Sfide e strategie di Skf Industrie per il 2020

di Antonio Picasso ♦︎ Intervista a Ezio Miglietta, ceo della filiale italiana (una delle maggiori manifatture del Paese) del colosso svedese che ha inventato i cuscinetti volventi. Il leggero arretramento del 2019 sarà più che recuperato nell'anno successivo, soprattutto nel secondo semestre. I progetti 4.0 degli stabilimenti di Airasca e Moncalieri. I piani per Bari e per il Sud. Le relazioni industriali

L'interno dello stabilimento Skf

«Guardiamo il 2020 con molta attenzione. Ci aspettiamo i primi due trimestri complessi e la ripresa soprattutto nella seconda parte dell’anno». Ezio Miglietta, amministratore delegato di Skf Industrie, la controllata italiana della multinazionale svedese (74 miliardi di euro di ricavi, 46mila dipendenti) leader mondiale di tecnologie, tra cui cuscinetti volventi, tenute e sistemi di lubrificazione, fa una valutazione del suo gruppo, inserito nell’ecosistema nazionale con 15 stabilimenti, in cui è impiegata una forza lavoro pari a 3.615 unità. Skf Industries è una delle principali realtà manifatturiere del nostro Paese, frutto dell’acquisizione e successiva trasformazione della Riv, un’azienda storica, nata nel 1906 (stesso anno della Skf), per decenni orbitante quasi esclusivamente nella galassia Fiat, acquisita da Skf nel 1965 (fino al 1988 si è chiamata Riv-Skf).

«Siamo un’azienda solida, finanziariamente rafforzata, con un debito abbassato e un cash flow positivo. Per questo osserviamo con serenità il rallentamento registrato nel 2019». Skf Industrie chiude infatti a 1.131 milioni di euro i ricavi del 2019, segnando una flessione del 3% rispetto all’anno precedente (1.168 milioni). Anche l’utile operativo, pur rimanendo molto buono, è calato leggermente, da 107,8 milioni a 96,7. Aumentati invece gli investimenti, passati da 24 a 36 milioni, anche in seguito all’acquisizione di Kami e Csmp, due fornitori che sorti da precedenti spin-off della stessa Skf. Per Miglietta, la causa è un calo della domanda in linea con l’Europa e con le debolezze del mercato globale. Automotive e business industriale sono i più colpiti. Fortunatamente, il buon andamento del comparto aerospaziale ha ridotto l’impatto, provocando solo il leggero arretramento appena descritto.







Uno scenario analogo era stato tracciato già dalla casa madre, quando, nella sua relazione di fine anno, Alrik Danielson, presidente e ceo del gruppo, aveva sottolineato che «il primo semestre dell’anno è stato caratterizzato da una domanda stabile, mentre la restante parte ha segnato una flessione, a fronte della quale abbiamo mantenuto un ottimo risultato operativo. L’attenzione costante alla riduzione dei costi ha più che compensato l’inflazione e ci ha permesso di continuare a ottenere risultati consistenti e a investire nei nostri stabilimenti e nella ricerca e sviluppo».

 

Le sfide dell’automotive e dell’aerospazio

Ezio Miglietta, amministratore delegato della controllata italiana di Skf

Le difficoltà dell’auto hanno provocato scossoni in buona parte dell’industria manifatturiera e a livello internazionale. La stretta del mercato finale ha provocato un effetto domino lungo tutta la filiera. La stessa Skf ha risentito del problema, nello specifico un calo di produzione della componentistica e quello delle macchine utensili. «Soprattutto per queste ultime abbiamo registrato perdite anche a doppia cifra», spiega ancora il numero uno della controllata italiana. «Tuttavia, ci aspettiamo una ripresa con la seconda metà dell’anno. Anzi, siamo già pronti a vincere altre scommesse con l’avvio di nuovi progetti».

Le innovazioni introdotte nel motore ibrido e in quello elettrico rappresentano nuove frontiere in cui Skf intende confermare la propria leadership. Proprio l’anno dopo in cui la multinazionale ha celebrato i cento anni del cuscinetto orientabile a rulli, inventato a Göteborg dall’ingegnere Arvid Palmgren nel 1919 per integrare la gamma di cuscinetti orientabili a sfere, lo stesso prodotto può essere oggetto di un ulteriore slancio innovativo. Stessa sorte potrebbe toccare alle gabbie che lo contengono.

Load Sensing Bearings di Skf

Il motore ibrido richiede modifiche tecniche a livello di cambi. La velocità di rotazione dell’albero è maggiore rispetto al cambio dei motori tradizionali. È una problematica che impone un nuovo design e ulteriori investimenti. Nell’elettrico a sua volta, la corrente parassita che potrebbe generarsi andrebbe a colpire direttamente i cuscinetti. «In entrambi i casi – commenta Miglietta – servono soluzioni preventive che ci permettano di continuare a essere competitivi».

Il settore dell’aerospace è invece molto più solido. «In questo caso il nostro problema è produrre e consegnare in tempo», dice Miglietta senza nascondere la propria soddisfazione. È tutto il comparto a crescere e a fornire prospettive ancora migliori per il futuro. Questo richiederà ulteriori investimenti per aumentare la capacità produttiva.

Una menzione conclusiva merita di essere destinata al comparto ferroviario. Uno dei tre stabilimenti di Villar Perosa è specializzato nella produzione di cuscinetti ad hoc per questo settore. Le frontiere dei trasporti su ferro però sono ancora avveniristiche. Si parla di hyperloop, ma a livello sperimentale e solo in determinati contesti. Per Miglietta tutto è possibile quindi: «La nostra tecnologia potrebbe tornare utile anche per quel progetto».

 

In Italia Skf scommette sul Sud

Skf Rep Center Gothenburg

Per capire le ambizioni che Skf Industrie nutre nel nostro paese, bisogna andare a Göteborg. Lo stabilimento che ha fatto da culla alla nascita del gruppo, nel 1907, è ancora oggi, come lo definisce l’Ad italiano, «l’icona del nostro modo di lavorare. Rigenerato all’insegna dell’automazione, l’impianto garantisce flessibilità produttiva, efficienza e competitività».

L’azienda intende seguire questo stesso percorso nell’operazione di rilancio dello stabilimento di Bari. Il piano, avviato nel 2019, si protrarrà fino al 2021 e per il quale sono stati stanziati 15 milioni di investimenti, è caratterizzato da un alto contenuto tecnologico, in termini di automazione, digitalizzazione ed efficientamento energetico. Da qui l’introduzione di un rigeneratore, per abbattere i costi fissi. «Dobbiamo confrontarci con una concorrenza sempre più aggressiva». Skf Industrie dedica la medesima attenzione agli altri quattordici impianti operativi in Italia, dislocati tra Piemonte (Airasca, Frossasco, Pianezza, Villanova d’Asti e Villar Perosa), Lombardia (Cocquio-Trevisago, Gazzada Schianno e Poggio Rusco), Toscana (Massa) e Lazio (Cassino).

 

I progetti 4.0 di Airasca e Moncalieri

Skf Moncalieri

Entrando ancor più nello specifico, il sito di Airasca – specializzato nella produzione di cuscinetti mozzi ruota, cuscinetti per lo sterzo e per il cambio delle auto e prodotti per applicazioni drive by wire, ma anche componenti stampati di precisione per settori auto e industriale – è sia l’headquarter del gruppo in Italia, sia lo stabilimento Skf più grande d’Europa in fatto di produzione di cuscinetto mozziruota. È qui inoltre che si trova il nuovo Life Test Centre, che permette di effettuare test sui cuscinetti per ottenere informazioni sul comportamento attraverso il monitoraggio e la raccolta di dati. Nel 2019 è stato ultimato anche il processo di innovazione del polo logistico che vi ha sede. Sono stati installati 8 nuovi traslo-elevatori nel magazzino automatico e una nuova area di preparazione delle spedizioni ad elevata automazione, che prevede il prelievo della merce con il sistema Goods to Man (G2M, merce all’uomo). Un salto di qualità che, secondo l’azienda, ha migliorato produttività, efficienza e sicurezza.

Sempre in Piemonte, a Moncalieri, ha sede il nuovo Remote Diagnostic Center, che permette di monitorare in remoto le performance delle macchine rotanti. Ed è con Politecnico e Università di Torino che Skf è diventata una delle aziende partner del Competence Industry Manufacturing 4.0 (Cim 4.0), il progetto volto a facilitare l’accesso a competenze tecnologiche di nuova generazione in ottica Industry 4.0. Il Cim 4.0 rientra nella nuova filosofia commerciale di Skf, denominata Rep (Rotating Equipment Performance), il cui obiettivo è il superamento della logica del miglior prezzo, sostituita o affiancata da un approccio commerciale basato sulla vendita di performance. «Grazie agli anni maturati nello sviluppo di componenti di alta tecnologia e qualità – sottolinea Miglietta – all’esperienza dei molteplici settori applicativi e agli investimenti effettuati nel campo del condition monitoring, oggi possiamo mettere a disposizione del cliente le nostre capacità per aiutarlo a massimizzare le prestazioni delle sue macchine e assicurare un funzionamemnto lineare». A Cassino, ancora, il progetto pilota Digital 2win il sito ha posto le basi per il completamento della digitalizzazione dell’intera officina definendo gli standard da esportare negli altri stabilimenti del Gruppo. l progetto si pone l’obiettivo di accrescere competitività e redditività attraverso la gestione del processo produttivo in remoto, l’Internet of Things, l’integrazione delle interfacce-operatore con i sistemi di pianificazione e tracciabilità e l’autonomia nel setup di linee integrate.

 

Relazioni industriali

Skf Motion Technologies a Motek 2018

«È policy dell’azienda mantenere un dialogo costante con le parti sociali. Questo ci ha permesso di raggiungere risultati buoni e innovativi», spiegano in Skf, «Ma è anche tradizione dare poca risonanza al tema».

Vista la recente intesa sulla proroga al 2020 del contratto collettivo di lavoro, l’azienda questa tradizione ha voluto per una volta interromperla. L’accordo – siglato ancora sei anni fa a maggioranza tra le sigle sindacali e oggi passato all’unanimità – prevede la deroga alla parte economica del Ccnl metalmeccanici, con l’introduzione di un meccanismo variabile legato alla redditività dell’impresa in Italia e alla produttività delle singole unità produttive.

La soddisfazione espressa sia dall’azienda sia dai sindacati poggia sulle particolarità innovative dello strumento introdotto, che implica importanti azioni sul welfare, sulla formazione e sul fronte salariale.














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