Microsoft integra gli acceleratori AI di Graphcore nel cloud di Azure

L'annuncio della partnership è giunta il 13 novembre scorso. L’azienda guidata da Satya Narayana Nadella ha partecipato alla raccolta fondi da 200 milioni di dollari lanciata dalla start-up inglese lo scorso dicembre

Gli utenti della piattaforma cloud Microsoft Azure saranno presto in grado di contare su un’accelerazione dei calcoli relativi all’intelligenza artificiale fornita dai chip specializzati della start-up inglese Graphcore.

Un primo client iperscale

Colpo grosso, dunque, per la start-up britannica fondata nel 2016 e che ha in Nigel Toon il suo Ceo di Graphcore. La fiducia di un attore iperscale (un termine che descrive i giganti del cloud, le cui infrastrutture server sono incomparabili a quelle delle aziende tradizionali) è in effetti una garanzia di qualità, oltre a rappresentare un enorme potenziale commerciale aprendo alla società visibilità in tutto il mondo.







Chip specializzati in alternativa alle Gpu

Graphcore sviluppa chip che ha chiamato Intelligence processing unit (Ipu) per differenziarli da Cpu (Central processing unit) e Gpu (Graphics processing unit) esistenti. La loro architettura è altamente parallela, come quella delle Gpu, ma è ottimizzata per i calcoli relativi all’intelligenza artificiale e in particolare all’elaborazione del linguaggio naturale. La start-up afferma che, utilizzando i suoi prodotti, i modelli per il riconoscimento delle immagini, l’elaborazione vocale o l’analisi video sono da 10 a 100 volte più veloci rispetto a un sistema convenzionale.

I campi di applicazione

I campi di applicazione sono vasti: salute, industria, finanza. Graphcore impiega attualmente circa 200 persone e ha previsto un fatturato di 50 milioni di dollari Usa per il 2019 all’inizio dell’anno e prevede di raggiungere 1 miliardo di entrate entro 5 anni.

Nvidia e Intel non stanno a guardare

Intel, che rimane il re dei datacenter con la sua Cpu, ha appena presentato i suoi chip Nervana, diretti concorrenti dei prodotti di Graphcore. Nvidia continua a migliorare la sua Gpu, che rimane oggi una soluzione preferita per il deep learning. Ma non bisogna perdere di vista Google, che ha sviluppato i propri chip speciali interni, o Cerebras, una start-up rivale della California.














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