La crescita a doppia cifra spinge Maire Tecnimont a cambiare il piano industriale. Avanti tutta sulla transizione energetica!

di Marco De' Francesco e Babara Weisz ♦︎ La transizione green premia Maire, che chiude il 2023 a 4,3 mld, ben sopra le aspettative. E nel 2033 si arriverà a quota 10 mld. Urge cambiare il piano industriale dell'azienda presieduta da Fabrizio Di Amato per gestire la crescita inattesa. Ora il focus è sulla divisione Sustainable Technology Solutions: carburanti sostenibili per l’aviazione, i catalizzatori e l’ammoniaca blu saranno le nuove leve dello sviluppo. Ce ne parla l'ad Alessandro Bernini

Rialzo a doppia cifra per Maire Tecnicmont in Borsa. Il gruppo italiano attivo settore ingegneristico, tecnologico ed energetico che su Euronext cresce a doppia cifra, sino all’11,8% (a 6,11 euro) nei primi giorni di marzo. È un risultato che trova più ragioni, tutte legate a ciò che è emerso al “Capital Market Day 2023” della società, evento che si è tenuto ieri a Milano e che ha riunito davanti alla comunità finanziaria i vertici aziendali: Il presidente e fondatore Fabrizio D’Amato, il ceo Alessandro Bernini e il direttore finanziario Fabio Fritelli.

Anzitutto i dati di bilancio. Il 2023 si è concluso con un fatturato di 4,3 miliardi, registrando una crescita del 23% rispetto all’anno precedente. Il margine operativo lordo (Ebitda), ha raggiunto i 274 milioni, con un incremento del 31,1%, mentre l’utile netto è salito a 129,5 milioni, marcando un aumento del 43,3%. Il Board ha pertanto stabilito di proporre all’assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo pari a 0,197 per ogni azione, con un incremento del 59% rispetto all’esercizio precedente.







In secondo luogo, le prospettive per l’anno in corso. Quanto alle revenue, è previsto un incremento considerevole, che dovrebbe portare il fatturato tra i 5,7 e i 6,1 miliardi. L’Ebitda, invece, crescerà ad una quota variabile tra i 360 e i 405 milioni.

In terzo luogo, le prospettive a lungo termine: il piano strategico al 2033 prevede ricavi fino a quota 10 miliardi. Cambierà anche l’apporto al turnover complessivo delle due business unit, la IE&CS (Ingegneria e Costruzioni) e la Sustainable Technology Solutions: attualmente la seconda contribuisce soltanto per il 6%, ma si prevede che la sua quota aumenterà al 16% sempre entro il 2033. Questa BU, d’altra parte, è caratterizzata da un’elevata marginalità: l’utile lordo nel 2023 è cresciuto dell’84,1%, raggiungendo i 65 milioni di euro e costituendo il 23,7% dell’Ebitda del gruppo.

Insomma, Maire punta senza esitazione sulla transizione green. D’altra parte. il percorso è stato intrapreso circa dieci anni fa con lo sviluppo di tecnologie per la trasformazione degli idrocarburi. Nel 2017, l’azienda ha compiuto un passo significativo in questa direzione fondando NextChem, una società interamente dedicata alle soluzioni tecnologiche sostenibili. Non a caso, l’attenzione sugli investimenti sarà principalmente rivolta alla divisione Sts, e non a caso tra le leve per lo sviluppo la società cita i carburanti sostenibili per l’aviazione, i catalizzatori e l’ammoniaca blu.

Crescono fatturato ed Ebitda, ma soprattutto gli utili

  • I nuovi ordini
Alessandro Bernini, ceo di Maire

Nel corso dell’anno, sono stati acquisiti nuovi ordini per un valore di 11,2 miliardi di euro. Tra questi, spicca il significativo impatto del contratto di Hail and Ghasha, del valore di 8,7 miliardi di dollari: rappresenta il più grande accordo nella storia dell’azienda, e comprende due unità di trattamento gas, tre sezioni per il recupero dello zolfo, le relative utility e infrastrutture di supporto, nonché le condutture di esportazione. Tra gli ordini di Sustainable Technology Solutions, del valore di 299 milioni di euro, figurano uno studio di ingegneria per il primo impianto pilota di carburanti sintetici verdi in Italia, che impiegherà la tecnologia proprietaria NextChem NX Cpo, e uno studio di fattibilità per la conversione dei rifiuti solidi in carburanti sostenibili per l’aviazione negli Emirati Arabi Uniti.

  • Margini in rialzo per la business unit Sustainable Technology Solutions

La maggior parte del fatturato deriva tuttavia dalla business unit IE&CS (Ingegneria e Costruzioni), con un valore di 3,9 miliardi di euro (+21%). Tuttavia, in termini relativi, la performance migliore è attribuita a Sustainable Technology Solutions, che ha visto i suoi ricavi (261,8 milioni) crescere del 43,1% e l’utile lordo aumentare dell’84,1%, raggiungendo i 65 milioni di euro. Questo rappresenta il 23,7% dell’Ebitda complessivo del gruppo. Entro il 2033, si prevede che questa cifra raggiungerà i 400 milioni, equivalente al 40% del margine operativo lordo dell’intero gruppo. Di conseguenza, aumentano i volumi e, come evidenzia il ceo Alessandro Bernini, «l’attività di Sts gode di una marginalità significativamente superiore, oscillando tra il 25 e il 27 percento. Man mano che questa divisione guadagna peso, aumenta anche la marginalità media dell’azienda».

Revenue a 10 miliardi nel piano strategico 2033 (rivisto)

Si accennava ai ricavi previsti dal piano strategico al 2033, e al contributo sempre più significativo dalla Sustainable Technology Solutions. Quest’ultima è destinata a crescere in maniera vigorosa fino al 2028, evolvendo da 262 milioni attuali a una forchetta tra 750 e 900 milioni di euro. Tale crescita, caratterizzata da un’accelerazione annua tra il 24% e il 28%, tenderà a moderarsi nel quinquennio seguente, stabilizzandosi su un incremento annuo tra il 20% e il 30%. Di conseguenza, si prevede che i ricavi della divisione tecnologica raggiungeranno 1,6 miliardi nel 2033. Un andamento analogo si registra per l’Ebitda, che partendo dagli attuali 65 milioni, si prevede aumenterà a 150-200 milioni nel 2028 per poi toccare i 400 milioni nel 2033.

La crescita di Maire è stata del 23%, ben superiore al previsto, fatto che ha imposto alla società di rivedere il piano industriale .

Parallelamente, il fatturato della business unit E&C Solutions mostrerà una crescita annua dell’11-12% nei primi cinque anni, per poi assestarsi su un tasso del 5-7%, raggiungendo i 9 miliardi di euro al 2033. La crescita di questa divisione è spinta da progetti d’investimento che si allineano agli obiettivi a lungo termine dichiarati dalle principali società energetiche internazionali per il 2030. Il ceo Bernini evidenzia come le compagnie nazionali e internazionali del Medio Oriente in particolare (Andoc, Saudi Aramco e Qatar Energy) benché abbiano già annunciato investimenti significativi per il 2030, potrebbero incontrare limitazioni a causa della carenza di risorse. Di qui la scelta strategica di non inseguire unicamente l’aumento dimensionale: si tratta di attrarre clienti pronti a investire somme rilevanti, da 5 a 10 miliardi, in cerca di fornitori capaci di rispondere efficacemente alle loro necessità. Attualmente, sono pochi i player in grado di soddisfare tali requisiti.

Concludendo con le proiezioni al 2033, il margine operativo lordo si attesterà sui 600 milioni, evidenziando una notevole riduzione del divario tra le due business unit rispetto al 2023: se oggi l’utile lordo della divisione delle tecnologie sostenibili rappresenta circa il 30% rispetto a quello di E&C Solutions, nel 2033 si prevede che tale percentuale si eleverà al 60%.

Secondo Bernini, la capacità di essere un polo attrattivo per il personale qualificato rappresenta «un elemento chiave per la crescita». Il segreto per attrarli? «Le potenzialità di sviluppo e crescita che è difficile riescano a trovare con altri».

Gli investimenti per l’anno in corso

Si accennava al fatto che nel 2024, gli investimenti si focalizzeranno maggiormente sulla divisione Sts, prevedendo una spesa tra i 110 e i 120 milioni di euro, rispetto a quelli destinati alla divisione E&C, che oscilleranno tra i 30 e i 50 milioni di euro. Come già anticipato, Sts si appresta a vivere una fase di crescita particolarmente rapida, grazie al lavoro con le licenze, le quali garantiscono una marginalità che si attesta almeno all’80%.

Non c’è la Borsa nell’orizzonte a breve raggio di NextChem

Per quanto riguarda NextChem, nonostante le “voci” dell’anno scorso, non è previsto alcun progetto di quotazione nel breve termine. L’attenzione si concentra piuttosto sull’incremento del valore dell’azienda, che rappresenta la priorità attuale, mettendo in secondo piano l’ipotesi di una quotazione. L’obiettivo è quello di espandersi dimensionalmente verso aziende che dispongono di tecnologie complementari, che possano garantire un time to market estremamente rapido, con investimenti che non superino la fascia da 10 a 50 milioni di euro. Relativamente all’intelligenza artificiale, il piano annuale prevede investimenti compresi tra i 10 e i 20 milioni di euro.

Fertilizzanti, carburanti sostenibili per l’aviazione, catalizzatori e ammoniaca blu tra le leve dello sviluppo

Quanto al settore downstream, ovvero la trasformazione di risorse naturali in prodotti finiti, i segmenti di maggiore interesse rimangono quelli dei fertilizzanti, dell’ammoniaca, della petrolchimica e dei polimeri. Quest’ultimo rappresenta un ambito cruciale: come osserva Bernini, si prevede che il consumo mondiale di polimeri aumenterà a un tasso annuo del 6% entro il 2050. In questo contesto, Maire Tecnimont sta puntando sugli investimenti nei polimeri derivati sia da fonti fossili che dal riciclo, rappresentando quest’ultimo un settore di crescente rilevanza.

Maire punta senza esitazione sulla transizione green. D’altra parte. il percorso è stato intrapreso circa dieci anni fa con lo sviluppo di tecnologie per la trasformazione degli idrocarburi. Nel 2017, l’azienda ha compiuto un passo significativo in questa direzione fondando NextChem.

Nell’ambito delle energie rinnovabili, il portafoglio di tecnologie proprietarie di NextChem verrà ampliato per favorire lo sviluppo di carburanti sostenibili per l’aviazione, i cosiddetti SAF, grazie a una tecnologia proprietaria. Questo settore presenta ampie possibilità di crescita: nei prossimi dieci anni, è previsto un surplus di offerta rispetto alla domanda. «Stiamo concentrando i nostri sforzi su una tecnologia efficiente capace di produrre grandi volumi di Saf» – evidenzia Bernini. Questo orientamento è confermato dall’acquisizione della società tedesca GasConTec, specializzata nella sintesi di prodotti a basso impatto carbonico come l’idrogeno, l’ammoniaca, il metanolo, le olefine, la benzina e i processi integrati metanolo/ammoniaca, acquisita per un totale di 30 milioni di euro.

In aggiunta, Bernini sottolinea l’impegno nell’accelerare lo sviluppo della capacità aziendale nella fornitura di catalizzatori, in collaborazione stretta con il Politecnico di Milano e un’importante alleanza con un grande produttore di catalizzatori. L’obiettivo è mantenere internamente il più alto grado possibile di marginalità. Questo comparto risulta particolarmente promettente dal punto di vista commerciale poiché i catalizzatori necessitano di essere sostituiti durante tutto il ciclo di vita di un impianto, assicurando così la fidelizzazione del cliente per il lungo periodo.

Tra le nuove direzioni strategiche, si evidenzia l’interesse verso l’ammoniaca blu, prodotta a partire da fonti fossili ma con la cattura della CO2, avviando processi green attraverso la decarbonizzazione del gas. Questo approccio testimonia l’ambizione dell’azienda di contribuire alla transizione energetica, puntando su soluzioni che combinano innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale.

I progetti

  • Sviluppo sostenibile e formazione al Green Innovation District
Fabio Fritelli, chief financial officer di Maire

Il Green Innovation District rappresenta un ambizioso progetto che mira a consolidare tutte le iniziative di sviluppo sostenibile realizzate in collaborazione con diversi partner, tra cui università e centri di ricerca. Secondo Fabio Fritelli, il chief financial officer, l’obiettivo è quello di istituire un unico distretto verde che funga da catalizzatore per tutte le attività legate alla sostenibilità, promuovendo altresì la formazione attraverso programmi educativi destinati al mondo scolastico. Ospitato nella sede del gruppo a Roma, e estendendosi su oltre 3.600 metri quadri, il distretto sarà principalmente un centro di ricerca e sviluppo. Si concentrerà su tecnologie di medie dimensioni, come le bioplastiche, e su impianti pilota, che verranno trasferiti qui da altre località italiane (Abruzzo, Piacenza) e dall’estero, prevedendo alla fine più di 10 impianti pilota.

  • Attenzione costante per l’Open Innovation, come dimostra il caso MyRemono

Parallelamente, l’azienda sta intensificando le sue iniziative di open innovation rivolte alle startup, come dimostra l’acquisto, avvenuto l’anno scorso, di MyRemono, in cui NextChem ha acquisito una quota del 51%. MyRemono è una società che ha sviluppato una tecnologia capace di riportare il plexiglass allo stato liquido originario per la sua rigenerazione.

  • L’Europa è una sponda più adatta del Pnrr per i progetti del gruppo
Fabrizio D’Amato, presidente e fondatore di Maire Tecnimont

Riguardo al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), l’amministratore delegato sottolinea che questo è orientato più verso progetti di dimensioni contenute. Così, l’azienda ha partecipato al progetto europeo “IPCEI Hy2Use”, ottenendo il finanziamento più consistente, pari a 194 milioni di euro a fondo perduto, per lo sviluppo di un impianto di conversione da rifiuti a idrogeno. Questo progetto contribuirà a creare l’Hydrogen Valley di Roma, il primo incubatore tecnologico su scala industriale in Italia dedicato allo sviluppo dell’intera filiera dell’idrogeno, dalla produzione al trasporto, dall’accumulo all’utilizzo, per la decarbonizzazione dei processi industriali e la mobilità sostenibile. La tecnologia sviluppata da MyRechemical, una controllata, consentirà l’utilizzo di 200mila tonnellate annue di rifiuti solidi non riciclabili come materia prima per il processo di conversione. In aggiunta, sono stati destinati 4 milioni di euro a finanziare ulteriori ricerche sulla tecnologia di conversione da rifiuti a idrogeno, con il supporto di partner scientifici quali Enea, la Fondazione Bruno Kessler e l’Università La Sapienza di Roma.














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