Piano Industria 5.0: credito d’imposta dal 35% al 45% sui macchinari green

di Barbara Weisz ♦︎ Approvato nell'ambito del decreto Pnrr il Piano Industria 5.0. Agevolati al 35% gli investimenti in macchinari che comportano un risparmio energetico minimo del 3%. Il credito d'imposta sale al 40% e 45% proporzionalmente alla riduzione del consumi. Meccanismo a scaglioni per cui l'incentivo si riduce sopra i 2,5 milioni

Oggi in Consiglio dei Ministri è stato approvato il decreto-legge Pnrr, che introduce il nuovo "Piano Transizione 5.0", su proposta del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso.

Il credito d’imposta 5.0 sugli investimenti in beni strumentali e software che abilitano la svolta green va dal 35% al 45%, a seconda dell’entità del risparmio energetico. Ci sono tre aliquote base, 35%, 40% e 45%, e un complesso meccanismo per cui con l’incremento dell’investimento l’agevolazione tende a ridursi. Fino a 2,5 milioni di investimenti si applica l’aliquota piena spettante, mentre per importi più alti si inserisce si applicano aliquote più basse sulla quota in eccedenza. Ci sono poi una maggiorazione per l’installazione di pannelli fotovoltaici, e un incentivo  per la formazione. In tutto, le risorse a disposizione sono pari a 6,3 milioni di euro, finanziati dal Pnrr. L’agevolazione, proposta del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, vale per due anni, il 2024 e il 2025. Vediamo tutto.

L’atteso decreto che contiene il Piano 5.0 è stato approvato dal Consiglio dei ministri di oggi, 26 febbraio. La ratio è naturalmente quella di incentivare la transizione green delle imprese, applicando crediti d’imposta agli investimenti. Il meccanismo è fondamentalmente lo stesso già applicato con gli incentivi del Piano 4.0.







Attenzione: i credit d’imposta del Piano Transizione 4.0 restano in vigore. Semplicemente, si applicano ai macchinari che non rispondono ai requisiti richiesti per essere considerati green. I due benefici non sono cumulabili, nel senso che l’impresa non può utilizzarli entrambi per lo stesso investimento.

Le aliquote agevolative

Il credito d’imposta 5.0 sugli investimenti in beni strumentali e software che abilitano la svolta green va dal 35% al 45%, a seconda dell’entità del risparmio energetico.

Vediamo con precisione quali sono le aliquote agevolative. Il requisito di base è che il macchinario deve abilitare un risparmio energetico annuo pari almeno al 3% dell’intera struttura produttiva, oppure al 5% del singolo processo a cui si riferisce l’acquisto dei beni. Il software è agevolato se si riferisce a un macchinari con le caratteristiche sopra esposte. Se la riduzione dei consumi è sopra il 6%, sale l’incentivo. Ecco il meccanismo delle aliquote:

1) Riduzione dei consumi pari al 3% (è il livello minimo per avere accesso all’incentivo 5.0), oppure del 5% riferito al singolo impianto:

  • investimento fino a 2,5 milioni di euro: credito d’imposta del 35%;
  • investimento fino a 10 milioni di euro: sulla quota eccedente i 2,5 milioni, il credito d’imposta è del 15%;
  • investimenti fino a 50 milioni di euro (tetto massimo dei costi ammissibili): sulla parte eccedente i 10 milioni, l’agevolazione è al 5%.

Come si vede, con il progredire dell’investimento la percentuale totale dell’agevolazione di riduce in considerazione del meccanismo sopra esposto.

La premier Giorgia Meloni lo scorso novembre aveva anticipato che le misure relative a transizione 5.0 sarebbero arrivate nel 2024.

2) Riduzione dei consumi energetici della fabbrica pari almeno al 6%, oppure al 10% dell’impianto su cui si concentra l’investimento:

  • investimento fino a 2,5 milioni di euro: agevolazione al 40%;
  • investimento fino a 10 milioni di euro: agevolazione al 20% sulla parte eccedente i 2,5 milioni;
  • investimento fino a 50 milioni di euro: agevolazione al 10% sulla quota di spesa che supera i 10 milioni di euro:

3) Riduzione dei consumi sopra il 10%, oppure al 15% del singolo impianto:

  • investimento fino a 2,5 milioni di euro: credito d’imposta al 45%;
  • investimento fino a 10 milioni di euro: credito d’imposta al 25%;
  • investimento fino a 50 milioni di euro: credito d’imposta al 15%.

I beni ammessi all’incentivo sono gli stessi agevolati dal piano Transizione 4.0, contenuti negli allegati A e B legge 232/2016. Vanno acquistati nel 2024 o nel 2025, e bisogna tenerli per almeno cinque anni. Nei massimali sopra esposti vanno comprese anche le spese di formazione, che sono ammissibili fino al 10% dell’investimento totale (quindi, se l’impresa spende in tutto 2 milioni di euro, applicherà l’incentivo fino a 200 milioni delle spese di formazione). I pannelli fotovoltaici, invece, rilevano applicando una maggiorazione del 120 o 140% sul costo sostenuto. Quindi, in pratica, aumentano la base su cui si applica l’aliquota agevolativa.

Per utilizzare il creduto d’imposta sono necessarie precise documentazioni, elencate nel decreto. Una novità rispetto alle agevolazioni 4.0 sono le procedure: non si utilizza il credito d’imposta direttamente in dichiarazione, bisogna presentare domanda al ministero delle Imprese e del Made in Italy. Il quale darà un via libera in base alla disponibilità di risorse.














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