Mobas? Un successo! Ma ora bisogna puntare all’industrializzazione. Parla Antonio Braia

di Marco De' Francesco ♦︎ Il presidente del Cluster Lucano Automotive Fabbrica Intelligente Ets non ha dubbi: con Mobas 4.0 è stato ottenuto un risultato importante. Anzi, due: i prototipi di un minubus elettrico e di una carrozzina elettrica. Ora serve andare avanti e puntare sull'industrializzazione del mezzo. Il successo è merito del lavoro del Cluster Lucano Automotive Fabbrica Intelligente Ets, aggregazione di 27 imprese pubbliche e private legata al Cfi. E ci sono le condizioni per portare a un livello successivo il progetto

Antonio Braia, presidente del Cluster Lucano Automotive Fabbrica Intelligente Ets (Cla), presidente di Piccola Industria di Confindustria Basilicata e amministratore delegato di Brecav.gra

«Con il progetto Mobas 4.0 siamo riusciti ad ottenere un risultato importante: un minibus elettrico innovativo i cui percorsi sono ottimizzati da speciali algoritmi, e la cui sicurezza è monitorata da una piattaforma di sensori. Ora occorre puntare all’industrializzazione di questo mezzo». Lo afferma Antonio Braia, presidente del Cluster Lucano Automotive Fabbrica Intelligente Ets (Cla), presidente di Piccola Industria di Confindustria Basilicata e amministratore delegato di Brecav. Il riferimento è al progetto di R&D Mobas 4.0 (acronimo di “Mobilità sOstenibile in BASilicata 4.0”), uno dei dieci co-finanziati nel 2021 dalla Regione Basilicata (nell’ambito dell’asse I – ricerca, innovazione e sviluppo tecnologico del Po Fers 2014-2020, azione 1B.1.2.1.). il progetto è stato realizzato con il contributo dell’Unione Europea.

Il Cla è un’aggregazione di imprese, università, centri di ricerca pubblici e privati lucani. È uno dei cinque cluster individuati dalla Regione Basilicata nell’ambito della Strategia (europea) della Specializzazione Intelligente.  Gli obiettivi sono quelli di favorire la collaborazione tra i soci perché siano propulsori della crescita economica sostenibile del settore dell’automotive – fabbrica intelligente; di agevolare i processi di trasferimento tecnologico e l’internazionalizzazione nonché di favorire le condizioni di sviluppo del territorio.







Sono soci del Cla: Atlas; Brecav; Asd di Carriero; Centro ricerche Fiat; Cmd costruzioni motori diesel; Cnr; Coing; Com ; Consorzio Train; Daken; Digimat; Enea; Stellantis; Federbasilicata Trasporti; Ht & l Fitting italia; Iinformatica; Istituto Pilota; Lokhen; Luxant; My smart; Patrone e Mongello; Pintotecno; Plasticform; Sintesi; Sit; Stm; l’Università degli studi della Basilicata.

Antonio Braia, presidente del Cluster Lucano Automotive Fabbrica Intelligente Ets (Cla), presidente di Piccola Industria di Confindustria Basilicata e amministratore delegato di Brecav.

L’idea originale di Mobas 4.0 nasce dal Consorzio Train “Consorzio per la ricerca e lo sviluppo di tecnologie per il TRAsporto INnovativo” di Rotondella (Matera), ma poi viene sviluppata nel Cla. L’obiettivo di Mobas 4.0 era quello di sviluppare nuove soluzioni tecnologiche legate al settore automotive per migliorare i servizi della mobilità sostenibile pubblica e privata, oltre che creare i presupposti di una rafforzata competitività del sistema produttivo della Basilicata. Pertanto, le attività di ricerca e sviluppo sperimentale hanno riguardato ad esempio la pianificazione delle citate “colonnine” di ricarica per le auto green; una piattaforma e delle App per prenotare le corse del trasporto pubblico locale; la menzionata “carrozzina” per disabili geolocalizzata, sensorizzata per evitare ostacoli e per raccogliere informazioni sullo stato di salute degli utenti; il citato prototipo di bus elettrico dotato di intelligenza artificiale e lo sviluppo di tecnologie finalizzate al recupero delle parti metalliche ad alto valore e ad elevato impatto ambientale, nonché quello di un sistema “second life” per accumulatori già impiegati nella trazione elettrica. (Per maggiori informazioni sul progetto Mobas 4.0, leggere questo articolo di Industria Italiana).

Le attività hanno avuto inizio nel gennaio 2022 e sono terminate nel dicembre 2023. Capofila del progetto è stata la C.o.m. Società Cooperativa Officine Meccaniche di Palazzo San Gervasio (Potenza); erano della partita la cooperativa di ingegneri elettronici Coing di Matera, iI Consorzio Train “Consorzio per la ricerca e lo sviluppo di tecnologie per il TRAsporto INnovativo” di Rotondella (Matera), il Gruppo Digimat di Matera (aerospaziale, Ict), l’Enea, la start-up innovativa Luxant (trasformazione digitale, sempre a Matera), la Plasticform di San Nicola – Melfi (Potenza) e l’Università della Basilicata. «Ora, per industrializzare i risultati del progetto, occorre un “Mobas 4.0 2”. Ne stiamo parlando con la Regione, e siamo fiduciosi» – termina Braia.

D: In quanto Cla, quali sono le vostre attività e quali dimensioni avete raggiunto?

Gianluigi Viscardi, presidente del Cluster Tecnologico Nazionale Fabbrica Intelligente. Il Cla è legato al Cluster Fabbrica Intelligente, l’associazione presieduta da Viscardi che riunisce dal 2012 tutti i portatori di interesse del manifatturiero avanzato in Italia

R: Per capire bisogna fare un passo indietro. I Cluster nascono come emanazione della strategia S3 (di specializzazione intelligente), un’iniziativa dell’Unione Europea per promuovere la crescita economica e l’innovazione attraverso la focalizzazione delle regioni su determinati settori o competenze distintive. La S3 mira appunto a ottimizzare l’utilizzo dei fondi strutturali e di investimento dell’UE per stimolare la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione nelle regioni del Vecchio Continente. In ambito S3, la Basilicata ha dato vita cinque cluster, uno dei quali è appunto quello sull’automotive-fabbrica intelligente, il Cla. Peraltro, il Cla è legato al Cluster Fabbrica Intelligente (Cfi) l’associazione – attualmente presieduta dal fondatore di Cosberg Gianluigi Viscardi – che riunisce dal 2012 tutti i portatori di interesse del manifatturiero avanzato in Italia: aziende, Regioni, associazioni, università ed enti di ricerca.  Attualmente fanno parte del Cla 27 soci, tra i quali 22 aziende grandi, medie e piccole, l’Università della Basilicata, due enti di ricerca (Cnr e Enea) e due centri di ricerca privati (Centro di ricerche Fiat e Consorzio Train). Tutti i membri lavorano in un grande laboratorio cha ha alcuni principi ispiratori: interazione, condivisione, contaminazione. La transizione è vista come un’opportunità per l’impresa. Conta la valorizzazione del capitale umano. Si intende promuovere la mobilità sostenibile attraverso la co-progettazione, le competenze condivise e la partecipazione. La fiducia è poi un elemento propulsivo: è ciò che consente di scambiarsi le conoscenze e di fare progetti insieme. Cosa facciamo? Ci confrontiamo mettendo a valore le nostre conoscenze ed esperiente relative all’innovazione e indichiamo alla Regione Basilicata le necessità, i bisogni in termini di innovazione delle imprese; ciò consente alla Regione Basilicata di prendere in considerazione queste osservazioni per la stesura di bandi. Peraltro, abbiamo segnalato alla Regione nuove tematiche in vista di una nuova S3 (2023-2027): mobilità sostenibile, fabbrica intelligente, digitalizzazione, IoT, sostenibilità industriale, potenziamento ricerca, integrazione tra i cluster, nuovi materiali, advanced manufacturing.  Ci siamo ispirati alla Roadmap di Cfi, il documento strategico individua le priorità del manifatturiero e costituisce un aiuto per il decisore politico.

D: Quante aziende che fanno parte del Cla sono nate nel contesto Fiat-Sata? Come pensate di reagire alla prevista riduzione locale della produzione da parte di Stellantis? 

R: Per la verità, non tutte le aziende che fanno parte del Cla sono nate dal contesto Fiat-Sata e poi Stellantis; molte sono legate al mondo dell’aftermarket automotive (Iam) e al mondo della Fabbrica Intelligente. Il Cluster è un vero “laboratorio” dove le differenti competenze e conoscenze si confrontano costantemente assieme ad enti di ricerca e università. E poi, anche in un recente convegno del Cla, del 25 novembre, abbiamo voluto focalizzare l’importante momento che le nostre aziende stanno vivendo con la doppia transizione ecologica e digitale, valorizzando sempre più il capitale umano e le nuove competenze, così da vivere da protagonisti l’evoluzione del settore. Il nostro sistema deve essere in grado di gestire questi mutamenti, senza rimanerne vittima.

Non tutte le aziende che fanno parte del Cla sono nate dal contesto Fiat-Sata e poi Stellantis; molte sono legate al mondo dell’aftermarket automotive (Iam) e al mondo della Fabbrica Intelligente.

Il supporto che intendiamo offrire è mettere in rete il patrimonio di competenze e conoscenze sul terreno dell’innovazione e della trasformazione digitale, favorendone l’aggregazione e la contaminazione, moltiplicando così il valore dei singoli. Dobbiamo puntare su nuove tecnologie, come Big Data e AI; ma anche sull’investimento sulle persone e sulla realizzazione di prodotti-servizi più innovativi. In realtà le aziende che partecipano al Cla hanno una marcia in più, per così dire, nel senso che sono di per sé innovative. Tuttavia, da sole non vanno da nessuna parte; di qui il Cla: nel quadro di un mutuo scambio tra il territorio regionale, i player di riferimento ed i network nazionali ed europei che si occupano di Automotive e di attività manufatturiere, il Cluster può e deve svolgere il ruolo di attuatore e facilitatore di un percorso ormai irrinunciabile. Tutto questo ricordando l’importanza di essere sempre più competitivi e riconosciuti per l’alta specializzazione ed innovazione dai mercati globali. E di qui Mobas 4.0, progetto pienamente inserito nell’alveo delle attività del Cluster Lucano Automotive – Fabbrica Intelligente e che consente un cambio di paradigma nel settore della mobilità sostenibile, agevola i processi di trasferimento tecnologico, di internazionalizzazione, favorisce le condizioni di sviluppo del territorio. Al di là di Mobas, il Cla si rende conto che l’automotive sta cambiando, e pertanto affronta temi importanti, come quelli sulle competenze.

D: Ad esempio, quando è stato trattato dal Cla il tema delle competenze?

Il tema della disponibilità di risorse umane adeguate, sia quantitativamente che qualitativamente, dell’upskillig e reskilling della forza lavoro, diventa cruciale per affrontare le complesse sfide in atto e rendere competitivo e resiliente il sistema produttivo.

R: Lo scorso maggio il Cla ha promosso a Melfi un Forum dedicato al tema delle competenze come leva strategica di crescita e competitività. In effetti l’automotive è tra le filiere maggiormente impattate dalla doppia transizione economica e digitale e quindi chiamata in questi anni a grandi trasformazioni che dettano la necessità di dotarsi di profili professionali idonei alla nuova domanda di lavoro. Il tema della disponibilità di risorse umane adeguate, sia quantitativamente che qualitativamente, dell’upskillig e reskilling della forza lavoro, diventa quindi cruciale per affrontare le complesse sfide in atto e rendere competitivo e resiliente il nostro sistema produttivo.

D: Mobas 4.0 nasce in Train e poi, in quanto progetto, viene sviluppato nel Cla. Mi spiega bene questo passaggio?

R: Il Consorzio Train ha avuto l’idea ma non avrebbe potuto portare avanti da solo il progetto: è stato il rapporto fiduciario con le altre aziende del Cla che ha consentito di definirlo all’interno del Cluster. Il Consorzio è ben strutturato, ma aveva bisogno di altri soggetti interessati allo sviluppo di Mobas 4.0. Esempio quindi virtuoso dell’azione del conoscersi per riconoscersi dove lo stare insieme facendo sistema accelera e porta a risultati.

D: In effetti l’Avviso Pubblico, dove il progetto è stato candidato a finanziamento, era a “sostegno alla creazione e sviluppo dei Cluster tecnologici della regione Basilicata e alla realizzazione di progetti di ricerca e sviluppo”.

R: È proprio così. Ed è molto interessante, sia per le relazioni tra pubblico e privato che per il fatto che i soldi non vengono investiti per il fatto di voler investire, come talora accade, ma con una direttrice chiara, quella dell’innovazione. Siamo un esempio virtuoso, e d’altra parte i Cluster tecnologici sono associazioni private che devono dimostrare che le cose si fanno.

D: Quali risultati vi attendete da Mobas 4.0? Quali effetti per le aziende di Cla?

Il Minibus elettrico è uno dei risultati concreti del progetto Mobas 4.0, insieme alla carrozzina elettrica. Ora bisogna puntare sull’industrializzazione.

R: Anzitutto “portiamo a casa” due prototipi, cose reali, un minibus elettrico e una carrozzina elettrica. Il Progetto Mobas 4.0 dovrà ridefinire i parametri dell’azione e puntare all’industrializzazione del mezzo. In secondo luogo, raccogliamo delle conferme importanti: quando c’è motivazione, quando si agisce insieme, si possono realizzare dei progetti di rilievo, che possono avere un significato non solo per le aziende di Cla, ma anche per l’economia locale.

D: Come vi state muovendo con la Regione per il “Mobas 2”?

R: In proposito, continua la nostra interlocuzione con l’assessore allo Sviluppo economico e lavoro Michele Casino. Siamo fiduciosi, perché tutti i Cluster della Basilicata hanno portato risultati, ma del minibus elettrico e della carrozzina elettrica realizzato dal Cla si è parlato anche al di fuori del nostro territorio. Insomma, è evidente che ci sono le condizioni per la continuazione del progetto. Mobas 4.0 deve andare avanti.














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