Con Microsoft il packaging di Goglio è smart, flessibile, sostenibile e…

Tramite Azure, il produttore di sistemi di imballaggio ha sviluppato il progetto Mind: grazie a macchine più intelligenti e connesse, si ricavano dati che, una volta analizzati, vengono utilizzati nella costruzione di servizi a valore aggiunto

Goglio linea automatica di confezionamento

Intelligenza artificiale, big data e cloud per ottimizzare il processo produttivo, migliorare i profitti ed essere più sostenibili: è il digital journey di Goglio, che ha voluto Microsoft al suo fianco per intraprendere questo percorso. «Con il supporto del partner tecnologico Insight, abbiamo scelto Microsoft perché nel suo portafoglio d’offerta c’era tutto quello che ci serviva e anche di più – chiosa Paolo Carabelli, Responsabile Infrastrutture Ict e Digital Transformation di Goglio Inoltre, abbiamo la garanzia di poter avere a disposizione sempre lo stato dell’arte delle tecnologie innovative».

Infatti, grazie alla piattaforma di cloud computing Azure e all’utilizzo di IoT, AI, Machine Learning e Big Data, l’azienda specializzata nel settore del packaging flessibile, ha costruito un’offerta basata sui servizi, che guarda alla sostenibilità e che offre al cliente la possibilità di gestire al meglio le proprie macchine. «Avevamo in mente un modello decisamente disruptive per il nostro settore, che andava oltre al pay per performance, ancora più focalizzato sui servizi – racconta Marco Bressanello, Innovation Manager Divisione Macchine di Goglio – Per realizzarlo, avevamo bisogno di tecnologie nuove come AI e Big Data, e ci serviva quindi un substrato potente, sicuro e flessibile, che noi avevamo già in precedenza individuato nel cloud, inizialmente nella variante ibrida».







È proprio questo lo spirito del progetto Mind, Machine Insight Data, che consiste nel rendere più intelligenti e connesse le macchine per ricavarne i dati che, una volta analizzati e presentati in forma efficace, vengono utilizzati nella costruzione dei servizi a valore aggiunto.

Machine Insight Data: così il packaging cavalca la trasformazione digitale

«Lavorando a quattro mani con Insight – spiega Carabelli – abbiamo condotto un’analisi accurata delle esigenze e delle alternative disponibili sul mercato, per poi passare alla fase di dimensionamento e implementazione delle soluzioni: abbiamo messo a dura prova tutte le tecnologie Microsoft, prima di essere convinti di aver scelto il partner giusto. Preoccupati delle implicazioni di sicurezza di un progetto così impegnativo, abbiamo ottenuto che tutti i server fossero dislocati in data center europei, anche per poter soddisfare i requisiti delle norme Gdpr».

La migrazione su piattaforma Microsoft Azure viene eseguita con gli impianti in produzione e già con un parco molto esteso di macchine connesse. I vantaggi vengono subito alla luce: mediamente, una macchina connessa evidenzia prestazioni superiori del 20% rispetto a una stand alone, in virtù del fatto che i dati trasmessi, opportunamente analizzati, consentono di regolarla al meglio, ottimizzandone la produzione, e di manutenerla in modo proattivo e in futuro anche predittivo, riducendo così i downtime del 95%. Tutto il front end della soluzione Mind viene sviluppato con Kubernetes, anche questo in ambiente Azure.

«Il dato industriale – dice Bressanello – non è sensibile ma è strategico. Dovevamo quindi poter certificare ai clienti il rispetto dei più rigorosi standard di sicurezza e privacy. Così, dopo un intenso periodo di test, alla fine del 2019, Mind vedeva la luce, aprendo la strada a nuove opportunità di business per noi, basate sulla trasformazione dei dati di macchina in informazioni. Grazie a questa nuova proposizione, nel 2020 abbiamo raddoppiato il parco installato e altrettanto faremo nel 2021».

Bot e streaming video: le nuove frontiere del manifatturiero

IoT e Cloud non sono le uniche tecnologie a essere coinvolte nel progetto Mind: oltre alla connessione e all’analisi dei dati provenienti dalle macchine, trasformati in efficaci dashboard al servizio di tecnici e clienti, la società ha fatto leva su Azure Cognitive Services e Azure Bot QnA per sviluppare un assistente virtuale per semplificare il monitoraggio dei Kpi, la richiesta di supporto tecnico e la gestione dei macchinari, anche grazie a utili report e alert inviati direttamente sul cellulare, una vera novità nel settore del manifatturiero.

L’ecosistema creato da Goglio consente ai clienti di confrontare facilmente, nel totale rispetto della privacy dei dati, le performance delle proprie macchine con quelle di altri, scegliendo le soluzioni tecnologiche e i livelli di servizio più rispondenti alle proprie esigenze. «Abbiamo avuto la certezza di aver sviluppato la soluzione giusta quando i clienti hanno iniziato a chiederci di collegare il nostro software anche alle macchine dei competitor – conclude Marco Bressanello – Uno strumento progettato per rispondere alle nuove esigenze dei nostri clienti si è quindi rivelato una preziosa opportunità per ampliare il nostro business».

Inoltre, la tecnologia Microsoft – e in particolare Active Directory – viene utilizzata anche per garantire un accesso sicuro ma agevole ai sistemi, che avviene con una modalità simile al single-sign-on che gli utenti usano tutti i giorni, un fattore che ha permesso a Goglio di diffondere l’utilizzo dei sistemi di monitoraggio delle macchine cinque volte di più rispetto alle tecnologie tradizionali. Targata Microsoft è, infine, la tecnologia di video-streaming utilizzata da Goglio per mostrare ai clienti le fasi di precollaudo dei macchinari acquistati. Grazie a cinque videocamere e ad Azure Media Streaming, il cliente può infatti ispezionare le macchine da remoto, scegliendo le inquadrature migliori, zoomando, visualizzando al contempo i dati in telemetria e interagendo con i sistemi. Una soluzione ideale in tempo di pandemia, ma che si rivelerà utilissima anche in futuro, con i clienti geograficamente più lontani.














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