MilanoSesto: un piano che guarda a sostenibilità, efficienza energetica ma anche spazi che favoriscano socialità e inclusione

L’amministratore delegato Giuseppe Bonomi spiega cosa implica la costruzione di un nuovo ecosistema urbano e sociale orientato a produrre benessere per i cittadini

Nuova stazione di Sesto San Giovanni (Milano)

Nel corso di un quarto di secolo sulle ex aree Falck si sono depositati sogni, aspettative, proiezioni sul futuro, progetti individuali e collettivi che non hanno trovato risposta concreta in tempi ragionevoli. Lo scoppio della pandemia, infine, non ha di certo accelerato il processo ma ha messo un ulteriore punto alla vitalità del post-Expo. Nonostante questo c’è anche del positivo: come si legge su Genioeimpresa.it, web magazine di Assolombarda, a MilanoSesto il forte impulso impresso dalla pandemia al cambiamento verso stili di vita più sostenibili e più inclusivi ha reso intanto molto più attuali, più pregnanti e più preziose le indicazioni contenute nel nuovo masterplan redatto da Foster+Parters, un piano improntato non solo ai più attuali standard di sostenibilità ed efficienza energetica, ma caratterizzato anche da funzioni e persino da una forma urbis orientati a favorire socialità e inclusione.

Ma oltre alle differenze, fra i due spazi non mancano le analogie: anche la superficie di MilanoSesto è molto estesa, quasi un milione e mezzo di metri quadrati, il che implica un investimento finanziario molto impegnativo, circa 4 miliardi di euro. Si tratta del più grande progetto di rigenerazione urbana in corso in Italia e senz’altro uno dei più importanti in Europa. Una vera e propria costruzione di una nuova città, volta a dar vita a un tessuto sociale inclusivo che, attraverso operazioni di mercato, avrà l’obiettivo di invertire la rotta rispetto a decenni nel corso dei quali le città hanno invece espulso chi non poteva permettersi i prezzi di acquisto o i canoni d’affitto offerti dal mercato.







Giuseppe Bonomi, ex ad di Arexpo e ora amministratore delegato di MilanoSesto, ritiene che la soluzione per dare nuova vita alle ex aree Falck risieda nel produrre risposte non solo celeri e concrete, ma anche capaci, per qualità intrinseca, di superare disillusioni e generare nuova fiducia in uno sviluppo futuro tangibilmente prossimo. Un passo fondamentale per dare concreta attuazione al piano di rigenerazione urbana è stato “l’ingresso” nel progetto di grandi partner come Hines, Prelios e Intesa Sanpaolo. «Con MilanoSesto vogliamo in qualche modo rimarginare e ricucire quella grande ferita nel tessuto urbano dell’area metropolitana di Milano», spiega Bonomi. «Le implicazioni urbanistiche e territoriali, su paesaggio urbano, flussi, società e demografia, sull’economia, sull’ambiente, saranno molto rilevanti, anche qualitativamente, tanto nel corso della fase di sviluppo quanto a intervento completato. Su scala più ampia, il progetto rappresenta un tassello importante nell’ambito della regione urbana milanese, tra Milano-città e la Brianza».

Per quanto riguarda i progetti futuri, è stato appena avviato il cantiere per la costruzione della nuova stazione ferroviaria di Sesto San Giovanni: una stazione a ponte, progettata da Renzo Piano Building Workshop con Ottavio Di Blasi & Partners, che ricongiungerà finalmente due parti di città che i binari avevano separato. Entro i primi mesi del 2022, inoltre, in prossimità della nuova stazione apriranno altri due cantieri, “Unione Zero” a sud e il progetto di Mario Cucinella della Città della Salute e della Ricerca voluto da Regione Lombardia verso nord. In concomitanza con questi due cantieri saranno avviati i lavori per recuperare e destinare a funzioni commerciali, culturali, associative alcune delle grandi archeologie industriali, tra cui il Treno Laminatoio utilizzato per l’assemblea di Assolombarda, e sarà avviata la realizzazione della prima metà del grande parco progettato da Land che costituirà in futuro il cuore verde di tutto l’intervento.














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