Industria legno-arredo-illuminazione: effetto pandemia, riduzione della produzione del 9,4%

Secondo il report redatto da 24 Ore Ricerche e Studi con l'Area Studi Mediobanca, le previsioni di ripresa del mercato per il 2021 potrebbero segnare un +5,3%

Pasquale Natuzzi fondatore e presidente del gruppo Natuzzi, uno dei 5 migliori player italiani secondo il report Legno-arredo-illuminazione elaborato da 24 Ore ricerche e studi, l’area del Gruppo 24 Ore

L’Italia condivide con la Germania la posizione di quarto produttore mondiale di mobilio domestico e professionale (legno-arredo-illuminazione) con vendite per 22,8 miliardi, preceduta da Cina, Usa e India (la produzione mondiale è stimabile in 481 miliardi), mentre è terzo esportatore mondiale nel mobilio e illuminazione, con una market share del 6,2% dietro a Cina (36,4%) e Germania (7,5%).

Sono questi alcuni dei numeri presenti nel report Legno-arredo-illuminazione elaborato da 24 Ore ricerche e studi, l’area del Gruppo 24 Ore che realizza analisi complete e dettagliate dei singoli settori di mercato. Lo studio, di oltre 300 pagine, si concentra sui bilanci degli ultimi 5 anni delle società quotate e non quotate: dati e tabelle sono commentati dagli analisti dell’area studi di Mediobanca e integrati da una parte qualitativa realizzata dal Sole 24 Ore grazie ad un confronto con alcuni tra i protagonisti del settore. Viene inoltre proposto un outlook di settore, realizzato da Strategic management partners, corredato da una ceo’s agenda. Il report, che parte da una visione sintetica del business a livello mondiale individuando i maggiori paesi produttori, inquadra il ruolo delle imprese italiane sui mercati internazionali e ne analizza le performance. Particolare attenzione viene posta a temi quali import/export, governance, operazioni di M&A, delocalizzazioni, dinamiche commerciali e affidabilità creditizia. Sono inoltre esaminati i principali parametri di valutazione: marginalità, generazione o distruzione di valore, redditività del capitale, investimenti, produttività, costo del lavoro.







Nel periodo storico di incertezza globale causato dal Coronavirus nel report vengono fornite le prime ipotesi sui possibili impatti a livello di fatturato, export e investimenti con le aspettative per l’anno in corso: ipotizzando che a livello mondiale la filiera del legno-arredo-illuminazione vada incontro nel 2020 ad una contrazione del 10%, essa si assesterebbe su un giro d’affari pari a circa 430 miliardi di euro, grossomodo la dimensione del settore a cavallo del biennio 2015-2016. La successiva ripresa nel 2021 e il riallineamento ai tassi di lungo periodo per gli anni a seguire porterebbero il fatturato a 485 miliardi nel 2022 (all’incirca il livello del 2019) e a 555 miliardi nel 2026, quasi sessanta miliardi sotto il livello atteso prima della pandemia. In uno scenario meno pessimistico, con caduta della produzione mondiale di mobili nel 2020 nell’ordine del 5%, il valore terminale al 2026 sarebbe attorno ai 570 miliardi di euro, 15 miliardi sopra l’ipotesi peggiorativa, ma sempre 40 miliardi sotto il livello atteso ante Covid-19.

Per il 2020 è attesa una riduzione della produzione del comparto del 9,4%, influenzata principalmente (per il 60% del totale) dal calo delle esportazioni. Per guidare il rilancio, le aziende del settore hanno posto in essere una serie di iniziative legate a innovazione, sostenibilità ambientale, rinnovamento dell’immagine aziendale e piani per affrontare nuovi mercati e settori. Con gli strumenti adeguati e con le giuste priorità, l’industria del legno-arredo-illuminazione riuscirà a superare anche questa crisi, confermando la propria competitività internazionale. Le previsioni di ripresa del mercato per il 2021 potrebbero infatti essere proprio trainate dalle vendite estere e ragguagliarsi a un +5,3%.

Nei segmenti produttivi di illuminazione e mobilio, l’Italia conta 428 imprese italiane con fatturato superiore a 10 milioni di euro, che hanno sviluppato vendite pari a 18,6 miliardi di euro impiegando oltre 72,5mila dipendenti – evidenzia il report- . Sotto il profilo dimensionale, prevalgono le medie imprese a controllo italiano con vendite per 7,3 miliardi (39,1%) e quelle medio-grandi, sempre a controllo italiano, che fatturano ulteriori 7,4 miliardi (39,8%). Le produzioni riferibili alla ‘alta gamma’ hanno realizzato vendite per 3,8 miliardi (20,4% del totale). Alle piccole imprese a controllo italiano toccano 2,7 miliardi di vendite, pari al 14,6% del totale.

Il fatturato 2018 conferma i cinque migliori player italiani: Saviola Holding che opera nel comparto legno e derivati a 606,8 €mln, Inca Properties (Friul Intagli) che produce altro mobilio domestico a 591,1 €mln, Natuzzi del settore poltrone e divani a 428,5 €mln, Molteni, il cui principale settore di attività è il living & sleeping, a 334,3 €mln e infine Fantoni (Novolegno), azienda del legno e derivati a 331,2 €mln.

In termini di specializzazione, la lavorazione del prodotto grezzo e la produzione dei semilavorati cuba vendite per 3,9 miliardi. Tra le produzioni finite di mobilio, la più rappresentativa è quella che comprende sedie, tavoli e accessori con 3,7 miliardi. Seguono i contractor con 2,8 miliardi, i produttori di illuminazione con 2,1 miliardi e le cucine e gli imbottiti entrambi a 2 miliardi. L’insieme dei prodotti da soggiorno e notte, comprese le camere per adolescenti, è appena sotto con 1,9 miliardi, mentre appare più contenuto il giro d’affari riferibile ai puri produttori di arredo bagno limitato a 256 milioni.

Il report legno-arredo-illuminazione, con ultimi aggiornamenti a ottobre 2020, è acquistabile su www.res24ore.com/lai














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