Mattarella da Cernobbio: rivedere il patto europeo di stabilità

Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica Italiana

di Marco Scotti ♦︎ Il presidente della Repubblica nel suo messaggio per l’inaugurazione della seconda giornata di lavori del Forum Ambrosetti, chiede investimenti in infrastrutture e reti e una maggiore severità verso le grandi aziende

Un’Europa più giusta e più equa, un’attenzione maggiore verso la tassazione delle grandi multinazionali. Ma soprattutto, la revisione del patto di stabilità. Il messaggio di Sergio Mattarella letto in apertura dei lavori del Forum Ambrosetti di Cernobbio è tutto fuorché “istituzionale”. È un discorso duro e articolato contro un continente unico che ha rischiato davvero di sgretolarsi sotto le picconate sovraniste e populiste e che è riuscito a resistere grazie agli anticorpi istituzionali e all’establishment (o poteri forti). Ma è il momento di cambiare.







Per questo, nel suo messaggio Mattarella parla di una nuova opportunità per «definire un programma all’altezza delle aspettative dei cittadini europei espresse con il recente voto». E aggiunge: «All’Unione serve una stretta cooperazione tra istituzioni e Paesi per rilanciare l’integrazione, completare il mercato unico e rafforzare il pilastro sociale. Coesione e crescita sono gli obiettivi ai quali guardare e il necessario riesame delle regole del patto di stabilità può contribuire a una nuova fase, rilanciando gli investimenti in infrastrutture, reti, innovazione, educazione e ricerca».

Non solo. L’inquilino del Quirinale chiede che l’Europa avvii – finalmente – una politica di uniformazione fiscale, che elimini «forme di distorsione concorrenziale e affronti, invece, il tema della tassazione delle grandi imprese multinazionali, per un sistema equo e corretto». Anche perché venti di crisi tornano a soffiare a causa delle tensioni tra Usa e Cina e per il rallentamento complessivo dell’attività economica. E soltanto un’Europa solida e unita «sarà capace di contribuire da protagonista al governo dei grandi temi globali».

In questo scenario agrodolce, l’Italia può avere – secondo Mattarella – un ruolo significativo. Sarà suo compito, infatti, partecipare «con convinzione e responsabilità a un progetto europeo lungimirante, sostenibile ed equilibrato, dal punto di vista ambientale, sociale e territoriale». Il discorso del Capo dello Stato si conclude con un invito al sistema imprenditoriale ed economico che per te giorni popolerà la riva del lago di Como: che contribuisca «a questa fase di rinnovamento del progetto europeo».














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