Mimit: crescono start-up (+1,4%) e Pmi innovative (+12,3%)

La relazione annuale per il 2023 conferma la Lombardia come regione guida con il 27,6%, mentre la Campania registra oltre 1.400 start-up attive sul territorio

settori trainanti: il 39,3% delle Pmi innovative opera nei servizi di informazione e comunicazione, con la produzione di software in testa rappresentando il 32% del totale

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha inviato al parlamento la relazione annuale per il 2023 avente ad oggetto le politiche a sostegno di start-up e Pmi. Il documento rivela un positivo crescendo nel panorama delle start-up e Pmi innovative italiane: le start-up innovative sono infatti in crescita nel 2022 (14.264 unità), con un aumento costante dell’1.4% rispetto al 2021. Nonostante una modesta flessione di quest’ultime nei primi 9 mesi del 2023 (-3,6%), sono le Pmi innovative a registrare una decisa ascesa, nel 2022, raggiungono il record di 2.459 unità, con una crescita del 12,3% rispetto al 2021, e nei primi 9 mesi del 2023 le Pmi innovative brillano con un aumento del 8,1% rispetto al 2022, toccando quota 2.658 unità.

La distribuzione geografica conferma la Lombardia come regione guida con il 27,6% delle start-up innovative attive nel Nord-ovest. Il Sud si distingue con oltre il 25% del totale nazionale, soprattutto la regione Campania con oltre 1.400 start-up attive sul territorio. Dalla relazione emergono dati interessanti sulla diversità in aumento, con le start-up giovanili che incidono per il 17,6% del totale nazionale, e quelle a guida femminile che crescono conquistando il 13,2% del totale. Anche l’occupazione è in crescita: nel 2022, le start-up impiegano oltre 23.800 lavoratori, con un aumento del 10,8% rispetto all’anno precedente. Le imprese con 50 o più dipendenti registrano un notevole incremento pari al 84,6%. Anche il valore medio della produzione per le start-up innovative aumenta significativamente a 254.472 euro per impresa.







Il 39,3% delle Pmi innovative opera nei servizi di informazione e comunicazione

L’incremento dell’occupazione coinvolge anche le Pmi innovative che, nel 2022, offrono lavoro a quasi 51.000 addetti, con un aumento del 17,5% rispetto al 2021. La dimensione media delle Pmi passa da 20 a 21 addetti. I settori trainanti: il 39,3% delle Pmi innovative opera nei servizi di informazione e comunicazione, con la produzione di software in testa rappresentando il 32% del totale. Degno di nota il dato sull’’incentivo fiscale De minimis al 50% per investimenti in start-up e Pmi innovative che, a dicembre 2023 raggiunge oltre 19.000 operazioni, con investimenti di oltre 290 milioni di euro. Il Fondo Nazionale Innovazione nel 2022 raggiunge 2 miliardi di euro, investendo principalmente nei settori della Transizione Digitale (30%) e Green Transition (19%).

«La relazione rappresenta un’occasione per sottolineare l’estrema rilevanza che le piccole e medie realtà imprenditoriali rivestono all’interno del tessuto industriale italiano – dichiara il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, nella sua premessa alla relazione -. Le start-up e le Pmi innovative, attraverso la loro intraprendenza e capacità tecnologica, rappresentano la linfa vitale per lo sviluppo di un’economia moderna e dinamica. Esse non solo rappresentano l’essenza della creatività imprenditoriale, ma svolgono altresì un ruolo catalizzatore ai fini di una crescita sostenibile e orientata al futuro. Il Governo, in linea con una visione strategica per la crescita e la competitività del Paese, ha continuato e continua a promuovere politiche e iniziative volte a sostenere le start-up e le Pmi innovative. Questo impegno si traduce in misure concrete, quali, incentivi fiscali, agevolazioni finanziarie e programmi di supporto per la formazione e lo sviluppo imprenditoriale. La vitalità delle startup e delle Pmi innovative rappresenta uno degli elementi chiave per garantire il benessere a lungo termine dell’economia nazionale. Il Governo conferma il proprio impegno al sostegno di un ambiente imprenditoriale in cui le idee brillanti e l’innovazione possano crescere, assicurando all’Italia una posizione di leadership all’interno del contesto globale».














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