L’occupazione torna a salire. La notte del Covid è finita?

di Aldo Agosti ♦︎ A luglio secondo l’Istat nuovi lavori a +0,4% su giugno. Ma aumenta anche la disoccupazione

Dopo la lunga notte del Covid, il mercato del lavoro torna a respirare. Piccoli, impercettibili, segnali positivi dopo i mesi di chiusura del lockdown. A luglio, dopo quattro mesi di flessioni consecutive, secondo l’Istat l’occupazione è tornata a crescere particolare per le donne e per i dipendenti in tutte le classi d’età ad eccezione dei 25-34anni. Purtroppo però sale anche il tasso di disoccupazione, al 9,7% (+0,5 punti) e, tra i giovani, raggiunge il 31,1% (+1,5 punti). I due dati, che sembreranno contrapporsi, in realtà sono l’effetto “dell’aumento consistente” delle persone in cerca di lavoro nel mese preso in esame (+5,8% pari a +134mila unità).

Ce ne vorrà comunque per recuperare terreno, visti i crolli verticali dei mesi del lockdown. Le ripetute flessioni congiunturali registrate a partire da marzo 2020, scrive infatti l’Istat, hanno contribuito a una rilevante contrazione dell’occupazione rispetto al mese di luglio 2019 (-2,4% pari a -556mila unità), che ha coinvolto uomini e donne di qualsiasi età, così come dipendenti (-317mila) e autonomi (-239mila); unica eccezione sono gli over50 con un incremento di occupati (+153mila) che, tuttavia, è dovuto esclusivamente alla componente demografica. Il tasso di occupazione scende in un anno di 1,3 punti. Nell’arco dei dodici mesi, le persone in cerca di lavoro diminuiscono (-1,8%, pari a 44mila unità), mentre aumentano gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+3,6%, pari a +475mila).







Tornando ai dati odierni, l’aumento dell’occupazione su base mensile (+0,4% pari a +85mila unità) coinvolge le donne (+0,8% pari a +80mila), i dipendenti (+0,8% pari a +145mila) e tutte le classi d’età, ad eccezione dei 25-34enni; gli uomini occupati risultano sostanzialmente stabili, mentre diminuiscono gli indipendenti. Nel complesso, il tasso di occupazione sale al 57,8% (+0,2 punti percentuali). La rilevante diminuzione nel numero di inattivi (-1,6% pari a -224mila unità) riguarda uomini, donne e tutte le classi d’età. Il tasso di inattività diminuisce, attestandosi al 35,8% ( 0,6 punti).














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