Performance marketing, la nuova frontiera digital secondo Websolute

di Laura Magna ♦︎ L’azienda digitalizza i processi di business tramite Ai, realtà aumentata e mktg automation. Una formula che sembra piacere al mercato, come testimoniato dal fatturato in crescita del 50% nel primo semestre 2019. Tra i clienti Ariston, Alphasygma, Scavolini, Atlas Concorde, Vortice, Biesse Group

Nel prossimo futuro di Websolute, digital company italiana tra le più importanti di questo settore, ci sono diversi nuovi fronti, tra cui realtà aumentata e mktg automation, che vorrebbero spingere fino all’Ai. Tutto questo anche con altre importanti iniziative di M&A. Una delle specificità della società è quella di porsi come interlocutore unico sui tanti fronti digital e di fornire al proprio target di imprese medio – grandi (per lo più manifatturiere, ma non solo), strategie integrate di Brand, marketing ed commerce (sia on line che in ottica di multicanalità), in Italia e nel mondo.

«Lo facciamo con un approccio consulenziale continuativo, all’interno del quale garantiamo un affiancamento propositivo ed evolutivo. I nostri servizi di assistenza sono sì di natura consulenziale, però completano anche il gap che c’è abitualmente tra la consulenza e l’execution dei vari progetti, passandone anche attraverso il project management continuativo. Questa riteniamo che sia sicuramente una nostra caratteristica distintiva e certamente molto rara nello scenario delle Digital Companies italiane», dice a Industria Italiana Lamberto Mattioli, ceo di Websolute.







L’azienda (8 milioni il fatturato 2018 e circa 6 i primi sei mesi del 2019) ha una storia singolare: perché nasce in provincia, a Pesaro e nel 2001, sei anni prima che venisse lanciato il primo IPhone e riesce a vedere il potenziale della Rete per le strategie di marketing e commerciali delle aziende, quando la Rete è ancora questione di pochi. 

Lamberto Mattioli, ceo di Websolute

«Oggi gestiamo tutti i servizi integrati che costituiscono i pilastri della strategia online di qualsiasi azienda: dalle piattaforme tecnologiche, al seo, ai Google analitycs, all’ecommerce, sia dal punto di vista delle tecnologie che della gestione; fino ai social media su mercati italiani ed esteri. Il digital marketing è oggi diventato performance marketing: le aziende vogliono sapere come migliorare le prestazioni delle proprie piattaforme online, sia che si tratti di ecommerce che di altri siti istituzionali, sia quindi che si tratti di vendere che di fornire agli utenti informazioni utili al proprio business.

La stessa storia di Mattioli segue il percorso dell’evoluzione dell’informatica. «Fino agli anni ‘90 vendevo sistemi informativi– racconta il ceo – ed alla fine di quel decennio assieme ad un gruppo di amici che avevano uno studio grafico, nacque la prima realtà che si occupava di web. Le competenze di quella realtà non mi permettevano però di affrontare e risolvere le esigenze delle realtà più importanti alle quali ci proponevamo per erogare appunto, servizi online. I siti che si facevano erano sicuramente belli ed efficaci sotto l’aspetto grafico e comunicativo, ma non erano in grado di affrontare le problematiche di realtà più strutturate, come quelle di gestire un catalogo prodotti complesso, piuttosto che le interazioni coi sistemi informativi (gli stessi che avevo magari già proposto loro nella precedente esperienza lavorativa). A quel punto prese forma un progetto molto ambizioso ed (a quei tempi), sicuramente innovativo, che prevedeva la costituzione di una nuova realtà che integrasse sia le anime comunicative che quelle tecniche. Questo avvenne proponendo ad un’altra realtà del nostro territorio, che si occupava comunque di web, ma approcciandolo sotto l’aspetto tecnologico di costituire un nuovo unico soggetto e fu così che nel 2001 nacque Websolute».

Websolute è cresciuta nel corso degli anni successivi come una normale web agency e proseguendo nella logica di erogare tutte le competenze digital (che nel corso degli anni erano però diventate decisamente più numerose e complesse) all’interno della stessa realtà aziendale, fino al 2015. Un’unica struttura dentro cui c’erano tutte le competenze necessarie, che seguiva tutto l’impianto di ogni progetto, dalla consulenza alla esecuzione. Successivamente è stato necessario strutturare l’azienda in maniera diversa e più complessa, perché continuando ad agire in questo modo, il rischio di diventare “tuttologi” e di appiattire la qualità dei singoli servizi, era altissimo. «Volevamo rimanere interlocutori unici però avevamo una ragionevole certezza, ovvero che ampliando lo spettro dei servizi avremmo finito per penalizzarne la qualità. Inoltre stavamo crescendo anche dal punto di vista territoriale, uscendo dalle regioni limitrofe alla nostra», prosegue Mattioli. 

La sede di Websolute

«La nostra idea era quella di trasformarci in una Digital Company, all’interno della quale ci fossero realtà specializzate (e verticali) sulle diverse competenze strategiche da noi ritenute necessarie, dall’ecommerce (sia come piattaforme tecnologiche che come management), all’erogazione di servizi social media sui mercati internazionali, come la Cina, che sarebbe impermeabile da parte di qualsiasi azienda che non avesse un presidio locale. Tra il 2016 e il 2018 l’obiettivo è stato quello di ricercare aziende che sul mercato possedessero le competenze che ritenevamo strategiche, da portare poi all’interno del nuovo gruppo. Nel 2018 il progetto della Digital Company si è completato ed il nostro team è ora composto di una serie di aziende specialistiche che interagiscono all’interno di progetti di Digital Strategy più ampia (al centro della quale c’è Websolute), ma che si muovono in autonomia sul mercato, sui propri settori verticali», spiega Mattioli.

Le aziende del gruppo sono la trevisana Moca Interactive, che si occupa di Seo, Cro e Performance Mktg; Xplace, che da Ancona gestisce i social media anche per i mercati esteri. La Dna Family Network, che produce contenuti per bambini da 0 a 6 anni su youtube (il canale Coccole Sonore è il primo in termini di Views per il settore “family”). E, ancora, la toscana Shinteck, nel mobile development e la Ws More, specializzata su virtual & augmented reality, che avrà presto sviluppi molto importanti. 

Websolute e la realtà aumentata

Nel 2018, inoltre, irrobustita anche la propria struttura societaria con l’ingresso di Irfk (realtà specializzata in pmi innovative con acquisizione del 20% delle quote azionarie), la compagine societaria di Websolute ha guardato quali possibilità ci fossero nel mercato per reperire finanza per la crescita. «Abbiamo valutato nuove forme di partnership industriale, ma alla fine abbiamo optato per la quotazione su Aim, sempre senza perdere di vista il progetto generale che è quello di servire il nostro cliente non fornendogli un sito, o un ecommerce, ma una digital strategy con una roadmap di 12-18 mesi, all’interno della quale attivare i diversi servizi, social media o seo nei diversi mercati esteri. Tutto questo sempre cercando di garantire un’interlocuzione unica tra l’azienda cliente e l’ecosistema di imprese di Websolute, puntando a semplificare le complessità tipiche di queste tipologie di interazioni».

Il valore aggiunto di questa digital company è chiaro: non si limita alla consulenza, «ma come già detto, colma il gap tra strategia ed execution. Le strategie di consulenza dicono cosa fare ma spesso non arrivano fino in fondo. Chi si rivolge alla società si trova con una soluzione chiavi in mano, dalla consulenza strategica a tutto quello che sta nel project management fino all’execution con un’unica responsabilità e un referente unico. Il 10 febbraio l’azienda ha aperto una nuova sede in Sicilia e ha inserito tre figure commerciali senior a presidio delle aree Veneto e Lombardia. La sede sull’Isola si va ad aggiungere all’Head Quarter di Pesaro e alle altre sedi e uffici di rappresentanza del Gruppo presenti nel territorio di Monza, Roma, Treviso, Pisa, Arezzo, Ancona, Salerno e Shanghai raggiungendo così nel primo bimestre 2020 la quota di 12 presidi territoriali. 

Il team di Websolute

Le aziende target di Websolute sono pmi, per cui la prossimità territoriale rispetto a un fornitore come Websolute è prioritaria. «Piccole e medie imprese da qualche decina a qualche centinaio di milioni di euro di fatturato, la componente b2b è prevalente ma operiamo anche verso imprese b2c e trasversalmente a tutti i settori industriali. La manifattura consta per il 50-60% del totale dei clienti e cresce in volume». Il settore Home & design cuba il 20% del fatturato; il food un ulteriore 17% e la meccanica il 14%. 

Così tra i clienti compaiono aziende come Atlas Concorde, la seconda impresa ceramica italiana con un volume di affari di 1,2 miliardi di euro, alle medie aziende, spesso ancora con imprenditoria familiare. Nel mezzo aziende come Dorelan nel settore dei materassi o i mobili lombardi di alta gamma di Minotti e Giorgetti. Ma anche nomi della meccanica come quelli di Ariston, Vortice, Biesse Group. «Lavoriamo con Pasta De Cecco da tre anni. Con Orogel nei surgelati e Bahlsen nei dolciumi confezionati; con Valsoia e con Eurospin per cui abbiamo sviluppato una piattaforma di ecommerce per i viaggi, che pur essendo un business non core genera un importante volume di affari», dice Mattioli. Che cita anche aziende pharma, del calibro di Alphasygma ed altre.

Websolute in pillole

Passando per Scavolini, con cui ha realizzato un innovativo progetto di omnicanalità, grazie a cui l’ecommerce non entra in conflitto con la rete di rivenditori sul territorio (oltre 1.000 in Italia e 100 all’estero) che rappresentano la fonte principale di vendita per l’azienda, ma rafforzando il rapporto del produttore con la rete. «Il punto vendita resta un attore molto importante. Dall’ecommerce può comprare online e dopo rivolgersi al punto vendita per consulenza, installazione e tutto l’aspetto di servizio. Dalle statistiche Google si evince che l’efficienza del traffic store tra chi naviga l’ecommerce e chi il sito istituzionale, sono in un rapporto di 10 a 1. Ma sono già consapevoli e pronti all’acquisto».

E da questo lungo elenco di nomi si evince come, anche per le aziende tradizionali, stare sul web, in maniera strategica e non episodica, sia sempre più vitale. Il modello di business di Websolute è solido perché aggiunge ai contratti delle classiche attività progettuali “una tantum”, anche servizi di manutenzione continuativa che possono avere durata annuale o pluriennale. «Innanzitutto i primi dieci clienti ci assicurano il 30% del fatturato complessivo. Secondariamente, fatto un primo progetto eroghiamo la manutenzione con logiche di servizi annuali ricorrenti che incidono per oltre il 40% del volume di affari».

Ma Websolute è di fatto anche un grande system integrator, «e quindi il 40% delle nostre persone sono programmatori, il che ci dota delle competenze necessarie a costruire i siti ma anche a per interagire con le banche date aziendali, attraverso i responsabili dei sistemi IT delle aziende clienti. Riusciamo anche a fare analisi dei dati estremamente profonde, arrivando a gestire le numerosissime informazioni che sono all’interno dei sistemi da noi presidiati, per dare a chi si rivolge alle piattaforme dei nostri clienti un contenuto il più profilato possibile. L’Ai è uno dei nostri possibili obiettivi: un fronte che stiamo provando ad affrontare nel secondo step. Nella nostra strategia, per il 2020, c’è senza dubbio l’ampliamento della rete commerciale diretta e la creazione di una rete indiretta attraverso la costituzione di Websolute Points ovvero web agency ed agenzie di comunicazione di piccole – medie dimensioni, ma radicate sul territorio e con un patrimonio di clienti e relazioni fidelizzate a cui trasferire eventualmente le nostre competenze in cui loro sono carenti e infine attraverso acquisizioni di digital agencies di medie e piccole dimensioni sul mercato nazionale», conclude Mattioli. 














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