Fra i nuovi protagonisti del comparto vi è Atop, fondata nel 1993 e oggi guidata da Fabrizio Colla. Atop è controllata all’84% da Ima (machinery, packaging, automazione) presieduta da Alberto Vacchi, che intende farne il cardine delle sue strategie di diversificazione e presidio della e-mobility.
Atop, che ha sede a Barberino Tavarnelle (Firenze) progetta e realizza linee complete per la produzione di statori e rotori per motori elettrici destinati alla trazione ibrida ed elettrica, in aggiunta ai restanti segmenti industriale, del bianco e del power tools storicamente presidiati dall’azienda. Fornisce soluzioni personalizzate e intere. Atop ha intercettato il trend dell’elettrificazione sul nascere: la prima linea è stata consegnata nel 2016. I risultati non si sono fatti attendere: il fatturato è quasi raddoppiato in due anni, passando dai 37,6 milioni del 2017 ai 76,3 milioni del 2019. La recente introduzione dei motori elettrici per trazione formati con tecnologia a Hairpin, ha spinto Atop ad investire in un programma di ricerca e sviluppo per macchine automatiche destinate alla produzione di questa tipologia di motori. Sfruttando il know-how consolidato nella costruzione di macchine speciali, la società ha raggiunto risultati interessanti in tempi relativamente brevi. Per saperne di più, Industria Italiana ha recentemente partecipato all’evento “Electric Attraction”, dal quale è emersa un’interessante panoramica tecnica di un’azienda che ha un raggio d’azione che va ben oltre le pure importanti e-car.
Processi produttivi
La società guidata da Fabrizio Colla sviluppa soluzioni tecnologiche personalizzate per l’industrializzazione e l’assemblaggio di motori elettrici convenzionali o speciali, come quelli universali, brushless, a trazione elettrica e starter. Atop esegue la progettazione e costruzione di macchine manuali/stand alone, semi automatiche, fino ad arrivare a linee e sistemi completamente automatici che promettono efficienza e massima flessibilità in ogni processo di assemblaggio: dalla macchina da laboratorio per la realizzazione dei prototipi alle linee automatiche complete per il prodotto di serie. Il tutto, per i processi di movimentazione e formatura pacco lamellare, isolamento cava, avvolgimento, terminazione fili e test elettrico.
L’avanzato livello di automazione permette di controllare, durante il ciclo di produzione automatica, ogni singolo movimento delle macchine, grazie alla meccanica di precisione montata su tutte le unità. Ne sono un esempio i gruppi di manipolazione e taglio dei fili che effettuano i percorsi per interconnettere le bobine. Tutti i movimenti dei robot, eseguiti da assi motorizzati e attuatori pneumatici, vengono sincronizzati e controllati per mezzo dei controllori dedicati, sviluppati da Atop per eseguire le sequenze operative con velocità e affidabilità. Inoltre, le macchine avvolgitrici consentono di eseguire interpolazioni delle bobine attraverso dei percorsi estremamente complessi. Le macchine sono in grado di avvolgere statori e rotori con tecnologia ad ago, flyer, hairpin o inserimento, con stazioni multiple ad alta velocità per raggiungere la massima produttività. La stratificazione dei fili è programmabile dal pannello hmi touchscreen per ottenere un alto riempimento di cava e un accurato posizionamento dei fili.
Atop in pillole
Atop nasce nel 1993 per la produzione di statori e rotori avvolti di motori elettrici. L’azienda, oggi parte del gruppo Ima, vuole essere per i clienti il partner per lo sviluppo e la progettazione di tecnologie innovative volte all’industrializzazione e produzione di statori e rotori elettrici convenzionali e/o speciali, mettendo in primo piano le esigenze produttive e qualitative del settore in cui l’azienda opera. Nel gennaio 2004 l’azienda ha integrato nella propria struttura la società Axis Spa con i suoi brand di produzione: Axis, Pavesi e Coragliotto. Atop ha acquisito il loro portfolio clienti, garantendo una continuità nelle attività di produzione, supporto tecnico e customer care. Questa acquisizione ha permesso un ulteriore consolidamento della presenza della società sui mercati internazionali, ampliando le possibilità di applicazione delle proprie tecnologie a settori di mercato sempre più differenziati.
(Ripubblicazione dell’articolo pubblicato l’8 febbraio 2021)
