Leonardo ha investito 2 miliardi su 15 di revenue in ricerca e sviluppo. Sulla ricerca a bassissimo trl, quella più rischiosa, l’azienda guidata da Roberto Cingolani ha investito 700 milioni, mentre sulla product customization ad alto trl si concentrano la maggior parte degli investimenti, fino ad arriviare a 2 miliardi.
«Sono costi che vanno riassorbiti o ricaricati sul costo prodotto – spiega Roberto Cingolani, Amministratore Delegato e Direttore Generale Leonardo, durante l’Assemblea di Federmeccanica – Negli ultimi anni c’è stato driver che ha creato un canale parallelo che è quello della digitalizzazione dei prodotti. Si tratta di un problema che le aziende devo affrontare che è quello di un cambiamento tecnologico che è intergenerazionale. Che si somma a un ulteriore problema: stare al passo della digitalizzazione, con il rischio di trovarsi con lavoratori che pur essendo altamente skillati all’inizio, nell’arco di 10 anni sono ancorati a piattaforme tecnologiche invecchiate».
Senza dimenticare i temi legati alla sostenibilità, un’altra sfida che richiede livelli di aggiornamento altissimi.
«Noi produciamo elicotteri, aeroplani, elettronica, satelliti, tutte le cose più complicate – prosegue Cingolani – ora per noi diventa veramente obbligatorio cominciare a dare un disegno per progettare, dal momento in cui noi concepiamo una nuova piattaforma, un nuovo prodotto, già pensando che debba essere smaltito, riciclato, che deve avere un impatto ambientale bassissimo e rispettare i criteri Esg».
