Moog e Politecnico di Torino uniscono le forze per estrarre energia dal moto ondoso

Le due aziende stanno collaborando al progetto Iswec, basato sulla tecnologia elettroidrostatica oil-embedded

Il progetto Iswec è sviluppato da Moog e Politecnico di Torino.

Il progetto Iswec ((Inertial Sea Wave Energy Converter) è il frutto di una collaborazione fra Wave for Energy, spin-off del Politecnico di Torino, e Moog, azienda attiva nella fornitura di soluzioni per l’automazione industriale. L’obiettivo è quello di ricavare energia pulita e rinnovabile sfruttando il moto ondoso, e si basa sulla tecnologia elettroidrostatica oil-embedded sviluppata da Moog.  La sfida nasce dall’idea del Politecnico di Torino di mettere a punto una tecnologia in grado di produrre energia rinnovabile, mediante la conversione del moto delle onde del Mar Mediterraneo, con l’obiettivo di renderla disponibile per gli impianti off-shore o di immetterla nella rete elettrica delle comunità costiere: questa tecnoogia permette di gestire potenze irregolari con l’utilizzo di un minor numero di componenti, assicurando una trasmissione di energia più efficiente, affidabile e con rendimenti di gran lunga più performanti rispetto a quella elettromeccanica.

«Si tratta di un’importante esperienza di condivisione di know-how e competenze diversificate tra fornitori leader nell’automazione ed Università», spiega Bruno Fazzari, direttore commerciale di Moog Italia. «Un approccio di “innovazione collaborativa” che costituisce da sempre, per Moog, la chiave di successo per riuscire a portare soluzioni avanzate in un numero sempre più ampio di realtà industriali, al fine di migliorare l’efficienza dei sistemi. La soluzione fornita da Moog – utilizzata anche per il sistema di test e simulazione – è composta da un EPU da 80 CC in ingresso e da un EPU da 19 CC in uscita.” continua Fazzari di Moog “Nel mezzo sono presenti, altresì, un ponte raddrizzatore di valvole passive, per raddrizzare il flusso bidirezionale generato dall’EPU primaria e un sistema di accumulo per smorzare i picchi di potenza».







«L’estrazione di energia da un sistema di questo tipo ha bisogno di grandi forze e basse velocità», ha dichiarato Giovanni Bracco, ricercatore dipartimento di ingegneria meccanica e aerospaziale del PoliTO. «È questo il motivo che ci ha spinto a scegliere la trasmissione elettroidrostatica oil-embedded di Moog per lo sviluppo di un sistema Power Take Off (PTO), in grado di convertire il moto irregolare di un albero in energia elettrica stabilizzata, con la massima efficienza e affidabilità».

«Lo scopo della trasmissione elettroidrostatica  è quello di gestire le potenze derivanti dall-idroscopio interno al sistema per la generazione dell’energia ondosa. Per ottimizzare questo processo è necessario raddrizzare il moto bidirezionale con un sistema di accumulazione che si occupi, da un lato di gestire i picchi di potenza e, dall’altro di estrarne una più pulita e gestibile verso il generatore a valle», specifica interviene Mauro Bonfanti, dottorando del PoliTO.














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