Anche il Gruppo Miroglio si è convertito alla produzione di mascherine chirurgiche

Il gruppo ha realizzato un nuovo reparto per la produzione automatizzata delle mascherine in un ambiente a carica batterica controllata

I dispositivi medici sono già in distribuzione e saranno inizialmente destinati alle realtà istituzionali e industriali che ne faranno richiesta.
I dispositivi medici sono già in distribuzione e saranno inizialmente destinati alle realtà istituzionali e industriali che ne faranno richiesta.

Gruppo Miroglio, società che opera nella filiera della moda, ha dato il via alla produzione di mascherine chirurgiche, proseguendo il suo percorso di diversificazione ampliando lo stabilimento industriale di Pollenzo (Bra, Cuneo), dove è stato creato un nuovo reparto dedicato a questa attività.

Qui verranno realizzati dispositivi medici monouso (Classe I – Tipo II) conformi alla Direttiva 93/42/CEE, marchiati CE e imbustati singolarmente, composti da due strati di tessuto Tnt da 80 grammi/m2 che garantiscono un’efficienza di filtrazione batterica superiore al 98%. A occupersi della produzione di mascherine sarà la business unit M360 di Miroglio, specializzata nell’offerta integrata di servizi B2b nel campo del sourcing, della prototipia, del confezionamento e della logistica.







Attualmente, l’impianto di Pollenzo è in grado di produrre fino a 40.000 mascherine al giorno ma entro il mese di luglio verrà installata una seconda linea produttiva, che aumenterà la capacità, permettendo di produrne fino a 100.000 ogni giorno.

«Grazie all’impianto già in funzione e alla nuova linea che presto inaugureremo prevediamo di produrre dai 7 ai 10 milioni di mascherine chirurgiche entro fine anno», ha spiegato Stefano Mulasso, responsabile business unit M360 «500.000 mascherine saranno destinate ai dipendenti del Gruppo Miroglio che lavorano presso le sedi e i nostri 900 punti vendita, mentre le altre potremo distribuirle sul mercato a un prezzo inferiore ai 50 centesimi l’una».














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