Dal Mise 100 milioni per la trasformazione digitale delle Pmi

Il decreto attuativo è stato registrato dalla Corte dei Conti ed è in corso di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale

Il finanziamento agevolato dovrà essere restituito senza interessi, nell'arco di 7 anni
Il finanziamento agevolato dovrà essere restituito senza interessi, nell'arco di 7 anni

Se le piccole imprese vogliono crescere, devono necessariamente implementare un programma di trasformazione digitale. Sì, ma i soldi chi ce li mette? Il Mise! Il Ministero dello Sviluppo Economico ha registrato presso la Corte dei Conti il decreto attuativo per lo stanziamento di 100 milioni di euro così da sostenere la digital transformation delle Pmi, per lo meno quelle che operano nel settore manifatturiero, in quello dei servizi diretti alle imprese, nel settore del commercio e nel settore turistico per imprese impegnate nella digitalizzazione della fruizione dei beni culturali.

Il contributo servirà a supportare progetti per un importo compreso fra i 50.000 e i 500.000 euro. I progetti potranno venire presentati sia da aziende singole sia associate (con un massimo di 10 soggetti aderenti) mediante contratti di rete o altre forme di collaborazione in cui figuri come capofila un Digital Innovation Hub o un Edi, un’ecosistema digitale per l’innovazione.







Possono beneficiarne le imprese:

  • iscritte come attive nel Registro delle imprese;
  • che operano in via prevalente o primaria nel settore manifatturiero e/o in quello dei servizi diretti alle imprese manifatturiere e/o nel settore turistico e/o nel settore del commercio;
  • che hanno conseguito, nell’esercizio cui si riferisce l’ultimo bilancio approvato e depositato, un importo dei ricavi delle vendite e delle prestazioni pari almeno a euro 100.000,00;
  • che dispongono di almeno due bilanci approvati e depositati presso il Registro delle imprese;
  • che non sono sottoposte a procedura concorsuale e non si trovano in stato di fallimento, di liquidazione anche volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa vigente.

Va sottolineato che non si tratta di un “regalo”: il finanziamento agevolato deve essere restituito senza interessi sulla base di un piano di ammortamento a rate semestrali costanti posticipate scadenti il 31 maggio e il 30 novembre di ogni anno, per un massimo di 7 anni.














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