Forte ripresa per gli M&A in Italia: nel Q1 operazioni per 14,6 miliardi (+55%). L’analisi di Kpmg

Rallentano i volumi, ma crescono i deal con valore superiore al miliardo. La pipeline attesa per il 2024 sul mercato italiano supera di gran lunga i 30 miliardi di euro di controvalore

Ottime notizie per il mercato M&A in Italia, con un 2024 che parte con una forte ripresa. Nel Q1 si sono registrate operazioni per circa 14,6 miliardi di  euro (+55,2% rispetto al primo trimestre 2023) che rappresentano oltre il 40% dei controvalori registrati nell’intero 2023 (pari a 35,1 miliardi di euro). Un risultato  che è stato determinato essenzialmente dalla chiusura di alcuni grandi deal sopra il miliardo di euro.  

Rallentano invece i volumi: dopo un triennio da record in termini di numero di  operazioni, che su base annua si sono sempre attestate intorno alle 1200, il 2024  è iniziato in modo più prudente registrando nei primi tre mesi solo 272 deal  (-24,4% rispetto al primo trimestre 2023). Importante notare, però, che tale dato  risulta comunque superiore a quanto registrato nei primi 3 mesi degli anni  precedenti al 2020. 







Secondo Max Fiani, partner KPMG e curatore del rapporto, «stiamo assistendo ad un primo trimestre molto favorevole per l’M&A italiano, con una delle migliori partenze degli ultimi 10 anni, soprattutto grazie al contributo dei settori Energy, Industrial e dei Financial Services. Nonostante la flessione dei volumi, che per ora non preoccupa, si è registrata un’importante ripresa dei deal di taglio medio grande, in linea con quanto verificatosi anche a livello internazionale dove si sono registrati 14 deal con un controvalore superiore ai 10 miliardi di dollari nel primo trimestre».

Altra nota positiva riguarda la “direzione” delle operazioni. Infatti, circa il 60% dei  controvalori registrati nel primo trimestre sono relativi ad acquisizioni operate  da soggetti italiani nei confronti di target estere. Tra queste, ricordiamo un ulteriore rafforzamento nel campo della sanità della holding della Fam. Agnelli  (Exor), che dopo i recenti investimenti in Philips, Institut Mérieux e Lifenet ha  acquistato per 500 milioni di euro, il 10,1% di Clavirate, Società, con sede a  Londra (quotata al NYSE), che offre risultati di studi e ricerche scientifiche ed  accademiche in diversi ambiti, tra cui la salute.

In termini di quantità, l’M&A domestico (Italia su Italia) rappresenta oltre il  50% delle operazioni concluse nel primo trimestre 2024, tali deal sono costituiti  da operazioni medio-piccole che hanno rappresentato, circa il 12% dei  controvalori del periodo, segnale di un continuo consolidamento del comparto  industriale italiano. Ne sono un esempio nel segmento industriale la recente acquisizione di Gmm, azienda leader, che opera nel settore della  progettazione e costruzione di frese a ponte per l’industria della pietra, da parte  del Gruppo Biesse. Nel settore della moda, oltre Minerva Hub (che nel corso dei  primi mesi ha portato a termine l’acquisizione di altre quattro società: Goretti,  Deadema, Teknomabel ed Ѐstro Lab), sempre più aziende concorrono alla  creazione di poli specializzati. Il Gruppo Gentili Mosconi ha recentemente rilevato  il 70% dell’azienda comasca Tintoria Comacina, attiva nella tintura e finissaggio  di tessuti serici classici, con l’intento di creare un polo concentrando sinergie e  competenze del processo produttivo tessile; Holding della Moda, fondata da  Claudio Rovere, ha rafforzato ulteriormente la propria presenza nel segmento  della pelletteria con l’acquisizione di Emmetierre e Fast Pelle, aziende artigiane  fiorentine specializzate nella produzione di articoli di piccola pelletteria e  borsetteria per i principali marchi del lusso internazionale. 

Il ruolo del Private Equity 

Nei primi 3 mesi del 2024 si è registrata una ripresa delle operazioni portate a  termine dai Private Equity (inclusi add-on e dismissioni) che in termini di  controvalore hanno partecipato a deal per circa 8,2 miliardi (56% del totale), con  importi superiori ai circa 5,2 miliardi registrati nell’intero 2023 (15% del totale  2023). 

Tra le principali operazioni chiuse a marzo 2024 ricordiamo l’acquisizione della  maggioranza (50,2%) di Autry International, Società italiana attiva nella  produzione e commercializzazione di sneakers premium, da parte di Style Capital  SGR per un controvalore di 300 milioni di euro. I soci fondatori della famiglia Doro  manterranno una quota rilevante dell’azienda, affiancati da Made in Italy Fund II,  il veicolo di Private Equity di Quadrivio & Pambianco che reinvestiranno nella  Società. Sempre nell’ultimo mese è stata perfezionata l’operazione relativa  all’ingresso in ENI Plenitude del fondo svizzero EIP Energy Infrastructure Partners attraverso un aumento di capitale di 588 milioni di euro per una quota  pari a circa il 7,6% del capitale sociale. Tale operazione ha l’obiettivo di rafforzare  ulteriormente la struttura finanziaria della Società e catalizzarne il percorso di  crescita verso la transizione energetica.

Uno sguardo al mercato borsistico 

Volgendo lo sguardo al mercato borsistico, 5 sono le Società che si sono quotate  nel primo trimestre del 2024 sul segmento Euronext Growth Milan: i) Kruso Kapital Società specializzata nella concessione di prestiti su pegno a privati, ii)  Egomnia Società di servizi informatici, iii) Espe Società operante nello sviluppo,  realizzazione ed integrazione di sistemi energetici industriali, iv) Palingeo Società attiva nei servizi geotecnici e geognostici nel settore delle costruzioni  civili e delle infrastrutture per operatori industriali e pubbliche amministrazioni, ed  v) Bertoletti Società attiva nella progettazione, produzione e  commercializzazione di sistemi di movimentazione, trasporto e stoccaggio di  materiale e componenti industriali per il segmento professionale. Hanno invece  abbandonato, tramite OPA, il listino: i) Pierrel (OPA di Fin Posillipo, holding del  gruppo Petrone) Società farmaceutica e ii) Renegetica (OPA lanciata da CVA – Compagnia Valdostana delle Acque – tramite la controllata CVA EOS) Società attiva nel settore delle energie rinnovabili prevalentemente nel ruolo di  sviluppatore di progetti fotovoltaici. La procedura di delisting volontario è stata  invece scelta da: i) CNH Industrial (oggi quotata solo al NYSE) e ii) Softec,  Società quotata sull’EGM, attiva nel settore della digital trasformation

Si segnalano inoltre l’acquisizione, con conseguente delisting dal London Stock  Exchange, di ScS Group da parte di Poltronesofa per circa 116 milioni di euro.  La Società è attiva nella vendita al dettaglio di divani e poltrone con circa 100  negozi distribuiti su tutto il territorio del Regno Unito. 

I principali trend settoriali 

A livello settoriale, i tre principali macro settori a cui è attribuibile circa l’85% dei  controvalori registrati nel primo trimestre del 2024, sono: i) Energy & Utilities con  5,7 miliardi di euro; ii) Industrial Markets con 3,4 miliardi di euro; iii) Financial  Services con 3,3 miliardi di euro. 

In ambito Energy & Utilities l’operazione più importante del trimestre in termini  di controvalori: l’acquisizione per circa 4,5 miliardi di euro, da parte di ENI  dell’intero portafoglio di attività di Neptune Energy Group Limited (ad eccezione  delle attività in Norvegia ed in Germania), Società leader nell’esplorazione e  produzione di gas al fine di consolidare la propria posizione di leadership in Nord  Africa, ed incrementare la produzione anche in Nord Europa, dove l’operazione  apre anche a nuove opportunità nel settore della CCS (Carbon Capture and  Storage). Nel segmento “green energy”, strategicamente rilevante l’acquisizione  da parte di FNM (Ferrovie Nord Milano) dell’80% del capitale di Viridis Energia,  la quale consentirà al Gruppo di entrare nel settore della produzione di energia rinnovabile in linea con gli obiettivi ambientali previsti dal piano strategico 2021- 2025.

Con riferimento al macro settore Industrial Markets, si è assistito  all’acquisizione, da parte della banca d’affari americana BDT & MSD Partners,  del 49,8% del Gruppo IMA, (specializzato nella progettazione e produzione di  macchine automatiche per il processo e il confezionamento di prodotti  farmaceutici, dispositivi medici, cosmetici, tè, caffè e altri prodotti alimentari). La  parte venditrice è rappresentata da BC Partners che, nel gennaio 2021, aveva  supportato la Famiglia Vacchi nell’OPA sul titolo portando al delisting il Gruppo. BDT & MSD Partners, la quale detiene una partecipazione di minoranza  significativa anche nella concorrente americana ProMach, mira tramite questa  operazione a creare un colosso da oltre 5 miliardi di fatturato nei prossimi anni  ed alla successiva quotazione dello stesso a Wall Street. Segue la cessione da  parte di Alcedo del 100% di Friulair (Società attiva nella produzione e vendita di  essiccatori, filtri, refrigeranti per il trattamento dell’aria compressa oltre a sistemi  di refrigerazione industriale ad acqua), a Ingersoll Rand (Gruppo statunitense  operante nella produzione e distribuzione di soluzioni per l’aria compressa) per  circa 135 milioni di euro. Proseguono nei primi mesi del 2024 i processi di  internazionalizzazione e portfolio prodotti dei grandi Gruppi Italiani. Nel mese di  febbraio, il Gruppo Mapei ha rilevato Diaplas azienda canadese specializzata  nella produzione di profili e finiture per pavimenti e pareti e Bitumat, azienda  leader nella produzione e commercializzazione di sistemi impermeabilizzanti con  sede in Arabia Saudita. Fincantieri ha concluso l’acquisizione del 100% di  Remazel Engineering per circa 65 milioni di euro, al fine di rafforzare il  posizionamento sulle competenze distintive ingegneristiche e tecnologiche dei  segmenti ad alto valore aggiunto della subacquea e del marine energy. Coesia ha rafforzato la presenza sul mercato statunitense con l’acquisizione di  Automation & Modular Components, azienda produttrice di sistemi di  automazione con controlli integrati per la movimentazione dei materiali, nastri  trasportatori da integrare in sistemi di assemblaggio ed in linee di produzione. 

Infine, in relazione al settore Financial Services la principale operazione del  trimestre è stata costituita dall’acquisizione della totalità di Liberty Seguros,  compagnia assicurativa spagnola che opera in Spagna, Portogallo, Irlanda e  Irlanda del Nord, per circa 2,3 miliardi di euro, da parte di Assicurazioni Generali  con l’obiettivo di rafforzare le capacità di distribuzione e migliorare l’offerta ai  clienti grazie ad una più ampia gamma di prodotti. A seguire, in abito bancario, la  più rilevante operazione è stata rappresentata dalla cessione da parte del MEF,  per circa 650 milioni di euro, di una ulteriore quota (pari al 12,5%) della Banca Monte dei Paschi di Siena (MPS), rendendola ancora più contendibile sul mercato. Risale infatti a pochi mesi fa (novembre 2023), la precedente cessione  del 25% tramite la quale il MEF è passato in minoranza nel capitale della banca  riducendo la propria partecipazione dal 64,2% al 39,2%. 

In termini di numerosità delle operazioni si confermano, in vetta alla classifica, i  settori tipici del Made in Italy a cui è attribuibile quasi il 60% delle operazioni  concluse nel primo trimestre: i) Consumer Markets (35,1%) e ii) Industrial Markets  (23,2%). Tra queste ricordiamo la creazione di un polo delle macchine da caffè  professionali da parte di De’ Longhi tramite l’acquisizione del 42% de La  Marzocco International per un esborso complessivo pari a circa 344 milioni di  euro. Il Gruppo De’ Longhi aveva già acquisito in due tranche, prima nel 2017 e  poi nel 2021, il 100% di Eversys, Società svizzera, in forte crescita nel comparto  delle macchine professionali automatiche da caffè. A seguito di tale acquisizione il Gruppo De Longhi Gruppo ha perfezionato gli accordi di un’operazione di business combination tra la controllata Eversys,  leader nella produzione e distribuzione di macchine per il caffè automatiche, e La  Marzocco, leader nella produzione e distribuzione di macchine per il caffè semi automatiche e macinacaffè. 

Outlook 2024 

La pipeline attesa per il 2024 sul mercato italiano in termini di operazioni  annunciate, ma non ancora finalizzate, supera di gran lunga i 30 miliardi di euro  di controvalore. Tra i deal in attesa di closing ricordiamo, nel comparto Energy,  l’accordo di Enel per la cessione degli asset di generazione (per 1,3 miliardi 

di euro) e degli asset di distribuzione, fornitura e servizi energetici avanzati in  Perù (per 2,9 miliardi di euro), oltre che l’accordo per la cessione ad A2A del 90%  di un una NewCo nella quale saranno conferite le attività di distribuzione elettrica in alcuni comuni delle province di Milano e Brescia (per 1,2 miliardi di  euro). Degna di nota, inoltre, l’imminente cessione di una quota del 35% da parte  della Fam. Moratti di Saras a Vitol, Società che opera nel commercio di  commodity con sede nei Paesi Bassi. Nel settore TLC c’è grande attesa per il  closing della cessione da parte di Telecom della rete fissa confluita in NetCo. 

Nel settore Consumer Markets entro l’anno si prevede: i) il closing relativo  all’acquisizione record del Gruppo Campari del cognac francese Courvoisier  dalla Beam Suntory per circa 1,2 miliardi di euro; ii) il delisting del Gruppo Tod’s  a seguito dell’OPA lanciata da Crown Bidco (L Catterton) e iii) la quotazione di  Golden Goose, azienda leader nel comparto sneakers di fascia alta, la cui  maggioranza è attualmente detenuta da Permira. Nel comparto Finanziario, in  ambito Assicurativo, si vedrà la riorganizzazione della struttura azionaria del  Gruppo Unipol. Il piano prevede i) la fusione per incorporazione di UnipolSai Assicurazioni, Unipol Finance, UnipolPart I e Unipol Investment in Unipol  Gruppo, (Società interamente partecipate da Unipol Gruppo che detengono  partecipazioni in UnipolSai); ii) unitamente al lancio di un’Opa da parte di Unipol  Gruppo sulla totalità delle azioni ordinarie di UnipolSai non detenute. 

Sempre in ambito Financial Services, oltre alla già menzionata maggiore contendibilità di Mps, gli occhi sono puntati sulla attesa dismissione da parte del Mef di ulteriori quote di Poste Italiane (per circa 2 miliardi di euro). Inoltre, il CdA di Azimut, gruppo attivo nel risparmio gestito, incluso nel FTSE MIB, ha  deliberato un progetto che prevede lo spin off di una parte della rete italiana di  Consulenti Finanziari che confluirà in una nuova banca digitale con l’obiettivo di  quotarla entro 6-9 mesi. 














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