibilità

Il MiSE – Ministero dello Sviluppo Economico ha stanziato fondi per supportare le imprese lombarde che vogliono effettuare questa Diagnosi, con il Bando Mise Lombardia per la Diagnosi Energetica. Si tratta di un contributo a fondo perduto – che può essere già richiesto – fino al 50% per le pmi appartenenti ai codici Ateco B o C che investono in:

  • Diagnosi Energetica, contributo massimo 8mila euro;
  • Adesione al sistema di Gestione ISO 50001, contributo massimo 16mila euro.
Il MiSE ha stanziato fondi per supportare le imprese lombarde con il Bando Mise Lombardia per la Diagnosi Energetica. Si tratta di un contributo a fondo perduto fino al 50% per le pmi appartenenti ai codici Ateco B o C che investono in: Diagnosi Energetica, contributo massimo 8mila euro; Adesione al sistema di Gestione ISO 50001, contributo massimo 16mila euro

 

Investimenti in macchinari e tecnologie e cumulabilità

Dal primo pacchetto Industry 4.0 del 2017 a oggi, le imprese sono state sempre più incentivate all’acquisto di macchine e software finalizzati alla digitalizzazione della produzione in chiave 4.0. Oggi esiste un ventaglio ampio di incentivi che consentono di raggiungere questo obiettivo.

In particolare,

  • il credito d’imposta Formazione 4.0, che consente di recuperare fino al 50% degli investimenti in formazione nelle competenze che favoriscano il processo di digitalizzazione delle imprese in ottica 4.0;
  • il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali, anch’esso fino al 50% per gli investimenti in beni strumentali nuovi, materiali e del 20% per quelli immateriali, in entrambi casi che siano funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi. Il credito è fruibili in 3 quote tramite compensazione F24;
  • la Nuova Sabatini, prevede invece l’abbattimento degli interessi sul finanziamento per l’acquisto di macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo, nonché hardware, software e tecnologie digitali (l’abbattimento è del 10% se i beni abilitano la transizione 4.0; dell’8% in caso di investimenti in beni ordinari). La Nuova Sabatini ha un plafond che viene rinnovato ciclicamente e nel momento in cui scriviamo sono state assegnate oltre il 92% delle risorse: le imprese devono prepararsi prestando molta attenzione alle scadenze e ai prossimi rinnovi;
  • il bando Isi Inail, con un contributo a fondo perduto pari al 65% e fino a 130mila euro per le imprese che investono in sicurezza e prevenzione sui luoghi di lavoro (con interventi come la bonifica dell’amianto, per fare un esempio). Nel 2020 questo bando non è stato emesso, ma per il 2021 è atteso il lancio a partire dal primo giugno.

Le agevolazioni sono in parte cumulabili. In particolare, per esempio lo sono il credito di imposta in beni strumentali e la nuova Sabatini o il credito di imposta in beni strumentali con il bando Isi Inail (non lo sono invece nuova Sabatini e bando Isi Inail). Così un’azienda che spendesse 250mila euro per un macchinario 4.0, potrebbe recuperare il credito di imposta del 50% e lo sconto del 10% tramite l’abbattimento degli interessi con la nuova Sabatini, con un beneficio totale di 150mila euro.

Oppure cumulando credito di imposta e Isi Inail (dunque gli incentivi al 50 e al 65%) potrebbe recuperare l’intero valore della spesa (non di più, in quanto il massimo incentivabile si ferma al 100% della spesa sostenuta).

Le agevolazioni sono in parte cumulabili. In particolare, lo sono il credito di imposta in beni strumentali e la nuova Sabatini o il credito di imposta in beni strumentali con il bando Isi Inail (non lo sono invece nuova Sabatini e bando Isi Inail)

Per le imprese lombarde sono in arrivo due bandi regionali molto incentivanti:

  • Il bando Arché per piccole e micro imprese e professionisti attivi da un minimo di 12 mesi e fino a un massimo di 48 mesi. Nel 2020 il bando prevedeva un contributo a fondo perduto fino al 50% e fino a un importo massimo di 75.000 per realizzare progetti necessari alle fasi di prima operatività, nonché a consolidare ed espandere le attività professionali già avviate. Tra gli interventi ammessi anche la ristrutturazione della sede oltre che l’acquisto di macchine e formazione.
  • Il bando Faber è invece destinato alle pmi che vogliano effettuare programmi di investimento in attrezzature e software, impianti, beni immateriali, opere murarie e formazione per i dipendenti per raggiungere le condizioni ottimali di produzione; massimizzare l’efficienza nell’utilizzo di fattori produttivi, quali l’energia e l’acqua; ottimizzare la produzione e la gestione dei rifiuti. Si tratta di un contributo a fondo perduto pari al 30% delle spese ammissibili e fino a un massimo di 35mila euro.
Archè e Faber: i due bandi per le imprese lombarde













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