Il piano strategico 2024-27 di Eni: più dividendi, riduzione degli investimenti, maggiore impegno su rinnovabili

di Giorgio Barone ♦︎ La seconda società industriale italiana ha ridisegnato il proprio futuro. Il portafoglio di soluzioni business di Enilive, Plenitude, Ccs e le attività di Novamont/biochimica. Il ruolo dell'esplorazione, la riduzione degli investimenti e il maggiore contributo dell’attività di M&A. Nel 2027 la capacità installata di energia rinnovabile di Plenitude salirà a oltre 8 GW. Il riposizionamento di Versalis verso bio-based e circolarità. La società guidata da Claudio Descalzi punta forte sulla transizione energetica nei prossimi 4 anni

Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni

Il piano strategico di Eni per il periodo 2024-2027 è stato ufficialmente svelato dall’amministratore Claudio Descalzi durante l’evento Capital Markets Update 2024. Il Gruppo italiano punta a cogliere le opportunità e gestire le sfide della transizione energetica, oltre a massimizzazione il valore dei business e delle competenze nei settori energetici tradizionali riducendo al contempo le emissioni. Verrà dato spazio allo sviluppo delle nuove attività legate alla transizione energetica e al conseguimento di ritorni e crescita attraverso investimenti organici e iniziative di M&A selettive, mantenendo la disciplina finanziaria attraverso la materiale riduzione degli investimenti netti rispetto al precedente piano. Eni punta ad aumentare il dividendo e il potenziamento della remunerazione agli azionisti, grazie all’aumento della quota di distribuzione e alla quota incrementale da corrispondere in presenza di upside. La riduzione degli investimenti e l’aumento dei dividendi corrispondono alle necessità governative di fare cassa. Non a caso, anche Enel ha annunciato una politica simile.

L’ad Claudio Descalzi

Questo il commento dell’ad Claudio Descalzi: «Affrontiamo le sfide poste dalla transizione energetica con la nostra strategia distintiva di crescita e creazione di valore, in grado di rispondere alle esigenze di sicurezza e competitività delle forniture energetiche, conseguendo nel contempo gli obiettivi di decarbonizzazione. Stiamo aumentando significativamente la nostra generazione di cassa, anche attraverso la diversificazione delle fonti, la riduzione dei rischi e l’espansione in nuove aree di opportunità legate alla transizione. A sostegno di questo, stiamo valorizzando il nostro ampio portafoglio di attività in modo disciplinato, bilanciando gli investimenti con maggiori ritorni per gli azionisti. Grazie a queste azioni, stiamo rendendo Eni ancora più profittevole, meglio diversificata e con fondamentali più solidi, potenziando la remunerazione agli azionisti. In conclusione, riteniamo che la transizione energetica possa essere realizzabile se genera ritorni adeguati e sostenibili, e pone le basi per nuove e profittevoli forme di business. Ed è proprio quello che stiamo facendo. Il nostro business upstream continuerà a crescere e a generare rilevanti flussi di cassa, con il Cffo per barile previsto in aumento di oltre il 30% nell’arco del Piano. Il gas naturale avrà un maggior peso nella nostra produzione e realizzeremo il pieno margine della catena del valore grazie alle attività midstream che intermedieranno sempre più le nostre forniture equity. La E&P ha un vantaggio competitivo assicurato dai continui successi delle nostre attività esplorative, che consentono l’applicazione del modello distintivo di sviluppo fast track dei nostri progetti in grado di generare crescita e valore. I business legati alla transizione energetica rappresentano un’opportunità significativa e diventeranno sempre più rilevanti generando maggiore crescita per Eni, in termini di attività e di ritorni. Enilive, Plenitude, Ccs e le attività di Novamont/biochimica rappresentano nel loro complesso un portafoglio di soluzioni di business in grado di soddisfare la domanda di prodotti sempre più decarbonizzati da parte dei nostri clienti. Questi business diventeranno leve di generazione di cassa sempre più importanti e contribuiranno a diversificare e accrescere in modo significativo il valore di Eni. Enilive e Plenitude si sono affermate come attività rilevanti nel nostro portafoglio; la Ccs e la biochimica, con Novamont, sono attività in rapida maturazione nelle quali abbiamo una posizione di leadership. Ognuno dei business legati alla transizione è candidato ideale per il nostro modello satellitare, che consente di ridurre l’impegno finanziario per la crescita e di esplicitare il loro valore di mercato. Il nostro cash flow da attività operative crescerà nell’arco del Piano del 30%, con Plenitude ed Enilive che contribuiranno complessivamente per oltre il 20% della crescita. A compimento del Piano, Eni sarà una compagnia più forte dal punto di vista industriale e della redditività, con un portafoglio di business competitivi, in grado di continuare a crescere e a generare ritorni molto attrattivi. La nostra crescita si fonda sulla disciplina finanziaria che ci consente di ridurre di €2 miliardi l’impegno di spesa per investimenti nei prossimi quattro anni rispetto al piano precedente, mentre gli investimenti netti risultano inferiori del 20% grazie al maggiore contributo dell’attività di M&A pari a €8 miliardi, che farà leva sull’ ampiezza e la qualità del nostro portafoglio e sull’ulteriore sviluppo del nostro modello di business satellitare. Tutti i principali indicatori economici e finanziari denotano crescita e solidità, grazie al nostro chiaro percorso di generazione di valore che aumenta l’esposizione alle fasi positive del ciclo ed è resiliente in quelle negative. Questo ci consente di migliorare in misura sostanziale la nostra politica di remunerazione. Incrementiamo la quota di distribuzione agli azionisti, il dividendo 2024 a essa associato e in presenza di upside aumentiamo la quota della generazione di cassa incrementale destinata alla remunerazione. La nostra politica di remunerazione è fortemente competitiva, implicando al prezzo corrente dell’azione un rendimento del 9%».







La Ccs (Carbon capture and storage) è una leva fondamentale per ridurre le emissioni nette e guidare la transizione energetica. La fase 1 del progetto Ccs di Ravenna sarà avviata quest’anno mentre lo sviluppo della fase 2 è previsto per il 2027

Massimizzare il valore e le competenze dei business energetici

La strategia distintiva di Eni affronta le sfide e ottimizza le opportunità offerte dal mercato energetico. Eni sta massimizzando il valore e le competenze dei business energetici tradizionali e, allo stesso tempo, sta accelerando lo sviluppo di nuove attività a elevato rendimento e crescita legate alla transizione energetica. Questo approccio equilibrato, che consiste nel garantire ai propri clienti una fornitura di energia accessibile, sicura e sostenibile, consente di generare una crescita competitiva e ritorni alla compagnia e ai suoi investitori.

Nella direzione Natural Resources, Eni continuerà a fare leva sull’eccellenza della propria attività esplorativa, a garantire e incrementare il valore della attività Upstream attraverso l’approccio distintivo di sviluppo rapido dei progetti, proseguendo nella riduzione delle emissioni. La componente gas nella produzione di idrocarburi continuerà a crescere e le attività di Ggp contribuiranno alla sua commercializzazione, assicurando la massimizzazione del margine. La cattura e lo stoccaggio della CO2, settore in cui Eni occupa una posizione di primo piano, crescerà nell’arco del Piano diventando un nuovo importante business per la transizione energetica, con una crescita significativa oltre il 2027.

Nella direzione Energy Evolution, Eni è pronta a cogliere rilevanti opportunità di crescita del business e dei risultati delle attività di energy transition. Plenitude ed Enilive rappresentano esempi di come Eni sia in grado di raggiungere massa critica nei business legati alla transizione energetica caratterizzati da elevati tassi di crescita e rendimenti attrattivi. Questi due business contribuiranno alla trasformazione complessiva, alla diversificazione e alla resilienza del business model di Eni. Il miglioramento delle performance di business e le azioni di efficienza nei costi svolgeranno un ruolo importante nella strategia di Eni. Versalis sarà ristrutturata e trasformata per recuperare una redditività sostenibile. Eni prevede di realizzare risparmi di costo attraverso iniziative di efficienza e semplificazione della struttura corporate.

Sulla base di questi significativi progressi, Eni genererà una crescita del cashflow operativo tra le migliori del settore grazie alla crescente qualità dei suoi business. Ciò sarà combinato con una manovra di investimenti disciplinata e selettiva e con un significativo contributo di cassa derivante dall’attività di gestione del portafoglio che può contare su di un ampio ventaglio di opportunità. La creazione di valore e l’efficiente impiego del capitale saranno ulteriormente rafforzati dai progressi che Eni prevede di compiere attraverso l’ingresso di capitali terzi nei veicoli satellitari, il tutto supportato da un solido quadro finanziario.

L’esplorazione continuerà a essere un importante motore di creazione di valore: Eni investirà oltre €1,5 miliardi nel corso del Piano

Direzione Natural Resources 

La direzione Natural Resources genererà nel tempo valore e cassa, garantendo al contempo la progressiva decarbonizzazione delle attività. Eni continuerà a perseguire una strategia prevalentemente organica, facendo leva sulle proprie competenze distintive, sulla leadership nell’esplorazione e sullo sviluppo rapido dei propri progetti aumentando la produzione di idrocarburi nel periodo del piano. Ggp continuerà a massimizzare il valore del gas prodotto, ampliando al contempo le attività di trading esistenti. Le attività di Ccus utilizzeranno le infrastrutture esistenti e i giacimenti esauriti per catturare e stoccare la CO2, sia per l’azienda stessa che come servizio per terzi. La significativa opzionalità e flessibilità dei nuovi progetti consente inoltre a Eni di liberare in anticipo il valore e di ridurre il rischio degli investimenti attraverso una gestione attiva del portafoglio, in linea con i risultati già ottenuti dall’applicazione del dual exploration model.

  • Valore: Il Cffo Upstream per barile aumenterà di oltre il 30% tra il 2023 e il 2027 a scenario costante, grazie alla qualità dei nuovi progetti fast track in particolare Congo, Costa d’Avorio, Indonesia e Libia.
  • Produzione: La produzione crescerà ad un tasso medio annuo del 3-4% fino al 2027, in media del 2% dopo le operazioni di dismissioni previste grazie all’accelerazione delle attività di gestione del portafoglio. Eni ha un numero significativo di Fid programmate e di opzionalità, in molti casi con una elevata quota di partecipazione, che offrono un’eccellente visibilità del business oltre il periodo di Piano e attestano la significativa materialità del suo portafoglio di progetti.
  • Capex netti Upstream: inclusa l’attività di portafoglio, la spesa netta upstream per investimenti sarà di circa €5 miliardi in media all’anno, -20% rispetto al precedente piano. Ciò riflette la qualità dei progetti, l’ottimizzazione degli investimenti e l’accelerazione delle dismissioni.
  • Portafoglio: Eni anticiperà la generazione di valore per il business riducendo la propria presenza nei progetti ad elevata partecipazione, in linea con l’applicazione del dual exploration model. Eni continuerà a ribilanciare il proprio portafoglio di asset attraverso la dismissione delle attività marginali. Complessivamente, si prevede che gli asset Upstream rappresentino oltre la metà del valore totale delle dismissioni di Gruppo.
  • Esplorazione: L’esplorazione è un elemento altamente distintivo del business model di Eni. La esplorazione “world class” della compagnia ha scoperto oltre 16 miliardi di boe di risorse negli ultimi 15 anni, di cui 900 milioni di boe nel 2023, al costo di circa 1,2$/ boe. Negli ultimi 10 anni, il Gruppo ha messo in produzione il 70% delle proprie scoperte e ha incassato circa €10 miliardi dalla cessione di quote derivanti dai successi esplorativi. L’esplorazione continuerà a essere un importante motore di creazione di valore, investendo oltre €1,5 miliardi nel corso del Piano.
  • Emissioni: Scope 1+2 Upstream, net zero confermato entro il 2030.
  • Ggp: L’Ebit pro-forma di GGP è previsto a circa €800 milioni nel 2024. Tale risultato riflette l’ipotesi di Eni di normalizzazione del mercato del gas con prezzi più bassi e, soprattutto, una volatilità significativamente inferiore. Tuttavia, attualmente il mercato rimane molto esposto ai cambiamenti di contesto quali eventi geopolitici, problemi di approvvigionamento, condizioni meteo e livelli della domanda. Qualora tali eventi si verificassero, Eni ha dimostrato di poter generare significativi upside fino a oltre €1 miliardo, facendo leva sul portafoglio di gas in approvvigionamento e sulla disponibilità di infrastrutture e logistica.
  • Ccs: La Ccs è una leva fondamentale per ridurre le emissioni nette e guidare la transizione energetica. Eni ha acquisito una posizione di leadership, in particolare nel Regno Unito e in Italia, e si sta espandendo in Nord Africa, Olanda e Norvegia. La Ccs diventerà quindi una delle piattaforme chiave del portafoglio di Eni orientato alla transizione energetica, sia per la decarbonizzazione delle proprie operazioni che come servizio per la decarbonizzazione di industrie terze. La capacità di stoccaggio gross unrisked è di circa 3 GigaTon. Eni si pone l’obiettivo di raggiungere una capacità gross di reiniezione di CO2 di oltre 15 Mtpa prima del 2030 e in aumento fino a circa 40 Mtpa dopo il 2030. La fase 1 del progetto Ccs di Ravenna sarà avviata quest’anno mentre lo sviluppo della fase 2 è previsto per il 2027, e sono possibili ulteriori fasi di sviluppo. Nel Regno Unito, il progetto Hynet si prevede sarà approvato entro quest’anno contemporaneamente a quello degli emettitori.
La capacità installata di energia rinnovabile di Plenitude sarà pari a 4 GW nel 2024

Direzione Energy Evolution

Enilive, Plenitude e Versalis, insieme a Ccs, rappresentano un portafoglio di business per la transizione energetica con prospettive di forte crescita e creazione di valore. Enilive si è affermata come azienda leader nel settore della bio-raffinazione a livello globale, distinguendosi per la tecnologia proprietaria, facendo leva su un modello di business integrato verticalmente con la produzione di agri-feedstock e potendo contare su un’esperienza operativa decennale. Plenitude, che fornisce energia a basse e zero emissioni di CO2 ai propri clienti, ha conseguito un’eccezionale crescita operativa e finanziaria e continuerà a progredire nel tempo. La creazione di valore di Plenitude è stata confermata dal recente investimento di Energy Infrastructure Partners. Si prevede che i risultati di Versalis torneranno alla redditività grazie a un piano di ristrutturazione e trasformazione dopo i risultati del 2023. Questi business costituiranno una piattaforma significativa per la crescita materiale del valore nel corso del Piano e oltre.

Bioraffinazione Enilive: si prevede una capacità di oltre 3 Mtpa al 2026 e di oltre 5 Mtpa al 2030, con un tasso di crescita di circa il 20%. Recentemente Eni ha approvato il terzo progetto di conversione bio della raffineria di Livorno, mentre un quarto progetto è attualmente in fase di studio in Italia. Due ulteriori Fid internazionali in Corea del Sud e Malesia sono previsti per il 2024. Entro il 2026 si prevede di raggiungere un’opzionalità Saf di oltre 1 Mtpa – pari a due volte l’obiettivo definito in precedenza – con un potenziale raddoppio entro il 2030. L’approvvigionamento di feedstock dagli agri-hub, aspetto distintivo della strategia di Eni, raggiungerà oltre 700.000 tonnellate nel 2027 che corrisponde a oltre il 35% del feedstock processato nelle bioraffinerie italiane di Eni.

Risultati e investimenti di Enilive: si prevede che Enilive consegua un Ebitda pro-forma di €1 miliardo nel 2024 e superiore a €1,6 miliardi nel 2027. Ciò riflette la crescita della capacità di bioraffinazione, le attività di rebranding delle stazioni di servizio e l’aumento del contributo dei servizi non-oil, che si prevede sarà pari a circa il 40% dei risultati totali delle attività retail entro la fine del Piano. I Capex di Enilive saranno in media di €0,5 miliardi all’anno nell’arco di Piano.

Capacità operativa di Plenitude: La capacità installata di energia rinnovabile sarà pari a 4 GW nel 2024, e più che raddoppierà a oltre 8 GW nel 2027. Raggiungerà gli oltre 15 GW entro il 2030 registrando una significativa tendenza di crescita. Tale crescita è sostenuta da una pipeline di 2 GW di progetti in esecuzione, 4 GW a maturità elevata/media e ulteriori 15GW a bassa maturità. I punti di ricarica per veicoli elettrici saranno circa 24 mila nel 2024 e si prevede che raddoppieranno tra il 2023 e il 2027.

Risultati e investimenti di Plenitude: Si prevede l’Ebitda pro-forma di €1 miliardo nel 2024, in aumento fino a €2 miliardi nel 2027. Gli investimenti di Plenitude saranno in media di circa €1,4 miliardi all’anno nell’arco di piano.

Versalis: A seguito delle perdite registrate nel 2023, determinate dallo scenario negativo del mercato globale della chimica, particolarmente deteriorato in Europa, Eni intende realizzare un piano di ristrutturazione. Versalis, anche attraverso l’acquisizione del controllo di Novamont nel 2023 è impegnata in una trasformazione e in un riposizionamento del proprio business verso prodotti specializzati quali chimica bio-based e circolarità, in linea con l’evoluzione del contesto strategico del business. Queste misure consentiranno di raggiungere il pareggio dell’Ebitda nel 2025 e un Ebit positivo entro il 2026, con un miglioramento significativo di oltre €600 milioni di euro per il Gruppo.

La strategia finanziara

Eni dispone delle risorse finanziarie e della flessibilità necessarie per attuare la strategia attraverso le varie fasi del ciclo. Il Piano si fonda su di un ottimale bilanciamento tra crescita, posizionamento di lungo termine e ritorni per gli azionisti. Tale equilibrio, unitamente alla disciplina di spesa e all’anticipazione di valore per effetto di un più ampio programma di disinvestimenti, assicura la solidità e la differenziazione della strategia finanziaria di Eni.

  • Il Cffo ante capitale circolante nel 2024 si prevede pari a €13,5 miliardi, con una media di €15 miliardi nel periodo del piano. A scenario costante, il Cffo al 2027 sarà superiore di oltre 30% a quello del 2024, o del 45% per azione. La crescita è guidata da tutti i settori, con Plenitude ed Enilive, i principali business legati alla transizione energetica, che insieme rappresentano circa il 20% di tale aumento, a conferma della diversificazione delle attività di Eni ad elevato valore.
  • Eni prevede di realizzare €1,8 miliardi di riduzione dei costi corporate nell’arco di Piano, in linea con l’evoluzione della strategia e con le opportunità derivanti dallo sviluppo del modello satellitare.
  • Grazie all’approccio disciplinato nella selezione degli investimenti e alla più ampia gestione del portafoglio, gli investimenti netti di Eni si riducono a €27 miliardi, circa €7 miliardi all’anno, inferiori di oltre il 20% rispetto al Piano dello scorso anno, grazie all’ottimizzazione, al miglioramento della qualità dei progetti e alla più ampia gestione del portafoglio.
  • Eni ha completato le principali acquisizioni in M&A necessarie per sostenere la propria strategia. L’attività di portafoglio nell’arco di Piano è focalizzata sull’applicazione del dual exploration model dell’Upstream, grazie ai continui e straordinari successi esplorativi, sulla razionalizzazione degli asset marginali e sull’avanzamento della strategia di valorizzazione del proprio modello satellitare. Entro la fine del Piano, Eni si aspetta che i quattro principali business legati alla transizione energetica (Plenitude, Enilive, Novamont, CCS) siano pienamente valorizzati, catturando i multipli di mercato.
  • Eni sta generando significativi flussi di cassa, ha un bilancio solido rispetto agli standard storici, un contenuto costo del debito, un’eccellente liquidità e una significativa flessibilità finanziaria. Nell’arco di Piano, il leverage è atteso pari al 15-25%, nella parte alta del range all’inizio del piano in virtù del completamento delle acquisizioni strategiche chiave, e nella parte inferiore alla fine del Piano.

Potenziamento della remunerazione agli azionisti  

Negli ultimi due anni Eni ha distribuito €11 miliardi, un record storico per la società, pari al 20% dell’attuale capitalizzazione di mercato. La remunerazione degli azionisti sarà potenziata. Eni intende distribuire tra il 30%-35% del Cffo annuale, in aumento rispetto al precedente 25%-30%, sotto forma di dividendi e di buyback. In presenza di upside si prevede di destinare fino al 60% dei flussi di cassa incrementali del piano rispetto al precedente 35%. Il dividendo proposto per il 2024 aumenta di oltre il 6% a €1,00 per azione da €0,94, pagato in rate trimestrali, e l’acquisto di azioni proprie è fissato a €1,1 miliardi di euro e fino a un massimo di €3,5 miliardi. Nel periodo del Piano quadriennale, la remunerazione per gli azionisti è pari al 40% dell’attuale capitalizzazione di mercato.














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