Missioni spaziali. Un guanto connesso per pilotare oggetti a distanza

La Nasa, il Seti e la start-up norvegese Ntention hanno sviluppato il progetto che consente all'astronauta di gestire un drone o un robot con una mano

La Nasa, il Search of Extra-Terrestrial Intelligence (Seti) e la start-up norvegese Ntention hanno sviluppato un guanto connesso in grado di controllare un drone o un robot. Questo dispositivo fa parte del Progetto Haughton-Mars (Hmp), un progetto di ricerca interdisciplinare sulle tecnologie che possono essere utilizzate per le missioni su Marte o sulla Luna.

L’Astronaut Smart Glove è stato presentato nell’ottobre scorso, la US Space Agency ha presentato i modelli che saranno indossati dagli astronauti per la missione Artemis. Si tratta di dispositivi ancora spessi e rigidi, il che limita la destrezza e la precisione degli astronauti nei compiti assegnati.







Occhiali collegati per controllare la fotocamera

Nel futuro, si prevede che sarà sufficiente che l’astronauta muova la mano per orientare l’oggetto connesso nella direzione desiderata. La sensibilità del guanto è regolabile tramite diversi parametri: rotazione, traslazione, accelerazione … Il progetto prevede anche l’uso di occhiali collegati per controllare la videocamera a bordo del drone.

I primi test sono stati condotti sull’isola del Devon, nell’Artico, con droni civili. Soprannominata “Marte sulla Terra”, questa è la più grande isola disabitata del mondo ed è il luogo più vicino alle condizioni del pianeta rosso. Naturalmente, anche se i test sono stati finora conclusivi, molti altri passaggi dovranno essere validati prima che questo guanto connesso possa far parte dell’attrezzatura ufficiale di una missione sulla Luna o su Marte.














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