Latteria Soresina è più sostenibile con la tecnologia di Mingazzini

Il primo produttore di Grana Padano ha adottato un nuovo impianto che consente di utilizzare meno energie e ridurre le emissioni

La collaborazione fra Latteria Soresina, azienda leader nel settore alimentare e primo produttore di Grana Padano, e il produttore di generatori di vapore ad uso industriale Mingazzini Caldaie va avanti da ormai 10 anni. Ai tempi, le tecnologie di Mingazzini hanno permesso all’azienda alimentare di ottenere un risparmio netto del 10% dell’elettricità e del 5% del gas.

La crescita costante di Latteria Soresina e il moltiplicarsi degli stabilimenti hanno però reso necessario migliorare ulteriormente i sistemi utilizzati in azienda. «Abbiamo evitato i continui presidi e le ronde di controllo nelle centrali termiche, preferendo destinare le persone a occupazioni a maggiore valore aggiunto ponendo i generatori di vapore in rete e centralizzando tutti gli impianti, avendo così un monitoraggio costante dei sistemi, delle prestazioni, dei consumi, dei livelli e di tutti i parametri per garantire il massimo risultato e la più assoluta sicurezza», spiega Davide Arpini, direttore tecnico di Latteria Soresina.







Dalle iniziali valutazioni si è passati alla concretezza del risultato grazie all’esperienza e all’impegno di Mingazzini nella fornitura di impianti su misura, sempre più affidabili e ad alto contenuto tecnologico, come i modelli PB di ultima generazione, caratterizzati da accorgimenti tecnologici che ne accrescono il risparmio energetico e il controllo delle emissioni, semplificandone contestualmente la gestione. Tra le caratteristiche peculiari di Mingazzini vi è infatti la capacità di fornire tutto quanto è necessario per la realizzazione e la gestione moderna ed efficiente delle centrali termiche di qualunque dimensione. Grazie alla possibilità di connessione, è attuabile la supervisione completa della caldaia o della centrale termica per telecontrollo e telediagnosi da remoto senza supervisione continua per 24/72 h.

La serie PB è caratterizzata da generatori che possono raggiungere una pressione di bollo fino a 22 bar, o superiori su richiesta. Con un rendimento base pari al 90%, la PB è un impianto di ultima generazione e a basso impatto ambientale che in base al numero di ore di lavoro e del tipo di combustibile utilizzato è fornito con sistemi di recupero energetico dedicati al singolo generatore, in grado di ottenere rendimenti fino al 97,5% e superiori mediante la personalizzazione dei sistemi di recupero energetico, spingendo all’estremo la condensazione dei fumi di caldaia, per recuperare quanto più possibile del calore latente in essi contenuto (oltre a quello sensibile). In questo modo, sono possibili rendimenti anche fino al 99%.

I modelli della serie PB rappresentano l’ultima generazione nel campo dei generatori di vapore ad uso industriale: costruiti seguendo le più moderne concezioni tecnologiche e adottando i sistemi di lavorazione più avanzati, sono orientati al risparmio energetico, alla riduzione delle emissioni e alla massima efficienza.

«Centralizzando tutti gli impianti, è possibile avere sempre disponibili tutti i dati, pressione, livelli, allarmi, consumi di gas metano, vapore, consentendo uno straordinario efficientamento generale delle prestazioni, anche in termini energetici. Non solo, perché con questa interfaccia è possibile comandare i generatori di vapore anche da remoto, in quanto interconnessi in rete. Ciò significa regolare ciascun impianto in base ai flussi produttivi e le necessità di performance giornaliere richieste, anche da un comune device, come computer, cellulare, tablet, abbattendo sprechi e dissipazioni, consumi ed emissioni, limitando il tutto alle effettive necessità giornaliere, su ogni impianto», sottolinea Arpini.

Un risultato estremamente moderno e competitivo, a cui si aggiunge un ulteriore valore aggiunto, la possibilità di tracciare i consumi specifici, cioè i chili di vapore prodotti per metro cubo di gas metano, realizzando uno storico sovrascrivibile nel tempo, così da verificare le prestazioni e analizzare eventuali scostamenti. Ciò significa poter attuare una manutenzione predittiva, evitando in tal modo fermi macchina inattesi, altro enorme beneficio. «Si può parlare di una centrale veramente connessa – conclude il Direttore Arpini – concretizzando il concetto di Industry 4.0. con una gestione molto virtuosa che va a vantaggio di tutto il sistema».

Una conferma che è anche un obiettivo a cui punta con impegno e concretezza l’azienda: «Nel piano strategico di Latteria Soresina il tema dei Big Data sono stati inseriti come asse portante per tutti gli anni a venire», ha dichiarato il direttore generale Michele Falzetta. «Crediamo che il modello data driven costituisca un reale aiuto alle scelte aziendali sia in tema di continua riduzione dei costi sia in tema di guida alle scelte, orientate all’accrescimento della qualità non solo di prodotto, ma dell’intero processo, dando vita a un modello virtuoso perseguibile e pienamente applicabile».














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